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BITCOIN RAGGIUNGE UN NUOVO TRAGUARDO con il 90% della PRODUZIONE totale estratta

PREVISTO IL COMPLETAMENTO DELL’ESTRAZIONE ENTRO FEBBRAIO DEL 2140

By Shaurya Malwa – COINDESK – 13 dicembre 2021

Una mining farm per la produzione di bitcoin

Secondo i dati di Blockchain.com, il novanta per cento di tutti i bitcoin estratti è stato raggiunto lunedi mattina 13 dicembre 2021,  . Ciò significa che 18,89 milioni di bitcoin – su un massimo di 21 milioni estraibili– sono ora sul mercato.

Il raggiungimento di questo traguardo ha richiesto quasi 12 anni da quando i primi bitcoin sono stati estratti il ​​9 gennaio 2009. Tuttavia, quanto rimane, non dovrebbe essere estratto fino a febbraio 2140, in base alle stime dell’attività di rete e ai programmi di halving nell’algoritmo alla base di Bitcoin .

I prezzi hanno rispecchiato la crescente offerta man mano che la domanda di nuovi bitcoin cresceva. L’asset era scambiato per meno di $ 0,10 quando il 10% dell’offerta è stata estratta all’inizio del 2010 e si aggirava a $ 7,50 quando il 50% dell’offerta è stata estratta nel dicembre 2012. Al momento della stampa, bitcoin viene scambiato a oltre $ 49.000, dopo essere diminuito di 28 % dal suo picco di $ 69.000 all’inizio di quest’anno, secondo i dati di CoinGecko .

Bitcoin, come proof of work network (rete basata su una prova del lavoro effettuato), si basa su partecipanti alla rete chiamati miners (minatori) che elaborano continuamente le transazioni e convalidano i blocchi in un processo di estrazione definito generalmente mining.

Tali partecipanti forniscono le loro risorse informatiche e hardware per risolvere milioni di calcoli complessi sulla rete Bitcoin ogni secondo, ricevendo bitcoin come ricompensa. I minatori attualmente ricevono 6,25 bitcoin per ogni blocco che minano, che scenderebbero a 3,125 bitcoin dopo il prossimo halving (dimezzamento) nel 2024.

Nel frattempo, non tutti i 21 milioni di bitcoin dovrebbero essere disponibili sul mercato. La società di analisi crittografica Chainalysis stima che 3,7 milioni di bitcoin siano stati “persi” in base all’analisi dell’attività degli indirizzi, per motivi che vanno dalla perdita delle proprie chiavi private alla morte. Un ulteriore milione di bitcoin è ancora detenuto dal creatore di Bitcoin Satoshi Nakamoto, intatto perché la persona o le persone pseudonime legate a questo nickname hanno estratto l’importo nei primi giorni della rete e non lo hanno mai mosso dal wallet (conto) originario.

Halving bitcoin : cos’e’ e come avvantaggiarsene

01/05/2020

Siamo ormai a pochi giorni da un evento storico per Bitcoin, l’ Halving Bitcoin (clicca per vedere quanto manca) , e molti di voi si chiederanno senz’altro cosa significa e quale sia la portata di questo evento che implica il “dimezzamento” delle ricompense per i miners. In questo articolo ho raccolto alcune informazioni e vi lascio qualche suggerimento su come poterlo sfruttare nella maniera più redditizia. Buona lettura. GavriloBTC

COS’E’ L’HALVING BITCOIN?

E’ un evento che dimezza la velocità con cui vengono creati nuovi Bitcoin. Avviene automaticamente ogni quattro anni.

I Bitcoin (BTC) hanno una produzione e immissione sul mercato che è limitata, una volta raggiunto il limite, il network Bitcoin Core smetterà di produrre criptovaluta. Questo è scritto nell’algoritmo matematico che sta alla base della creazione del Bitcoin e non è pertanto modificabile. Per questo motivo viene considerato e definito “oro digitale”, anzi esso, contrariamente a qualsiasi elemento naturale, incarna esattamente il concetto di scarsità addirittura più del metallo prezioso. Bitcoin non è quindi illimitato e un giorno non potrà più essere estratto. Oggi esistono circa 18 milioni di BTC, che rappresentano approssimativamente l’85% dell’offerta monetaria complessiva. Ogni 210.000 blocchi viene infatti eseguito il cosiddetto “halving” o “dimezzamento” nel sistema di produzione dei Bitcoin, rendendo sempre più difficile la sua produzione . Siccome la produzione di bitcoin è legata al processo di verifica delle transazioni effettuato dai miners (controllori e validatori di rete), ciò significa che il protocollo dimezza le ricompense (block reward) legate alla generazione di ogni nuovo blocco e, dopo ogni halving, i miner ricevono metà dei BTC per la verifica delle transazioni rispetto a prima.

