BITCOIN RAGGIUNGE UN NUOVO TRAGUARDO con il 90% della PRODUZIONE totale estratta

PREVISTO IL COMPLETAMENTO DELL’ESTRAZIONE ENTRO FEBBRAIO DEL 2140

By Shaurya Malwa – COINDESK – 13 dicembre 2021

Una mining farm per la produzione di bitcoin

Secondo i dati di Blockchain.com, il novanta per cento di tutti i bitcoin estratti è stato raggiunto lunedi mattina 13 dicembre 2021,  . Ciò significa che 18,89 milioni di bitcoin – su un massimo di 21 milioni estraibili– sono ora sul mercato.

Il raggiungimento di questo traguardo ha richiesto quasi 12 anni da quando i primi bitcoin sono stati estratti il ​​9 gennaio 2009. Tuttavia, quanto rimane, non dovrebbe essere estratto fino a febbraio 2140, in base alle stime dell’attività di rete e ai programmi di halving nell’algoritmo alla base di Bitcoin .

I prezzi hanno rispecchiato la crescente offerta man mano che la domanda di nuovi bitcoin cresceva. L’asset era scambiato per meno di $ 0,10 quando il 10% dell’offerta è stata estratta all’inizio del 2010 e si aggirava a $ 7,50 quando il 50% dell’offerta è stata estratta nel dicembre 2012. Al momento della stampa, bitcoin viene scambiato a oltre $ 49.000, dopo essere diminuito di 28 % dal suo picco di $ 69.000 all’inizio di quest’anno, secondo i dati di CoinGecko .

Bitcoin, come proof of work network (rete basata su una prova del lavoro effettuato), si basa su partecipanti alla rete chiamati miners (minatori) che elaborano continuamente le transazioni e convalidano i blocchi in un processo di estrazione definito generalmente mining.

Tali partecipanti forniscono le loro risorse informatiche e hardware per risolvere milioni di calcoli complessi sulla rete Bitcoin ogni secondo, ricevendo bitcoin come ricompensa. I minatori attualmente ricevono 6,25 bitcoin per ogni blocco che minano, che scenderebbero a 3,125 bitcoin dopo il prossimo halving (dimezzamento) nel 2024.

Nel frattempo, non tutti i 21 milioni di bitcoin dovrebbero essere disponibili sul mercato. La società di analisi crittografica Chainalysis stima che 3,7 milioni di bitcoin siano stati “persi” in base all’analisi dell’attività degli indirizzi, per motivi che vanno dalla perdita delle proprie chiavi private alla morte. Un ulteriore milione di bitcoin è ancora detenuto dal creatore di Bitcoin Satoshi Nakamoto, intatto perché la persona o le persone pseudonime legate a questo nickname hanno estratto l’importo nei primi giorni della rete e non lo hanno mai mosso dal wallet (conto) originario.

EL SALVADOR: NASCE La prima nazione Bitcoin in America Centrale

10/06/2021 . El Salvador ha approvato con successo (62 voti su 84) un disegno di legge senza precedenti che rende il bitcoin a corso legale nel paese, nonostante le pressioni del FMI. Il ddl approvato il 9 giugno 2021 specifica che le tasse possono essere pagate in bitcoin e la criptovaluta deve essere accettata come metodo di pagamento da qualsiasi commerciante locale ad eccezione di coloro che non hanno accesso alle tecnologie necessarie per ricevere le transazioni. “Lo scopo di questa legge è regolamentare il bitcoin come moneta a corso legale senza restrizioni con potere liberatorio, illimitato in qualsiasi transazione e a qualsiasi titolo che le persone fisiche o giuridiche pubbliche o private richiedono”, descrive il disegno di legge.

Poiché il bitcoin sarà riconosciuto come valuta ufficiale dopo l’entrata in vigore della legge, 90 giorni dalla sua approvazione e cioè dal 9 settembre di quest’anno, l’imposta sulle plusvalenze non si applicherà al bitcoin, proprio come a qualsiasi altra moneta a corso legale. Il presidente di El Salvador Nayib Bukele ha anche promesso la residenza permanente immediata per gli imprenditori cripto, aggiungendo che El Salvador è uno dei pochi paesi al mondo che non ha la tassa di proprietà.

Mentre le notizie storiche sull’adozione a livello nazionale di Bitcoin sono state acclamate sui social media, gli scettici hanno attirato l’attenzione sul fatto che l’infrastruttura per tale transizione potrebbe non essere ancora pronta. I portafogli mobili Lightning Network di Bitcoin mancano di “torri di guardia” per garantire la sicurezza dei fondi dell’utente in modo non detentivo, o richiedono una sorta di fiducia e KYC. Le commissioni di transazione on-chain sulla rete Bitcoin si aggirano attualmente intorno ai 4 Euro e possono aumentare notevolmente quando entriamo in un altro ciclo rialzista. Ad esempio, solo due mesi fa la commissione media ha superato i 50 Euro per transazione, secondo BlockChair .

La possibilità di utilizzare bitcoin invece di un sistema bancario tradizionale è una cosa, ma essere obbligati a ricevere bitcoin durante la congestione della rete con commissioni di transazione elevate è una storia completamente diversa. Sembra che la soluzione più semplice per molti fornitori sarebbe quella di utilizzare un broker che convertirà i bitcoin in valuta fiat una volta ricevuto il pagamento. Ciò dovrebbe proteggere i commercianti dalla congestione della rete e dalla volatilità dei prezzi, ma richiede un intermediario aggiuntivo con commissioni aggiuntive.

Vale la pena ricordare che nel 2001 la valuta nazionale di El Salvador è stata sostituita dal dollaro USA, il che significa che la sua banca centrale non può semplicemente stampare denaro per pagare la spesa pubblica in caso di deficit di bilancio.

Una mossa così audace da parte del paese centroamericano in rapida evoluzione può spingere altre nazioni più piccole della regione a riconoscere bitcoin come moneta a corso legale, con tutti gli occhi puntati sulle isole caraibiche cripto-friendly, molte delle quali usano il dollaro dei Caraibi orientali come valuta ufficiale.

PAYPAL APRE ALLE CRIPTOVALUTE. PER L’ENNESIMA VOLTA!

Reuters afferma che PayPal apre la propria rete alle criptovalute, ma periodicamente ciò si ripete da almeno 6 anni.

21 ottobre 2020 – GavriloBtc.

Che Paypal annunci di voler aprire a Bitcoin ed alle criptovalute non è certo una novità, la notizia viene periodicamente lanciata dai vertici del processore mondiale di pagamenti con base a San Jose – California. Ciò si può riscontrare da numerosi articoli dello stesso tenore pubblicati anche su questo blog a partire da metà del 2014 (da ben 6 anni!!). La verità, come sappiamo, è ben diversa e vede invece chiunque utilizzi la piattaforma di pagamenti Paypal per qualche attività concernente le criptovalute, scambio, compravendita o quale che sia, regolarmente soccombere in caso di contenziosi. Non solo, nella totalità dei casi arriva poi anche la chiusura dell’account ed il conseguente congelamento dei fondi ivi contenuti per i seguenti 6 mesi. Una situazione questa, che secondo il mio parere, ricade nel reato di appropriazione indebita, nonostante PayPal affermi di farlo in via cautelativa per far fronte ad eventuali futuri reclami dell’account coinvolto .

Di fatto è quindi evidente che attualmente il colosso dei pagamenti online osteggi invece un sistema, quello delle criptovalute, che ha tutte le caratteristiche per insidiare il suo primato e che oggi vede preferita la sua rete di servizi da oltre 26 milioni di merchants su 346 milioni di accounts attivi in tutto il mondo, con un giro di 222 miliardi di dollari processati nei primi 8 mesi del 2020. Ma per gli utenti di criptovalute finora Paypal è considerato il peggior sistema di scambio, il più rischioso e pericoloso, per via appunto della disparità che consente agli utenti PayPal di effettuare impunemente reverse payments e chargebacks nei confronti delle criptovalute che sono invece processate in maniera irreversibile.

Nonostante queste evidenze, Reuters (London) ha pubblicato oggi un ennesimo servizio dove PayPal afferma di voler consentire ai suoi clienti di tenere bitcoin e altre monete virtuali nel suo portafoglio online e fare acquisti utilizzando criptovalute presso i commercianti sulla sua rete.

In un intervista di mercoledi scorso, il presidente di PayPal Holdings Inc Dan Schulman, ha dichiarato infatti che questo nuovo servizio renderebbe la società di cui lui è anche il capo operativo, una delle più grandi società statunitensi a fornire ai consumatori l’accesso alle criptovalute, “…il che potrebbe aiutare bitcoin e criptovalute rivali a ottenere una più ampia adozione come metodi di pagamento praticabili e con la speranza che ciò incoraggi l’uso globale delle monete virtuali – aggiungendo che – Stiamo pensando e lavorando al modo in cui PayPal può svolgere un ruolo, preparando così la sua rete per nuove valute digitali che le banche centrali e le società potrebbero sviluppare.

La società ha affermato che i titolari di account statunitensi potranno acquistare, vendere e detenere criptovalute nei loro portafogli PayPal già nelle prossime settimane. PayPal prevede di espandere il servizio alla sua app di pagamento peer-to-peer Venmo e ad alcuni altri paesi nella prima metà del 2021 mentre la possibilità di effettuare pagamenti con criptovalute potrebbe essere disponibile già dall’inizio del prossimo anno. Altre società fintech tradizionali, come il provider di pagamenti mobili Square Inc e la società di app di trading di azioni Robinhood Markets Inc, consentono agli utenti di acquistare e vendere criptovalute, ma il lancio di PayPal è degno di nota date le sue dimensioni.

L’effetto immediato è stato infatti un rialzo delle azioni di PayPal del 4% già alle 14.18 GMT di oggi (21/10/2020), fissandola come miglior performance in un mese, mentre Bitcoin alla notizia, ha raggiunto il suo massimo da luglio 2019 , con un rialzo del 4,8% a $ 12.494, portando guadagni per la criptovaluta a oltre il 75% nel corso dell’anno.

Gli operatori del mercato delle criptovalute hanno affermato che la dimensione di PayPal porta un indubbio vantaggio e incide in modo significativo sul prezzo dei bitcoin. “L’impatto sui prezzi sarà complessivamente positivo”, ha detto Joseph Edwards di Enigma Securities, un broker di criptovalute a Londra. “Non c’è paragone per quanto riguarda l’esposizione potenziale tra il vantaggio di PayPal che offre questo e il lato positivo di qualsiasi offerta precedente simile”.

Nonostante Bitcoin sia in circolazione da più di un decennio, è indubbio che la sua diffusione come forma di pagamento presenti delle difficoltà a causa della sua volatilità, molto attraente per traders e speculatori, ma con rischi evidenti per commercianti e acquirenti. Inoltre le transazioni su Blockchain sono più lente rispetto ai sistemi di pagamento tradizionali e stanno diventando sempre più costose.

PayPal ritiene che il suo nuovo sistema risolverà questi problemi poiché i pagamenti verranno regolati utilizzando valute tradizionali, come EURO o USD. Ciò significa che PayPal potrebbe gestire il rischio di fluttuazioni dei prezzi delle criptovalute adottate mentre i commercianti riceveranno pagamenti in monete virtuali. “Lo stiamo facendo in un modo fondamentalmente diverso per assicurarci di fornire la massima sicurezza ai nostri commercianti”, ha detto Schulman. Questa ennesima apertura di Paypal verso le criptovalute arriva in concomitanza con l’annuncio di alcune banche centrali su piani di sviluppo di versioni crittografiche delle loro valute e a seguito del progetto Libra guidato da Facebook nel 2019, che però ha subito un forte respingimento normativo ed istituzionale. PayPal è stato tra i membri fondatori di quel progetto, abbandondolo però in seguito, in soli pochi mesi. PayPal si è inoltre già assicurata una licenza condizionale di criptovaluta dal Dipartimento dei servizi finanziari dello Stato di New York. La società consentirà inizialmente gli acquisti di bitcoin e altre criptovalute come ethereum (ETH), bitcoin cash (BCH) e litecoin (LTC), ed ha affermato che sta collaborando con la società di criptovalute Paxos Trust Company per offrire il servizio .

Pur volendo considerare veritiere tutte queste affermazioni, permane comunque il dubbio che il colosso dei pagamenti si voglia assumere il rischio volatilità che comunque non è cancellabile nelle criptovalute , per proteggere clienti e merchants. A meno che non gliene derivino degli ovvi vantaggi o che in realtà, più che le tradizionali criptovalute (BTC, ETH, LTC, BCH), non voglia invece utilizzare le stable coins (come USDT), semplicemente evitando così i rischi di volatilità, se non addirittura aspettare le criptovalute emesse dalle Banche Centrali. Queste necessariamente però, per avere un minimo di credibilità verso l’utenza ed i cittadini, superiore se non altro all’attuale carta straccia delle valute fiat (euro, dollari, sterline, yen, ecc.), forzatamente dovranno essere garantite da fondi in Bitcoin e/o in altre credibili criptovalute . Cosa succederà quando le banche centrali cominceranno a rastrellare bitcoin? La corsa all’oro non è quindi ancora nemmeno iniziata e i buoni propositi di Paypal sono ancora tali ed immutati da almeno 6 anni. Ad Majora!

Arriva il primo ETP sui Bitcoin compensato a livello centrale

ETC Group quoterà questo mese sulla piattaforma Xetra di Deutsche Boerse BTCetc Bitcoin Exchange Traded Crypto – (BTCE), il primo ETP (Exchange Traded Product) sui bitcoin compensato a livello centrale. Il prodotto, disponibile alla vendita in Italia, Regno Unito e Austria e approvato dalla BaFin (la Consob tedesca), consente di prendere esposizione al bitcoin […]

ETC Group quoterà BTCetc Bitcoin Exchange Traded Crypto – (BTCE) sulla piattaforma XETRA di Deutsche Boerse nel mese di giugno. BTCE è un Exchange Traded Cryptocurrency (ETC) che replica il prezzo del bitcoin, garantito fisicamente al 100% ed offre all’investitore la possibilità di accedere ai bitcoin con una modalità sicura e trasparente.