Cos’è un block reward?

E’ la quantità di BTC che il miner riceve ogni qual volta aggiunge un nuovo blocco alla blockchain.

Per capir meglio , bisogna innanzitutto spiegare che alla base del Bitcoin c’è una tecnologia innovativa e rivoluzionaria: la Blockchain. In sintesi, la Blockchain è un registro digitale che archivia informazioni sulle transazioni all’interno di blocchi di dati. Ad esempio, quando una persona A invia BTC ad una persona B, questa transazione verrà memorizzata all’interno di un blocco assieme ad altre 500 transazioni avvenute approssimativamente nello stesso momento. Le ricompense legate alla generazione di nuovi blocchi, o “block reward“, indicano la quantità di nuova criptovaluta che i miner producono e ricevono dopo aver convalidato con successo un nuovo blocco sulla blockchain. Per fare ciò è necessario risolvere problemi matematici estremamente complessi utilizzando hardware con un’enorme potenza di calcolo (asic miners): si tratta quindi di una ricompensa per il duro lavoro compiuto dai miners.

Quanti BTC riceveranno i miner dopo il prossimo halving?

Ogni nuovo blocco produrrà 6,25 BTC: inizialmente questa ricompensa era otto volte maggiore.

Inizialmente nel 2009, i miner ricevevano 50 BTC per ogni blocco validato: questo significa che, prima dell’halving avvenuto nel novembre del 2012, sono stati generati complessivamente 10.500.000 BTC. Dopo tale data, i miner hanno iniziato a ricevere soltanto 25 BTC per ogni blocco. Potrebbe sembrare una cifra eccessivamente alta (quasi 200.000 € ogni dieci minuti, stando al cambio attuale), ma non bisogna dimenticare che al tempo il network era ancora agli albori e nessuno sapeva se la gente avrebbe continuato o meno ad investire la potenza di calcolo dei propri computer per mantenere in vita la rete di Bitcoin. Un altro fattore da tenere a mente è che prima del 2012 il prezzo più alto mai raggiunto da BTC fu soltanto 28,32 €, nel giugno del 2011. Poco più tardi questa “bolla” scoppiò, facendo tornare il prezzo della criptovaluta sotto i 2 €. Ciononostante, è innegabile che il mining si sia dimostrato molto più redditizio per coloro che hanno iniziato a svolgere questa attività nei primi anni della criptovaluta: è per questo motivo che molti critici definiscono Bitcoin uno schema Ponzi. Il secondo halving di Bitcoin si è verificato il 6 luglio 2016, in concomitanza con la produzione del blocco numero 420.000: tale evento ha ridotto le ricompense per i miner a 12,5 BTC, corrispondente al tasso attuale. Il terzo halving dimezzerà ulteriormente tale cifra, che scenderà a 6,25 BTC.

Interessante grafico che mostra il vertiginoso aumento di valore che Bitcoin ha beneficiato ad ogni Halving

Perché le ricompense per i miner vengono dimezzate?

Satoshi Nakamoto, l’anonimo creatore di Bitcoin, ha scelto di programmare una serie di Halving ogni 210.000 blocchi fino a quando la rete (Bitcoin Core) non avrà generato la fornitura massima di 21 milioni di Bitcoin per limitare l’offerta di nuove monete , così a parità di domanda, i prezzi della criptovaluta dovrebbero aumentare. Insomma,  gli halving sono utili per poter sostenere i prezzi della criptovaluta evitando che un’eccessiva offerta possa deprimere le valutazioni di Bitcoin.

Quando avverrà il prossimo halving di Bitcoin?

Sulla base delle prestazioni attuali, il prossimo halving di Bitcoin è previsto per il 12 maggio 2020.