Si tratta del primo prodotto sulle criptovalute ad essere quotato su XETRA, il primo Exchange Traded Product (ETP) da parte di ETC Group e il primo ETC sulle criptovalute ad essere presente sulla piattaforma white-label di HANetf.

Questo prodotto offre diversi benefici rispetto all’investimento diretto in bitcoin. Dal momento che è scambiato su mercati regolamentati, l’investitore può acquistare e vendere allo stesso modo in cui farebbe con delle normali azioni o ETP, con le identiche protezioni normative in essere. La compensazione centrale è una caratteristica che gli investitori si aspettano quando effettuano scambi su un mercato regolamentato e BTCE offre questo standard per lo scambio di bitcoin e criptovalute per la prima volta. La liquidazione tramite CCP riduce in modo significativo il rischio controparte a cui gli operatori di mercato sono esposti nel momento in cui scambiano BTCE. Approvato da BaFin, l’autorità finanziaria tedesca, BTCE è strutturato come un ETC garantito fisicamente dai bitcoin. Ogni unità di BTCE dà diritto a chi detiene l’ETC ad un certo ammontare di bitcoin, con una struttura molto simile agli ETC garantiti da oro fisico, e dà all’investitore l’opzione di riscatto fisico in bitcoin. Per ciascuna unità di BTCE esiste un bitcoin conservato in un deposito sicuro, regolamentato e di tipo istituzionale. L’intera struttura ETC si basa su un processo trasparente e verificabile che assicura che la provenienza di tutti i bitcoin in custodia sia stata controllata minuziosamente. L’investitore non deve impegnarsi nelle sfide tecniche dell’acquisto e conservazione dei bitcoin, come predisporre un portafoglio per criptovalute o effettuare scambi su criptomercati non regolamentati. Inoltre, non è nemmeno necessario gestire chiavi crittografiche o addentrarsi nella tecnologia blockchain. Le unità di BTCE sono conservate in sicurezza presso un broker o una banca, eliminando così il rischio di perdere l’investimento ad esempio a causa della mancanza di conoscenza di come funzionino le chiavi crittografiche. BTCE è scambiato su una delle Borse più grandi in Europa e ha il sostegno di un network di Partecipanti Autorizzati (PA) e Market Maker di prim’ordine, con esperienza sia nei mercati delle criptovalute che negli ETP. I PA assicurano liquidità e spread ridotti sul mercato, dando la possibilità ai trader di acquistare qualunque taglio senza doversi preoccupare degli effetti sul mercato. Gli scambi saranno centralizzati su XETRA, cui confluirà liquidità dai tanti criptomercati diversi. Gli ETP sono massimamente utili quando democratizzano l’accesso ad asset class altrimenti difficilmente accessibili. L’ETP in bitcoin potrà sfruttare la liquidità in tutto il mondo con un’infrastruttura di prodotto robusta e comprovata. Il 2 marzo scorso, BaFin, l’autorità di vigilanza tedesca, ha confermato che considererà ufficialmente le criptovalute come strumenti finanziari, un passaggio importante nel riconoscimento ufficiale del ruolo che le criptovalute hanno giocato sui mercati di tutto il mondo negli ultimi tempi. Sostenuto da diverse istituzioni finanziarie basate a Londra, ETC Group è costituito da professionisti dei servizi finanziari con esperienza sia nel mondo degli asset digitali sia dei mercati regolamentati e ha l’obiettivo di essere un ponte tra mercati delle criptovalute e mercati regolamentati per rendere l’investimento in queste valute più semplice, sicuro e trasparente. BTCE sarà distribuito e comunicato grazie alle competenze di business di emittente di ETF di HANetf. HANetf è un’azienda giovane e a rapida crescita fondata da veterani dell’industria degli ETF. Nel corso del suo periodo di vita ancora ridotto, HANetf ha emesso il primo ETF sul cloud e quello sulla cannabis terapeutica in Europa. Questi tipi unici di offerta dimostrano chiaramente il valore aggiunto della natura degli ETP che HANetf aiuta a lanciare, gestire e distribuire. BTCE sarà un’aggiunta eccellente all’attuale gamma di ETF ed ETP di HANetf. Gli investitori possono acquistare BTCE attraverso i loro broker abituali o la propria banca con accesso a XETRA e gli investitori privati o istituzionali che vogliano scambiare direttamente i bitcoin in loro possesso per lo strumento finanziario possono farlo tramite i Partecipanti Autorizzati dell’emittente. BTCE è anche disponibile alla vendita in Italia, Regno Unito e Austria.

  • BaFin : L’autorità federale di vigilanza finanziaria meglio conosciuta con la sua sigla BaFin è l’autorità di regolamentazione finanziaria per la Germania. È un’istituzione federale indipendente con sede a Bonn e Francoforte e rientra nella supervisione del Ministero federale delle finanze
  • BTCetc – Bitcoin Exchange Traded Crypto – (BTCE) è il primo Exchange Traded Product sui bitcoin al mondo compensato a livello centrale (CCP) e sarà quotato su XETRA Deutsche Boerse
  • BTCE consente di prendere esposizione al bitcoin fisico con la sicurezza, tranquillità e liquidità di un ETP
  • BTCE sarà scambiato sul libro ordini principale di XETRA e sarà liquidato a livello centrale riducendo il rischio controparte
  • BTCE sarà distribuito attraverso la piattaforma HANetf e si aggiunge alla sua attuale gamma innovativa di ETF ed ETP
  • ETC Group è stato fondato da un team di professionisti e imprenditori esperti nei servizi finanziari. Tra gli azionisti figurano XTX Ventures, il braccio di venture capital della società di market-making elettronico XTX Markets, e la società di servizi finanziari ITI Capital.
  • Gli ETF (acronimo di Exchange Traded Funds) sono fondi o SICAV a basse commissioni di gestione negoziati in Borsa come le normali azioni. Si caratterizzano per il fatto di avere come unico obiettivo quello di replicare fedelmente l’andamento e quindi il rendimento di indici azionari, obbligazionari o di materie prime. 
  • Gli ETP, Exchange Traded Product, sono uno strumento finanziario su cui ricade l’attenzione di diversi investitori. Chi si avvicina per la prima volta al trading, tuttavia, potrebbe avere difficoltà a capire cosa sono e come funzionano.
  • HANetf è uno specialista di ETF indipendente che lavora con società di gestione del risparmio terze per dare agli investitori europei un’esposizione distintiva, moderna e innovativa agli ETF. Fondata da due degli imprenditori leader negli ETF in Europa, Hector McNeil e Nik Bienkowski, HANetf offre una soluzione completa, operativa, normativa, distributiva e di marketing agli asset manager che vogliano lanciare e gestire con successo ETF conformi alla normativa UCITS. www.hanetf.com
  • Xetra è una sede di negoziazione gestita da Frankfurter Wertpapierbörse con sede a Francoforte, in Germania.