Il prossimo halving di Bitcoin è attualmente previsto il 12 maggio 2020, quando il numero di blocchi raggiungerà le 630.000 unità, ma per lungo tempo la data è restata incerta, in quanto il tempo necessario per generare nuovi blocchi potrebbe accelerare o rallentare. In media, il network produce infatti un nuovo blocco ogni dieci minuti circa. Si prevede che l’ultimo halving si verificherà nell’anno 2140, quando verrà estratto il 21.000.000° BTC. Dopo tale evento i miners smetteranno di ricevere ricompense per la generazione di nuovi blocchi, ma continueranno comunque a ottenere delle entrate: le commissioni che gli utenti pagano per effettuare le transazioni vanno infatti proprio ai miners.

Considerazioni finali, opportunità e benefici

Nella breve storia del bitcoin, l’halving ha sempre rappresentato un momento importante dal punto di vista speculativo perchè sostanzialmente riduce l’offerta di nuove monete immesse regolarmente nel mercato: questo renderà l’asset più scarso. Le precedenti fasi di dimezzamento del block reward nel 2012 e 2016 hanno dato vita a un significativo aumento di prezzo della moneta nel lungo termine. Analizzando i precedenti storici , il 28 novembre del 2012, corrispondente al primissimo halving di Bitcoin, il prezzo della criptovaluta aumentò da 10 a 11€. Il suo valore continuò a crescere per tutto l’anno successivo, raggiungendo il valore di 1000 € nella prima metà di dicembre del 2013. Circa quattro anni più tardi il prezzo di Bitcoin iniziò a seguire un simile movimento rialzista passando dai 526€ del 9 giugno ai 594€ del 9 luglio 2016, data del secondo halving. Ancora una volta il prezzo di BTC ha continuato a crescere nell’anno successivo, raggiungendo il picco di valore mai raggiunto prima e mai eguagliato di 18.000€ il 17 dicembre del 2017. Anche questa volta accadrà lo stesso? Secondo gli scettici, il mercato è già preparato a tale evento e il prezzo non verrà in alcun modo alterato. Ma negli ultimi quattro anni l’industria delle criptovalute è notevolmente cambiata: Bitcoin non è più soltanto un interessante esperimento tecnologico, ma una reale opportunità d’investimento presa seriamente in considerazione dal grande pubblico. E la riprova è arrivata puntuale nei giorni scorsi, un evento non prevedibile come la pandemia da Covid-19 ha nei mesi scorsi messo in difficoltà tutti i mercati compreso quello delle criptovalute, ma il Bitcoin, dopo aver fiutato l’aria, mercoledi 29 marzo ha fatto partire lo sprint pre-halving con un +16,7% nell’ultima settimana. Questo stimolerà notevolmente la domanda di criptovaluta da quei trader che hanno paura di perdere un’occasione irripetibile e, di conseguenza, farà aumentare ancora di più il prezzo. Ciò però non significa che da giugno 2020 assisteremo necessariamente a una salita esponenziale del valore del bitcoin, infatti i rendimenti passati non sono garanzia di profitti futuri. Anzi non è da escludere che nel breve periodo l’halving possa addirittura causare un temporaneo calo della quotazione dovuto al fatto che alcuni miners tenderanno a liquidare parte delle proprie monete poco prima dell’halving o, a seguito dell’evento, decidano di abbandonare l’attività a causa della riduzione del margine di guadagno.  Verosimilmente gli effetti positivi dell’halving sul prezzo della moneta si vedranno solo nel lungo termine con un outlook di fine del periodo rialzista solo a dicembre 2021 .

Bitcoin vicina al punto di massimo ribasso. Halving ed opportunità di investimento.

09 Febbraio 2019. Liberamente tratto da questo articolo di 

Bitcoin è entrato ufficialmente nel più lungo periodo di declino di quotazione  nei suoi 10 anni di storia. La criptovaluta più vecchia e preziosa del mondo ha raggiunto il massimo storico di $ 19.764 (€ 17.477,80)  il 17 dicembre 2017 (secondo l’indice quotazione di CoinDesk) performando una serie di massimi ribassi da allora, fino a raggiungere il 2 febbraio 2019 il  411 ° giorno consecutivo di calo delle quotazioni. Come tale, ciò supera la durata del famigerato mercato ribassista  bitcoin del periodo 2013-2015, che è durato 410 giorni dal suo prezzo più alto a quello più basso.