Fonte : Comunicato Stampa HANetf

Halving bitcoin : cos’e’ e come avvantaggiarsene

01/05/2020

Siamo ormai a pochi giorni da un evento storico per Bitcoin, l’ Halving Bitcoin (clicca per vedere quanto manca) , e molti di voi si chiederanno senz’altro cosa significa e quale sia la portata di questo evento che implica il “dimezzamento” delle ricompense per i miners. In questo articolo ho raccolto alcune informazioni e vi lascio qualche suggerimento su come poterlo sfruttare nella maniera più redditizia. Buona lettura. GavriloBTC

COS’E’ L’HALVING BITCOIN?

E’ un evento che dimezza la velocità con cui vengono creati nuovi Bitcoin. Avviene automaticamente ogni quattro anni.

I Bitcoin (BTC) hanno una produzione e immissione sul mercato che è limitata, una volta raggiunto il limite, il network Bitcoin Core smetterà di produrre criptovaluta. Questo è scritto nell’algoritmo matematico che sta alla base della creazione del Bitcoin e non è pertanto modificabile. Per questo motivo viene considerato e definito “oro digitale”, anzi esso, contrariamente a qualsiasi elemento naturale, incarna esattamente il concetto di scarsità addirittura più del metallo prezioso. Bitcoin non è quindi illimitato e un giorno non potrà più essere estratto. Oggi esistono circa 18 milioni di BTC, che rappresentano approssimativamente l’85% dell’offerta monetaria complessiva. Ogni 210.000 blocchi viene infatti eseguito il cosiddetto “halving” o “dimezzamento” nel sistema di produzione dei Bitcoin, rendendo sempre più difficile la sua produzione . Siccome la produzione di bitcoin è legata al processo di verifica delle transazioni effettuato dai miners (controllori e validatori di rete), ciò significa che il protocollo dimezza le ricompense (block reward) legate alla generazione di ogni nuovo blocco e, dopo ogni halving, i miner ricevono metà dei BTC per la verifica delle transazioni rispetto a prima.

Cos’è un block reward?

E’ la quantità di BTC che il miner riceve ogni qual volta aggiunge un nuovo blocco alla blockchain.

Per capir meglio , bisogna innanzitutto spiegare che alla base del Bitcoin c’è una tecnologia innovativa e rivoluzionaria: la Blockchain. In sintesi, la Blockchain è un registro digitale che archivia informazioni sulle transazioni all’interno di blocchi di dati. Ad esempio, quando una persona A invia BTC ad una persona B, questa transazione verrà memorizzata all’interno di un blocco assieme ad altre 500 transazioni avvenute approssimativamente nello stesso momento. Le ricompense legate alla generazione di nuovi blocchi, o “block reward“, indicano la quantità di nuova criptovaluta che i miner producono e ricevono dopo aver convalidato con successo un nuovo blocco sulla blockchain. Per fare ciò è necessario risolvere problemi matematici estremamente complessi utilizzando hardware con un’enorme potenza di calcolo (asic miners): si tratta quindi di una ricompensa per il duro lavoro compiuto dai miners.

Quanti BTC riceveranno i miner dopo il prossimo halving?

Ogni nuovo blocco produrrà 6,25 BTC: inizialmente questa ricompensa era otto volte maggiore.

Inizialmente nel 2009, i miner ricevevano 50 BTC per ogni blocco validato: questo significa che, prima dell’halving avvenuto nel novembre del 2012, sono stati generati complessivamente 10.500.000 BTC. Dopo tale data, i miner hanno iniziato a ricevere soltanto 25 BTC per ogni blocco. Potrebbe sembrare una cifra eccessivamente alta (quasi 200.000 € ogni dieci minuti, stando al cambio attuale), ma non bisogna dimenticare che al tempo il network era ancora agli albori e nessuno sapeva se la gente avrebbe continuato o meno ad investire la potenza di calcolo dei propri computer per mantenere in vita la rete di Bitcoin. Un altro fattore da tenere a mente è che prima del 2012 il prezzo più alto mai raggiunto da BTC fu soltanto 28,32 €, nel giugno del 2011. Poco più tardi questa “bolla” scoppiò, facendo tornare il prezzo della criptovaluta sotto i 2 €. Ciononostante, è innegabile che il mining si sia dimostrato molto più redditizio per coloro che hanno iniziato a svolgere questa attività nei primi anni della criptovaluta: è per questo motivo che molti critici definiscono Bitcoin uno schema Ponzi. Il secondo halving di Bitcoin si è verificato il 6 luglio 2016, in concomitanza con la produzione del blocco numero 420.000: tale evento ha ridotto le ricompense per i miner a 12,5 BTC, corrispondente al tasso attuale. Il terzo halving dimezzerà ulteriormente tale cifra, che scenderà a 6,25 BTC.

Interessante grafico che mostra il vertiginoso aumento di valore che Bitcoin ha beneficiato ad ogni Halving

Perché le ricompense per i miner vengono dimezzate?

Satoshi Nakamoto, l’anonimo creatore di Bitcoin, ha scelto di programmare una serie di Halving ogni 210.000 blocchi fino a quando la rete (Bitcoin Core) non avrà generato la fornitura massima di 21 milioni di Bitcoin per limitare l’offerta di nuove monete , così a parità di domanda, i prezzi della criptovaluta dovrebbero aumentare. Insomma,  gli halving sono utili per poter sostenere i prezzi della criptovaluta evitando che un’eccessiva offerta possa deprimere le valutazioni di Bitcoin.

Quando avverrà il prossimo halving di Bitcoin?

Sulla base delle prestazioni attuali, il prossimo halving di Bitcoin è previsto per il 12 maggio 2020.

Il prossimo halving di Bitcoin è attualmente previsto il 12 maggio 2020, quando il numero di blocchi raggiungerà le 630.000 unità, ma per lungo tempo la data è restata incerta, in quanto il tempo necessario per generare nuovi blocchi potrebbe accelerare o rallentare. In media, il network produce infatti un nuovo blocco ogni dieci minuti circa. Si prevede che l’ultimo halving si verificherà nell’anno 2140, quando verrà estratto il 21.000.000° BTC. Dopo tale evento i miners smetteranno di ricevere ricompense per la generazione di nuovi blocchi, ma continueranno comunque a ottenere delle entrate: le commissioni che gli utenti pagano per effettuare le transazioni vanno infatti proprio ai miners.