Quadro storico dei ribassi nelle quotazioni Bitcoin

In effetti, l’ultimo calo dei prezzi del bitcoin rappresenta il più lungo periodo di ribasso mai visto dalla criptovaluta, ma deve ancora diventare la peggiore in termini di deprezzamento totale.

Come si può osservare nel grafico qui sopra, il primo periodo di declino significativo per i bitcoin è stato riscontrato nel 2011 ed è durato solo 163 giorni, ma rimane la peggior performance fino ad oggi.

Dal suo prezzo più alto di $ 31,50 a quello minimo di $ 2,01, il prezzo del bitcoin è sceso di  poco oltre il 93 per cento, che è un calo più marcato rispetto al ribasso 2013-15 quando i prezzi sono scesi dell’86 per cento rispetto al precedente massimo. L’attuale mercato ribassista non ha ancora superato il deprezzamento di oltre l’84 percento rispetto al suo massimo storico, mentre i suoi attuali prezzi vicino ai $ 3.400 registrano un calo dell’82 percento.

Nessuno può essere certo se o quando verrà toccato il fondo stavolta, nè se ciò avverrà come risposta attenuata del mercato al ritiro dell’ennesima proposta di ETF (bitcoin exchange-traded fund) oppure per il prossimo evento di dimezzamento deflazionistico del bitcoin (halving) che si avvicina lentamente, ma sembra di intravvedere  le prove che ciò potrebbe verificarsi in un futuro non troppo lontano.

Grafico settimanale e cronologia del dimezzamento

Come parte della politica monetaria deflazionistica del bitcoin, scritta nell’algoritmo di satoshi e quindi non modificabile, i premi per ogni blocco minato (estratto) vengono dimezzati ogni quattro anni o ogni 210.000 blocchi, con il risultato di rallentare la creazione di nuovi bitcoin fino alla fatidica soglia finale di 21 milioni di bitcoin prodotti.

L’evento è  noto come  “Halving” ed è stato a lungo considerato un catalizzatore rialzista per il prezzo del bitcoin dal momento che la domanda esistente o crescente per la criptovaluta probabilmente supererà il rallentamento della produzione. In parole semplici, poiché la domanda è maggiore dell’offerta, crea una valutazione più elevata per l’asset sottostante, indipendentemente dal mercato.

Come mostra il tweet qui sotto , il trend della quotazione  bitcoin tende a toccare il fondo e di seguito  aumentare sostanzialmente diversi mesi prima della data effettiva del halving.

La tua guida al  halving .
– 1° halving (28/11/2012): Il prezzo scese per 378 giorni prima di crescere del 510%
– 2° halving (09/07/2016): Il prezzo scese 539 giorni prima di crescere del 309%
– 3° halving (~25/05/2020): Cjrca 497 giorni al halving

Anche se la dimensione del campione è piccola, il prezzo del bitcoin  tocca il fondo 378 giorni prima del halving del 2012 e 539 giorni prima del halving del 2016 con una media di 458 giorni o un anno e un quarto prima di un vero e proprio dimezzamento.

Con il prossimo halving che probabilmente si verificherà a fine maggio del 2020, il bitcoin è ora a poco meno di 500 giorni di distanza dall’evento, quindi la data in cui il trend ribassista finirà non può essere troppo lontana e gli investitori è bene tengano presente   la deflazione dell’offerta e il conseguente picco al rialzo delle quotazioni  come è sempre successo nel passato.

Gli effetti dell’Halving sul valore e la diffusione del Bitcoin

11/07/2016Bitcoin Halving Party3

Un fatto rilevante per l’ambiente Bitcoin accaduto sabato scorso, mi da motivo per scrivere una piccola guida di cosa ci sia dietro al bitcoin  al protocollo che lo regola e quali prospettive esso generi.

Come scritto nell’algoritmo di Satoshi (l’anonimo creatore del Bitcoin) il numero globale dei bitcoin che verranno prodotti dal sistema è finito : in totale ne potranno venir  “estratte” solo 21 milioni di queste monete digitali.  Una moneta (bitcoin) vede la luce per la prima volta quando un “minatore”  (operatori addetti alle verifiche delle transazioni bitcoin) risolve un blocco ( di verifiche).