Considerazioni finali, opportunità e benefici

Nella breve storia del bitcoin, l’halving ha sempre rappresentato un momento importante dal punto di vista speculativo perchè sostanzialmente riduce l’offerta di nuove monete immesse regolarmente nel mercato: questo renderà l’asset più scarso. Le precedenti fasi di dimezzamento del block reward nel 2012 e 2016 hanno dato vita a un significativo aumento di prezzo della moneta nel lungo termine. Analizzando i precedenti storici , il 28 novembre del 2012, corrispondente al primissimo halving di Bitcoin, il prezzo della criptovaluta aumentò da 10 a 11€. Il suo valore continuò a crescere per tutto l’anno successivo, raggiungendo il valore di 1000 € nella prima metà di dicembre del 2013. Circa quattro anni più tardi il prezzo di Bitcoin iniziò a seguire un simile movimento rialzista passando dai 526€ del 9 giugno ai 594€ del 9 luglio 2016, data del secondo halving. Ancora una volta il prezzo di BTC ha continuato a crescere nell’anno successivo, raggiungendo il picco di valore mai raggiunto prima e mai eguagliato di 18.000€ il 17 dicembre del 2017. Anche questa volta accadrà lo stesso? Secondo gli scettici, il mercato è già preparato a tale evento e il prezzo non verrà in alcun modo alterato. Ma negli ultimi quattro anni l’industria delle criptovalute è notevolmente cambiata: Bitcoin non è più soltanto un interessante esperimento tecnologico, ma una reale opportunità d’investimento presa seriamente in considerazione dal grande pubblico. E la riprova è arrivata puntuale nei giorni scorsi, un evento non prevedibile come la pandemia da Covid-19 ha nei mesi scorsi messo in difficoltà tutti i mercati compreso quello delle criptovalute, ma il Bitcoin, dopo aver fiutato l’aria, mercoledi 29 marzo ha fatto partire lo sprint pre-halving con un +16,7% nell’ultima settimana. Questo stimolerà notevolmente la domanda di criptovaluta da quei trader che hanno paura di perdere un’occasione irripetibile e, di conseguenza, farà aumentare ancora di più il prezzo. Ciò però non significa che da giugno 2020 assisteremo necessariamente a una salita esponenziale del valore del bitcoin, infatti i rendimenti passati non sono garanzia di profitti futuri. Anzi non è da escludere che nel breve periodo l’halving possa addirittura causare un temporaneo calo della quotazione dovuto al fatto che alcuni miners tenderanno a liquidare parte delle proprie monete poco prima dell’halving o, a seguito dell’evento, decidano di abbandonare l’attività a causa della riduzione del margine di guadagno.  Verosimilmente gli effetti positivi dell’halving sul prezzo della moneta si vedranno solo nel lungo termine con un outlook di fine del periodo rialzista solo a dicembre 2021 .

Kraken identifica UNA FALLA nei WALLET hardware Trezor

Kraken Security Labs ha escogitato un modo per estrarre i seed ( le parole che costituiscono la chiave privata) da entrambi i portafogli hardware di criptovaluta offerti dal leader del settore Trezor, Trezor One e Trezor Model T. L’attacco richiede solo 15 minuti di accesso fisico al dispositivo. Questa è la prima volta che vengono descritti i passaggi dettagliati per un attacco in corso contro questi dispositivi.

Ecco come è stato possibile:

  • Questo attacco si basa sul glitching della tensione per estrarre un seme crittografato. Questa ricerca inizialmente ha richiesto un po’ di know-how e diverse centinaia di dollari di attrezzature, ma si stima che si potrebbe produrre in serie un dispositivo di glitching adatto al consumatore che potrebbe essere venduto per circa $ 75.
  • Si riesce quindi a crackare il seed crittografato, che è protetto da un PIN di 1-9 cifre, con un banale attacco di forza bruta (brute force).

L’attacco sfrutta i difetti intrinsechi all’interno del microcontrollore utilizzato nei walletTrezor. Questo purtroppo significa che per il team Trezor è difficile fare qualcosa su questa vulnerabilità senza una riprogettazione dell’hardware.

Fino ad allora, ecco cosa si può fare per proteggersi:

  • Non consentire a nessuno l’accesso fisico al tuo portafoglio Trezor
    Potresti perdere definitivamente la tua criptovaluta
  • Abilitare la passphrase BIP39 con il client Trezor
    Questa passphrase è poco pratica da usare nella pratica, ma non è memorizzata sul dispositivo e quindi è una protezione che impedisce questo attacco.

Questo attacco è molto simile alla precedente ricerca di Kraken sul portafoglio KeepKey, prevedibilmente perché KeepKey è un derivato e tutti i dispositivi si basano sulla stessa famiglia di chip. Trezor conosce questi difetti sin dalla progettazione dei portafogli.

Altre squadre, come Ledger Donjon, hanno anche eseguito varianti di questo attacco, sebbene i dettagli completi non siano mai stati resi pubblici fino ad ora.

Questi chip non sono progettati per archiviare password e seed e questa ricerca sottolinea che fornitori come Trezor e KeepKey non devono fare affidamento esclusivamente su di essi per proteggere la tua criptovaluta.

Fortunatamente il team di Kraken lavora in collaborazione con il team Trezor per coordinare questa divulgazione e sarebbe bene leggersi anche la loro risposta. Pavol Rusnak, CTO di SatoshiLabs, ha infatti dichiarato “Siamo felici che i Kraken Security Labs stiano investendo le loro risorse per migliorare la sicurezza dell’intero ecosistema Bitcoin. Abbiamo a cuore questo tipo di divulgazione e cooperazione responsabile “.

Nei Kraken Security Labs, si prova infatti a scoprire attacchi contro la comunità crittografica prima che i cattivi lo facciano. Hanno perciò divulgato in modo responsabile i dettagli completi di questo attacco al team Trezor già il 30 ottobre 2019. Questa divulgazione di vulnerabilità è resa pubblica soltanto ora in modo che la comunità crittografica possa proteggersi prima che venga rilasciato un fix dal team Trezor.

Non intendiamo in quest’articolo tediarvi con i dettagli tecnici di come eseguire l’operazione di estrazione delle chiavi private dai wallet hardwar Trezor, ma per chi fosse interessato può trovare tutte le informazioni QUI

Se scopri qualcosa, guadagni qualcosa
Il Kraken Security Labs è sempre alla ricerca di vulnerabilità che potrebbero costituire una minaccia per i loro clienti.
Chi è interessato ad aiutarli a identificare potenziali bug sulla loro piattaforma di scambio (exchanger), dia un’occhiata al loro programma Bug Bounty.
Pagano un minimo di $ 100 per ogni problema da voi scoperto e molto di più per minacce gravi.

la Truffa in bitcoin dell’ estorsione a sfondo sessuale

Quasi un milone di dollari in bitcoin dagli imbarazzati guardoni

Un tempo la paura di diventare ciechi fungeva da deterrente per chi eccedeva con pratiche onanistiche o di auto-piacere . Ora la paura più grande sembra quella di non essere più in grado di guardare direttamente negli occhi i tuoi colleghi, amici e parenti se un video compromettente di te arriva nelle loro caselle di posta elettronica. I truffatori lo hanno capito e stanno estorcendo bitcoin alle vittime per ricavarne una fortuna. Secondo un’indagine condotta dalla società di cibersecurity Area 1, gli estorsori del sesso hanno finora introitato quasi 120 bitcoin per un controvalore di circa 855.000 euro (949.000 Usd) . Inizialmente riportato da Fortune, il rapporto afferma che il pagamento medio da parte delle vittime di questo particolare tipo di truffa è di 0,073 bitcoin (circa 525 euro).

Come avviene il tentativo di estorsione

Tipicamente, l’email che i truffatori inviano alle loro vittime è formidabile. Gli estorsori avvertono infatti le potenziali vittime che possiedono dei video di loro mentre guardano siti o video porno . Dichiarano di aver ottenuto il video installando un malware (virus) su un sito porno che la vittima ha quindi scaricato involontariamente sul proprio dispositivo. I truffatori dicono che hanno registrato la vittima mentre si impegnava nella masturbazione tramite la propria webcam. In genere affermano anche di essere stati in grado di ottenere contatti social e professionali usando il malware e minacciano pertanto di inviare i video a tutti i contatti della vittima. Nella parte inferiore dell’email, comunicano quindi un importo da inviare a un indirizzo bitcoin dando come tempo massimo un giorno per effettuare il pagamento. In caso contrario, minacciano di inviare il video che affermano di aver registrato, a colleghi e parenti stretti. Promettono di cancellare il video se il pagamento è stato effettuato.

Per convincere le loro vittime, gli estorsori includeranno la password della vittima nell’e-mail di ricatto. Tuttavia, il più delle volte, i truffatori hanno ottenuto la password della vittima da una vecchia violazione dei dati.

Nel solo mese di maggio sono state ricevute oltre 1.443 segnalazioni di questo tipo di truffa. NON rispondere e NON pagare: ciò evidenzia solo che sei vulnerabile e potresti essere di nuovo preso di mira. Inoltre questa estorsione è una vera e propria truffa . Non hai preso nessun malware e non è vero che i truffatori sono in possesso dei video di te nè della rubrica con i tuoi contatti social ed email. Se fosse come scrivono ti manderebbero il video incriminato come prova . Qui la storia completa: https://www.actionfraud.police.uk/news/fraudsters-are-continuing-to-send-victims-their-own-passwords-in-sextortion-scam

I truffatori hanno anche dimostrato una certa raffinatezza nell’eludere i filtri impostati dai principali provider di posta elettronica. Per Area 1, una delle tecniche che hanno impiegato è quella di incollare le righe di scrittori famosi nel testo invisibile dell’email. Il rapporto di Area 1 è corroborato da un’indagine precedente della società di cybersecurity Digital Shadows che a partire da settembre 2018, il top indirizzo Bitcoin utilizzato dai truffatori aveva ricevuto oltre 480 bitcoin.

Gli USA sono in cima alla classifica delle vittime di questa truffa

Secondo Bitcoin Who’s Who, nel settembre 2018 tali truffe di estorsione a sfondo sessuale erano state segnalate in 42 paesi in cui gli Stati Uniti hanno fatto la parte del leone con il 30% del totale. Tra i paesi favoriti dai truffatori anche il Regno Unito era in cima alla lista con il 6% dei casi e i recenti report indicano che che il fenomeno è in crescendo.

I Paesi favoriti dai truffatori/estorsori . Fonte Bitcoin Who’s Who

Proprio questo mese, il centro di segnalazione nazionale per la criminalità informatica e la frode del Regno Unito , Action Fraud, ha rivelato che erano stati segnalati oltre 149 casi di reati di questo genere. Molti altri casi non vengono però segnalati dalle vittime, perchè di solito sono troppo imbarazzati per renderli pubblici denunciandoli.

Fonte : CoinCriptoNews

Bitcoin vicina al punto di massimo ribasso. Halving ed opportunità di investimento.

09 Febbraio 2019. Liberamente tratto da questo articolo di 

Bitcoin è entrato ufficialmente nel più lungo periodo di declino di quotazione  nei suoi 10 anni di storia. La criptovaluta più vecchia e preziosa del mondo ha raggiunto il massimo storico di $ 19.764 (€ 17.477,80)  il 17 dicembre 2017 (secondo l’indice quotazione di CoinDesk) performando una serie di massimi ribassi da allora, fino a raggiungere il 2 febbraio 2019 il  411 ° giorno consecutivo di calo delle quotazioni. Come tale, ciò supera la durata del famigerato mercato ribassista  bitcoin del periodo 2013-2015, che è durato 410 giorni dal suo prezzo più alto a quello più basso.

Quadro storico dei ribassi nelle quotazioni Bitcoin

In effetti, l’ultimo calo dei prezzi del bitcoin rappresenta il più lungo periodo di ribasso mai visto dalla criptovaluta, ma deve ancora diventare la peggiore in termini di deprezzamento totale.

Come si può osservare nel grafico qui sopra, il primo periodo di declino significativo per i bitcoin è stato riscontrato nel 2011 ed è durato solo 163 giorni, ma rimane la peggior performance fino ad oggi.

Dal suo prezzo più alto di $ 31,50 a quello minimo di $ 2,01, il prezzo del bitcoin è sceso di  poco oltre il 93 per cento, che è un calo più marcato rispetto al ribasso 2013-15 quando i prezzi sono scesi dell’86 per cento rispetto al precedente massimo. L’attuale mercato ribassista non ha ancora superato il deprezzamento di oltre l’84 percento rispetto al suo massimo storico, mentre i suoi attuali prezzi vicino ai $ 3.400 registrano un calo dell’82 percento.

Nessuno può essere certo se o quando verrà toccato il fondo stavolta, nè se ciò avverrà come risposta attenuata del mercato al ritiro dell’ennesima proposta di ETF (bitcoin exchange-traded fund) oppure per il prossimo evento di dimezzamento deflazionistico del bitcoin (halving) che si avvicina lentamente, ma sembra di intravvedere  le prove che ciò potrebbe verificarsi in un futuro non troppo lontano.

Grafico settimanale e cronologia del dimezzamento

Come parte della politica monetaria deflazionistica del bitcoin, scritta nell’algoritmo di satoshi e quindi non modificabile, i premi per ogni blocco minato (estratto) vengono dimezzati ogni quattro anni o ogni 210.000 blocchi, con il risultato di rallentare la creazione di nuovi bitcoin fino alla fatidica soglia finale di 21 milioni di bitcoin prodotti.

L’evento è  noto come  “Halving” ed è stato a lungo considerato un catalizzatore rialzista per il prezzo del bitcoin dal momento che la domanda esistente o crescente per la criptovaluta probabilmente supererà il rallentamento della produzione. In parole semplici, poiché la domanda è maggiore dell’offerta, crea una valutazione più elevata per l’asset sottostante, indipendentemente dal mercato.

Come mostra il tweet qui sotto , il trend della quotazione  bitcoin tende a toccare il fondo e di seguito  aumentare sostanzialmente diversi mesi prima della data effettiva del halving.

La tua guida al  halving .
– 1° halving (28/11/2012): Il prezzo scese per 378 giorni prima di crescere del 510%
– 2° halving (09/07/2016): Il prezzo scese 539 giorni prima di crescere del 309%
– 3° halving (~25/05/2020): Cjrca 497 giorni al halving

Anche se la dimensione del campione è piccola, il prezzo del bitcoin  tocca il fondo 378 giorni prima del halving del 2012 e 539 giorni prima del halving del 2016 con una media di 458 giorni o un anno e un quarto prima di un vero e proprio dimezzamento.