Il protocollo Bitcoin  include un meccanismo che incoraggia le persone a diventare miners (minatori): ogni volta che costoro risolvono un blocco , il minatore che ci riesce, riceve una ricompensa finanziaria. Questa ricompensa è attualmente il principale incentivo economico  che i minatori hanno per  “minare” (estrarre) la criptovaluta e prende il nome di coinbase.  Allo stesso tempo la coinbase ha un’altra funzione: è l’unico modo con cui si possono generare nuovi bitcoin. Così, il minatore che risolve un blocco vince un quantitativo di bitcoin nuovi, appena “coniati”.  Fino a sabato sera scorso (09/07/2016), la ricompensa per ogni blocco minato era di 25 bitcoin. L’evento accaduto sabato chiamato halving, si riferisce perciò al dimezzamento della quantità di bitcoin usati come ricompensa per la creazione di un blocco e seguendo il protocollo stabilito dall’algoritmo di Satoshi, ogni 210.000 blocchi minati succede un halving (un dimezzamento).

Attualmente, di media, sei blocchi sono decriptati ogni ora perciò la generazione di 210.000 blocchi impiega approssimativamente 4 anni . Ciò significa che la ricompensa dei minatori è  passata da 25 a 12,5 bitcoin nell’halving occorso sabato 09 luglio scorso. La cifra finale dei 21 milioni di bitcoin generati sarà approssimativamente raggiunta quindi nell’anno 2140.business-163501_1280

Diversamente dalle valute Fiat che possono essere stampate a piacimento dalle banche centrali (come BCE e Federal) e dai governi , la fornitura totale dei bitcoin è invece fissa e fissata dal consenso degli standard del sistema (bitcoin). Per la sua natura deflattiva quindi (non può inflazionarsi) , la valuta digitale è spesso assimilata ai metalli preziosi come l’oro, anche loro soggetti a processi di creazione od estrazione i quali  utilizzano molte risorse. Anche il processo che mette in sicurezza matematica le transazioni in un blocco di stringhe di verifica chiamato bitcoin mining richiede una grande quantità di fornitura elettrica e di potenza computazionale.

Benchè si possa pensare che l’effetto dell’halving del bitcoin sia  prettamente negativo, tanto da ridurre a metà la ricompensa e che perciò  i minatori  non vogliano più estrarre bitcoin chiudendo progressivamente le loro macchine energivore e causando di conseguenza un processo di rallentamento del sistema fino ad una spiral death (spirale della morte), io sono fermamente convinto che non sia così. Infatti l’halving può risultare un fenomeno favorevole per il bitcoin, come successo in precedenza, non solo perchè i minatori principalmente continuano ad estrarre solamente se c’è un benefit, ma perchè significa che la gente deve usare e dare valore alla moneta digitale.  Pertanto, il dimezzamento della dimensione dei blocchi come dimostra il passato, significa che il Bitcoin è rilevante ed ha valore, e ciò rimasto tale per una notevole quantità di tempo (dal 2008 quando fu creato).

Il prezzo del Bitcoin al 28 novembre 2012, data nella quale cadde il primo halving, era di 12,39 dollari USA; due mesi prima, al 28 settembre 2012, aveva esattamente lo stesso prezzo; un mese dopo (28 dicembre 2012) era a 13,42 dollari e 6 mesi dopo (28 maggio 2013) valeva 129 dollari. Un anno dopo, al 28 novembre 2013,  il prezzo del Bitcoin era a  1.079,07 dollari. Senza dubbio una ascesa del prezzo spettacolare, questo Bitcoin!! Impossibile sapere con certezza se la principale causa di questa ascesa di valore sia stata causata dall’halving o da altri eventi accaduti in quel periodo (crisi di Cipro  del febbraio 2013 ad esempio), oppure una combinazione di tutto ciò. Comunque , il fatto che il valore ed il prezzo del  Bitcoin abbia raggiunto i suoi massimi un anno dopo il primo halving supporta la tesi e le speranze che questa crescita si possa ripetere anche adesso, dopo il suo secondo halving . Si può anche notare che in questo periodo il suo prezzo sia salito solo un po’ oltre la metà del suo storico picco massimo, il che dimostrerebbe ancor di più che l’importanza del Bitcoin ed il suo valore, contrariamente a quanto si pensava, sono stati mantenuti dopo il dimezzamento del 2012 con uno sviluppo ulteriore .halving party Milano

La conclusione rimane quella evidente e sotto gli occhi di tutti. Il Bitcoin si dimostra essere una valuta affidabile pur ancora molto volatile ed un bene di rifugio a cui sempre di più gli investitori ricorrono per salvaguardarsi dai crolli delle borse mondiali, è un mezzo di pagamento straordinariamente immediato, sicuro, pressochè senza costi e l’algoritmo matematico su cui si regge funziona molto bene. Cosa aspetti quindi a usarlo anche tu ??