Con il prossimo halving che probabilmente si verificherà a fine maggio del 2020, il bitcoin è ora a poco meno di 500 giorni di distanza dall’evento, quindi la data in cui il trend ribassista finirà non può essere troppo lontana e gli investitori è bene tengano presente   la deflazione dell’offerta e il conseguente picco al rialzo delle quotazioni  come è sempre successo nel passato.

IL SENATO APPROVA IL VALORE LEGALE DELLA BLOCKCHAIN – Il Sole24Ore

VALORE LEGALE DELLA BLOCKCHAIN E SMART CONTRACT: PRIMO VIA LIBERA AL SENATO –  da IL SOLE24ORE 

–di Alessandro Longo – 23 gennaio 2019

Ansa

Primo via libera alla norma – come emendamento al decreto Semplificazioni, ora al Senato – che inserisce per la prima volta nel nostro ordinamento le “tecnologie basate su registri distribuiti come la Blockchain” e una definizione di smart contract. Il primo aspetto è “la possibilità di dare un valore giuridico a una transazione che sfrutti un registro elettronico distribuito e informatizzato, senza passare da notai o enti certificatori centrali”, spiega Fulvio Sarzana, avvocato e membro del team degli esperti blockchain avviato dal ministero dello Sviluppo economico.

«La norma sullo smart contract invece dà a un contratto eseguito in automatico da un programma informatico il valore giuridico di un contratto normale, scritto e firmato», aggiunge Sarzana.

L’emendamento è stato approvato ieri dalle commissioni Affari costituzionali e lavori pubblici del Senato, primo firmatario Stefano Patuanelli (M5S). L’iter ora prevede il passaggio del decreto in Aula e poi alla Camera. Dopo che il decreto sarà stato convertito in legge, infine, l’Agenzia per l’Italia digitale (Agid) entro 90 giorni individuerà gli standard tecnici che i documenti informatici gestiti in questo modo devono rispettare affinché abbiano valore giuridico effettivo.
Gli effetti saranno molteplici, secondo gli esperti.

«Basterà mandare (con un servizio digitale) un documento a un registro informatico distribuito blockchain e lo renderemo un ‘super documento’ in grado di rivestire il ruolo di validazione temporale, di documento scritto e di identificazione delle parti – spiega Sarzana -. Sarà utile per esempio per registrare un’opera soggetta al diritto d’autore o per certificare i passaggi di filiera di un prodotto dell’agro-alimentare; proteggendo così il made in Italy, anche ai fini di anti-contraffazione. Secondo la norma, infatti, il registro distribuito basterà a certificare la data in cui quella transazione è avvenuta; laddove invece ora avremmo bisogno di un notaio o di una Pec».

«È un passaggio importante che l’Italia riconosca la piena validità giuridica delle transazioni operate su tali registri distribuiti e la capacità degli smart contract di soddisfare il requisito della forma scritta», aggiunge Marco Scialdone, avvocato e docente all’università Europea di Roma. «Questo significa – prosegue – che sarà possibile regolare attraverso uno smart contract su blockchain tutte quelle casistiche per le quali la legge richiede oggi che si debba procedere con un atto da farsi per iscritto. Avremo contratti che saranno conclusi ed eseguiti direttamente da macchine sulla base di ciò che è scritto nel loro codice informatico e a ciò l’ordinamento riconoscerà pieno valore».

«Si pensi ad esempio a un contratto di affitto di un immobile: potrà diventare esecutivo in automatico, con un programma informatico, che pure potrà prelevare – sempre in automatico – l’importo dal conto corrente dell’affittuario», aggiunge Sarzana.

Intervista di CoinIdol.com sulla diffusione Blockchain in Italia 

La Diffusione Blockchain In Italia  Secondo Un Personaggio Del Settore

Dec 29, 2018 at 08:13
Author : Marco Maltese  – Leggi l’ articolo originale qui

Dal deserto alla civiltà della blockchainAbbiamo fatto una chiacchierata con Luca Dordolo, uno dei primissimi imprenditori nel campo delle criptovalute in Italia, per conoscere il suo pensiero sulla situazione di questo settore in Italia.

Una Chiacchierata Con Un Personaggio

Come abbiamo visto in un articolo di ieri, 27.12.2018, la situazione delle criptovalute e in generale della tecnologia Blockchain in Italia è “particolare”, e vede il paese indietro di un paio d’anni rispetto agli altri paesi più industrializzati del mondo.

Abbiamo fatto una chiacchierata  con  Luca  Dordolo,  alias  GavriloBTC,  per capire cosa pensa di questa situazione e del futuro prossimo di questo settore in Italia.

Luca Dordolo, imprenditore 53enne, nel mondo delle criptovalute dal 2012, primo ad aver installato un Bitcoin ATM in Italia e a Malta, terzo in Europa, personaggio molto conosciuto nell’ambiente, rivela:

Esiste una carenza di 100.000 sviluppatori informatici in Italia  in generale e ci sono grosse difficoltà a  trovare esperti con conoscenza e capacità di sviluppo su Blockchain.
Ci sono però punte di eccellenza come ad esempio Assobit, fondata nel 2016,  un’associazione di “tutti” gli imprenditori nel campo della Blockchain. Ed uno degli exchange di criptovalute più vecchi esistenti al mondo, The Rock Trading, o il fondatore di InBitcoin nella zona di Rovereto (TN), la “Bitcoin valley” italiana, ma non esiste un livello intermedio, e la stragrande maggioranza della popolazione, come hai ben inquadrato, è ancora molto lontana dalle criptovalute, ma io direi proprio dal pagamento elettronico in generale.

Italia: Un Paese Soffocato Dalla Burocrazia

Secondo l’imprenditore, l’Italia è un paese che subisce una burocrazia estremamente pesante , e questo spinge la popolazione a preferire il contante, le banconote e snobbare i pagamenti elettronici:

In nessun paese al mondo come in Italia ci sarebbe bisogno di conoscere ed usare le criptovalute ed in particolare Bitcoin da parte della popolazione. Viviamo in un paese di “Polizia Fiscale”: l’Italia è un paese dove è quasi impossibile fare l’imprenditore a causa della fortissima tassazione e della burocrazia che soffoca qualunque idea e iniziativa.  Bitcoin significa tornare padroni dei propri soldi, del proprio benessere economico, è libertà finanziaria,  ed in Italia ce ne sarebbe estremamente bisogno, anche per tagliare le unghie alle lobbies finanziarie che controllano la valuta comune, l’euro, che spesso soffoca il cittadino.  L’italiano medio è uno dei più grandi risparmiatori al mondo, ma è affetto da un’ignoranza di base a livello di conoscenza finanziaria elementare. Egli non sa gestire la propria ricchezza, e demanda la gestione ad altri fidandosi . È questo che impedisce al momento la diffusione della tecnologia Blockchain , che ha il grande pregio della disintermediazione, fra la popolazione.