I 5 fattori che secondo gli esperti favoriscono l’ascesa del Bitcoin a 700 dollari

Scritto da   per coindesk
| Pubblicato il 13/06/2016 , tradotto  da gavrilobtc

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Il prezzo del Bitcoin è salito di quasi il 20% durante lo scorso weekend tra l’11 e il 12 giugno e questo robusto apprezzamento ha attirato l’attenzione di molti esperti che non hanno aspettato tempo per dare giudizi su questo rally.

Gli osservatori di mercato hanno fornito una vasta gamma di spiegazioni per questa risalita, incluso l’attuale incertezza sulla ‘Brexit‘, la crescente visibilità della tecnologia blockchain e l’imminente  halving (dimezzamento) delle ricompense pagate ai partecipanti chiave del network bitcoin.

Mentre resta sempre la possibilità che la somma di questi fattori valga quanto uno solo di essi, cerchiamo di rivedere qui di seguito le più comuni teorie del perchè il prezzo del bitcoin sta raggiungendo nuovi  record :

Paura della ‘Brexit’

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Più di un esperto enfatizza che la possibilità che il Regno Unito possa separarsi dal resto delle 28 nazioni facenti parte l’Unione Europea sia uno dei maggiori fattori di causa del rally del bitcoin.

Mentre un certo numero di sondaggi del passato hanno sempre dimostrato che il partito del ‘Bremain’ raccogliesse maggiore sostegno rispetto a quello a favore di una Brexit, un sondaggio di opinione condotto di recente,   ha invece rilevato che il 52% degli intervistati vorrebbe che il Regno Unito lasciasse l’Unione Europea, mentre il 33% preferirebbe che rimanesse.

“Il voto sulla  Brexit  ci sta portando verso il record più alto di tutti i tempi,” ha affermato Arthur Hayes, co-fondatore e CEO della piattaforma di trading con leva in bitcoin BitMEX.

Egli ha aggiunto che questa situazione ha già un precedente storico a dimostrazione di quanto questo incida sull’andamento del prezzo del bitcoin:

“Tutti ci ricordiamo come rispose il  Bitcoin responded quando sembrò che la Grecia avrebbe lasciato la UE. Se i britannici votano per andarsene si apriranno le cateratte dell’inferno. La crescente incertezza è molto positiva per il Bitcoin e le altre valute digitali.”

Anche Tim Enneking, chairman del fondo di investimento in criptovalute EAM, ha puntato sulla potenziale  Brexit come la causa del recente rally del bitcoin.

Egli ha notato come l’apprezzamento della valuta digitale sia favorito dalle turbolenze geopolitiche, come successo lo scorso hanno per la situazione greca, e due anni e mezzo fa per la Cina.

Il dimezzamento della ricompensa dei minatori

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Diversi esperti di mercato hanno citato l’imminente dimezzamento delle ricompense del network pagate ai minatori, individui od organizzazioni che processano le transazioni in rete, come uno dei motivi che spinge il prezzo verso l’alto.

Quando questo evento accadrà durante il mese di luglio, i minatori cominceranno a ricevere 12.5 BTC ogni volta che scopriranno un bloccoinvece degli attuali 25 BTC. Rik Willard, fondatore e direttore generale di Agentic Group LLC, ha constato che l’halving sta “eccitando un sacco di gente” e lo ha comparato all’effetto di uno  “stock split”.

Du Jun, co-fondatore di Huobi, ha osservato che tagliando la ricompensa del mining “rompe formalmente l’equilibrio nella relazione tra  domanda ed offerta “.

Egli ha costatato che il risultato è che l’evento “è stato considerato come una buona notizia da tutti gli investitori e bitcoin traders” e sta impattando il mercato persino prima che ciò si verifichi.

Crescita della Blockchain

code, business

Altrove  c’è ottimismo che il crescente interesse nella “blockchain”, o nella tecnologia di molti altri generici registri distribuiti , sta generando positività nella blockchain pubblica del bitcoin ed i suoi potenziali casi d’uso.

Willard ha commentato questa percezione , enfatizzando che egli crede nel suo sempre maggior uso per fini commerciali. In particolare, egli ha menzionato le società che stanno lavorando per l’utilizzo della tecnologia per controllare i diritti digitali.

Sul fatto che la blockchain sta rapidamente crescendo in risalto e i partecipanti al mercato la stanno sfruttando per fini commerciali, Willard la descrive come  “potentialmente juggernaut commerciale “.

Gli afflussi e la domanda

money, computer

Un altro fattore che potrebbe aver aiutato la spinta verso l’alto dei prezzi del bitcoin è stato l’influsso della moneta fiat, un osservazione enfatizzata da Chris Burniske proveniente da  Ark Invest’s  .

“[Qualcosa] che io trovo intrigante è la relativa stabilità contro la corsa del bitcoin,” ha dichiarato, aggiungendo:

“Ciò per me implica che abbiamo molte nuove valute fiat (correnti) che affluiscono nel bitcoin, e l’azione del prezzo del bitcoin  non è guidata da gente che esce da ether and bitcoin’s price action is not being driven by people swapping out of ether [l’asset digitale nativo di Ethereum, come avevamo precedentemente visto prima.”

L’affermazione che quel sentimento fosse positivo durante il weekend è stata supportata dai dati di mercato della piattaforma di trading  bitcoin  full service  Whaleclub, che ha mostrato che la lunga esposizione come misurato dalle posizioni, ha raggiunto il 75% e il 94% rispettivamente  l’11 e il 12 giugno .

L’offerta ha avuto un momento difficile per tenere il passo con questa forte domanda, ha detto a CoinDesk Petar Zivkovski, direttore delle operazioni per Whaleclub.

Molti degli sbalzi di prezzo  “non sono nemmeno stati causati dall’eccesso di acquisto, ma semplicemente dalla bassa liquidità del registro degli ordini”, ha affermato.

Soprattutto, Zivkovski ha dipinto un nuovo quadro di debolezza , quello dove la bassa liquidità del bitcoin è il principale conduttore al rialzo dei prezzi.

“Ci son stati così pochi ordini di vendita da eseguire per esaudire quelli di acquisto attorno al prezzo di mercato, così il prezzo è saltato nel momento in cui gli acquirenti sono andati in panico (e gli shorts sono stati schiacciati) ed hanno comprato tutto il possibile, alzando il prezzo ancora più in alto,” ha detto Zivkovski.

Egli ha aggiunto:

” In questo caso, il basso interesse alla vendita ha creato un vuoto di liquidità in cui gli acquirenti recolari (non molti) hanno potuto far alzare i prezzi nonostante i bassi volumi.”

Le preoccupazioni della Cina

China

Mentre gli osservatori di mercato hanno fornito una serie di spiegazioni per il rally del bitcoin nel weekend, alcuni esperti hanno sottolineato che la Cina sia il maggior responsabile in questo aumento verticale del prezzo.

Hayes ha predetto che la Federal Reserve non avrebbe alzato i tassi ulteriormente “nel breve periodo,” e questo, assieme all’invariabilità dei tassi  , “rallenterà il PBOC o convertirà in parte nella svalutazione del CNY.”

Pure Joe Lee, fondatore della piattaforma di trading di derivati Magnr, ha preso in considerazione il potenziale impatto della Cina sul bitcoin, puntando su diversi fattori che influiranno sulla crescita di domanda della valuta digitale nel prossimo futuro.

“La richiesta cinese di bitcoin rimane forte e crescerà nel tempo in relazione al proseguimento dell’incertezza in campo economico,” ha raccontato a CoinDesk.

“La volatilità  dei capitali continuerà in relazione al fatto che l’ IMF (International Monetary Fund) sta ora segnalando warnings sul crescente rischio di default sul debito delle corporate cinesi. L’economia della Cina sta cambiando rapidamente e la crescita del debito potrà solo essere alimentata in maniera stabile (inflazione dello Yuang).”

In contrasto, Lee ha citato il bitcoin come “copertura naturale” per gli investitori di fronte a tali preoccupazioni.