Ci sono però fatti incoraggianti che aiuteranno la penetrazione della tecnologia Blockchain fra la popolazione, dice Luca:

 Una buona notizia è che il ministro Di Maio ha firmato, appena un paio di settimane fa,il 17 Dicembre, l’ingresso dell’Italia in EuroMed-7, un accordo di 7 paesi del Mediterraneo volto  a uno sviluppo comune della tecnologia Blockchain e la ricaduta immediata è che è si è  subito individuato un elenco di  una trentina di esperti nel campo e convocato un tavolo di discussione  che si ritroverà a Roma già all’inizio del 2019 sotto l’egida del Ministero competente.

EuroMed-7 è infatti una ”alleanza informale” dei paesi del Sud Europa, composta da Francia, Italia, Spagna, Portogallo, Grecia, Cipro e Malta che mira a promuovere politiche di rilancio economico dei paesi e far sentire la voce del Sud Europa.

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Gli Italiani Tra Disinteresse E Ignoranza Economica

L’Italia, è cosa risaputa, è presa in mezzo fra una burocrazia oppressiva e un fisco fra i più pesanti del mondo. Verrebbe da pensare che in queste condizioni la popolazione si interessasse di più a metodi per cambiare le cose, ma questo non avviene, perché? Prosegue Luca:

Forse il modo migliore per sbloccare la popolazione nei confronti delle criptovalute è incrementare il loro utilizzo nelle infrastrutture pubbliche.
Ad esempio in Svizzera con Bitcoin si possono pagare mezzi di trasporto pubblici e tasse locali. Diciamo quindi “ufficializzare”, in un certo senso, la legittimità di Bitcoin e di altre criptovalute come metodi di pagamento.
L’Italia ha inoltre  sofferto  negli ultimi anni la  diffusione di schemi di Ponzi/piramidali  e simili (catene di Sant’Antonio)  basati su Bitcoin e Blockchain che hanno sfruttato l’ignoranza generale in campo finanziario e su questa tecnologia innovativa in particolare, minandone così  la sua buona fama  in una popolazione già diffidente.  Ma un  modo per diffonderne l’utilizzo corretto in modo amichevole e facilmente comprensibile a tutti potrebbe sicuramente mutuare l’esempio dei Bitcoin Boulevars o  Bitcoin City  olandesi o di altre parti del mondo, delle specie di sagre nei quartieri o estese a tutta la città, dove ci sono contest a premi , “mini conferenze” nei caffè e all’aperto e si possono ascoltare gli esperti che parlano della tecnologia Blockchain e degli utilizzi possibili delle criptovalute, ci sono happy hour con pagamento in Bitcoin, e dove  gli esercizi pubblici che lo desiderano, per il periodo della “sagra” accettano pagamenti in criptovalute, garantiti nel cambio dagli organizzatori. Una buona percentuale adotta così il bitcoin come metodo di pagamento anche dopo la festa, in maniera stabile e la popolazione si abitua ad usarli. Queste secondo me sono misure che potrebbero smuovere la popolazione italiana, ancora refrattaria  ai pagamenti elettronici.
Come ho detto, l’italiano medio  non si rende conto che i contanti vanno comunque scomparendo a favore dei pagamenti e del denaro elettronico spacciato per più sicuro, ma che è completamente tracciato e privo di privacy. Le  criptovalute invece, sebbene siano al momento ancora difficili da gestire, sono anonime come il contante e rappresentano comunque il futuro del denaro e soprattutto della libertà.

Dordolo prosegue evidenziando altri “miti metropolitani” sulle criptovalute:

Ci sono anche altre due cose da far capire alle istituzioni che fanno spesse volte terrorismo mediatico: la prima è che le criptovalute non sono un mezzo conveniente per riciclare denaro sporco, perché oltre al costo standard del riciclaggio si deve aggiungere anche quello di  conversione in  e da Bitcoin o altra criptovaluta, la seconda è che da sempre le armi si sono acquistate in dollari e diamanti, e per gli stessi motivi di conversione i terroristi e i loro fornitori non sono interessati ai Bitcoin come mezzo di scambio.

Un Recupero Possibile

Secondo Dordolo, pur mancando una “via di mezzo” fra persone estremamente qualificate e mainstream estremamente disinteressato e ignorante in materia di blockchain e criptovalute, la ripresa dell’Italia in questo campo non tarderà ad arrivare:

Le teste le abbiamo. Ora, fra il miliardo stanziato dal governo nei prossimi tre anni come investimento per imprese nel campo della Blockchain e criptovalute e le idee che i nostri sviluppatori e imprenditori hanno, io credo che l’Italia si porterà alla pari molto rapidamente. Direi che nel giro di un paio d’anni si potrebbe arrivare a livello di altri paesi rappresentativi nel campo della tecnologia Blockchain.

Attualmente, Un Deserto

Alla domanda di quali siano i progetti attuali più promettenti nel campo Blockchain, Dordolo ha ammesso che la situazione è molto magra:

Oggi non sono a conoscenza di molti progetti interessanti sviluppati in Italia, purtroppo. Posso nominare solo Ripaex, del quale sono advisor, che reputo una delle iniziative più promettenti nel mondo delle criptovalute, perché dà la possibilità  di creare delle piattaforme decentralizzate di scambio, ma connesse fra loro, per gaarntire sempre la liquidità e la provvista richiesta dal mercato
Non sono a conoscenza di altri progetti fondamentalmente innovativi con base in Italia, anche se secondo me, nel prossimo biennio le cose sono destinate a cambiare in meglio.


It.Coinidol.Com Informerà 90 Milioni Di Italiani Sulle Notizie Blockchain e Bitcoin

Jan 14, 2019 at 12:29

CoinIdol, la testata inglese di notizie globali con mezzo milione di visite al mese, ha lanciato la versione italiana del sito: it.coinidol.com. I primi articoli sono stati pubblicati a Dicembre 2018, ma il mese del lancio ufficiale per il pubblico italiano è Gennaio 2019.

La versione italiana di CoinIdol fornisce notizie sulla Blockchain, Criptovalute e FinTech concentrandosi sul mercato locale in Italia e altre regioni nel mondo dove è parlato l’italiano. Si tratta di 90 milioni di potenziali lettori in tutto il mondo.

….

Ringraziamo i nostri amici e partner italiani che ci hanno seguito e supportato fin’ora:
– Luca Dordolo, Imprenditore nel campo delle criptovalute dal 2012, proprietario dei primi Bitcoin ATM installati in Italia;
– Franco Cimatti, presidente della Bitcoin Foundation Italia;
– Stefano Capaccioli, avvocato specializzato in Bitcoin e Criptovalute, e Partner Fondatore a COINLEX.IT., una think-tank su Criptovalute, Smart Contracts e Bitcoin.”

Experts, Luca Dordolo, Franco Cimatti, Stefano Capaccioli

Puoi leggere l’ articolo completo qui: – https://coinidol.com/it-coinidol-com-italy-blockchain-bitcoin-news/

CATENA FIDE DIGNORUM AD NIHILUM CONEXA .