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Arriva il primo ETP sui Bitcoin compensato a livello centrale

ETC Group quoterà questo mese sulla piattaforma Xetra di Deutsche Boerse BTCetc Bitcoin Exchange Traded Crypto – (BTCE), il primo ETP (Exchange Traded Product) sui bitcoin compensato a livello centrale. Il prodotto, disponibile alla vendita in Italia, Regno Unito e Austria e approvato dalla BaFin (la Consob tedesca), consente di prendere esposizione al bitcoin […]

ETC Group quoterà BTCetc Bitcoin Exchange Traded Crypto – (BTCE) sulla piattaforma XETRA di Deutsche Boerse nel mese di giugno. BTCE è un Exchange Traded Cryptocurrency (ETC) che replica il prezzo del bitcoin, garantito fisicamente al 100% ed offre all’investitore la possibilità di accedere ai bitcoin con una modalità sicura e trasparente.

Si tratta del primo prodotto sulle criptovalute ad essere quotato su XETRA, il primo Exchange Traded Product (ETP) da parte di ETC Group e il primo ETC sulle criptovalute ad essere presente sulla piattaforma white-label di HANetf.

Questo prodotto offre diversi benefici rispetto all’investimento diretto in bitcoin. Dal momento che è scambiato su mercati regolamentati, l’investitore può acquistare e vendere allo stesso modo in cui farebbe con delle normali azioni o ETP, con le identiche protezioni normative in essere. La compensazione centrale è una caratteristica che gli investitori si aspettano quando effettuano scambi su un mercato regolamentato e BTCE offre questo standard per lo scambio di bitcoin e criptovalute per la prima volta. La liquidazione tramite CCP riduce in modo significativo il rischio controparte a cui gli operatori di mercato sono esposti nel momento in cui scambiano BTCE. Approvato da BaFin, l’autorità finanziaria tedesca, BTCE è strutturato come un ETC garantito fisicamente dai bitcoin. Ogni unità di BTCE dà diritto a chi detiene l’ETC ad un certo ammontare di bitcoin, con una struttura molto simile agli ETC garantiti da oro fisico, e dà all’investitore l’opzione di riscatto fisico in bitcoin. Per ciascuna unità di BTCE esiste un bitcoin conservato in un deposito sicuro, regolamentato e di tipo istituzionale. L’intera struttura ETC si basa su un processo trasparente e verificabile che assicura che la provenienza di tutti i bitcoin in custodia sia stata controllata minuziosamente. L’investitore non deve impegnarsi nelle sfide tecniche dell’acquisto e conservazione dei bitcoin, come predisporre un portafoglio per criptovalute o effettuare scambi su criptomercati non regolamentati. Inoltre, non è nemmeno necessario gestire chiavi crittografiche o addentrarsi nella tecnologia blockchain. Le unità di BTCE sono conservate in sicurezza presso un broker o una banca, eliminando così il rischio di perdere l’investimento ad esempio a causa della mancanza di conoscenza di come funzionino le chiavi crittografiche. BTCE è scambiato su una delle Borse più grandi in Europa e ha il sostegno di un network di Partecipanti Autorizzati (PA) e Market Maker di prim’ordine, con esperienza sia nei mercati delle criptovalute che negli ETP. I PA assicurano liquidità e spread ridotti sul mercato, dando la possibilità ai trader di acquistare qualunque taglio senza doversi preoccupare degli effetti sul mercato. Gli scambi saranno centralizzati su XETRA, cui confluirà liquidità dai tanti criptomercati diversi. Gli ETP sono massimamente utili quando democratizzano l’accesso ad asset class altrimenti difficilmente accessibili. L’ETP in bitcoin potrà sfruttare la liquidità in tutto il mondo con un’infrastruttura di prodotto robusta e comprovata. Il 2 marzo scorso, BaFin, l’autorità di vigilanza tedesca, ha confermato che considererà ufficialmente le criptovalute come strumenti finanziari, un passaggio importante nel riconoscimento ufficiale del ruolo che le criptovalute hanno giocato sui mercati di tutto il mondo negli ultimi tempi. Sostenuto da diverse istituzioni finanziarie basate a Londra, ETC Group è costituito da professionisti dei servizi finanziari con esperienza sia nel mondo degli asset digitali sia dei mercati regolamentati e ha l’obiettivo di essere un ponte tra mercati delle criptovalute e mercati regolamentati per rendere l’investimento in queste valute più semplice, sicuro e trasparente. BTCE sarà distribuito e comunicato grazie alle competenze di business di emittente di ETF di HANetf. HANetf è un’azienda giovane e a rapida crescita fondata da veterani dell’industria degli ETF. Nel corso del suo periodo di vita ancora ridotto, HANetf ha emesso il primo ETF sul cloud e quello sulla cannabis terapeutica in Europa. Questi tipi unici di offerta dimostrano chiaramente il valore aggiunto della natura degli ETP che HANetf aiuta a lanciare, gestire e distribuire. BTCE sarà un’aggiunta eccellente all’attuale gamma di ETF ed ETP di HANetf. Gli investitori possono acquistare BTCE attraverso i loro broker abituali o la propria banca con accesso a XETRA e gli investitori privati o istituzionali che vogliano scambiare direttamente i bitcoin in loro possesso per lo strumento finanziario possono farlo tramite i Partecipanti Autorizzati dell’emittente. BTCE è anche disponibile alla vendita in Italia, Regno Unito e Austria.

  • BaFin : L’autorità federale di vigilanza finanziaria meglio conosciuta con la sua sigla BaFin è l’autorità di regolamentazione finanziaria per la Germania. È un’istituzione federale indipendente con sede a Bonn e Francoforte e rientra nella supervisione del Ministero federale delle finanze
  • BTCetc – Bitcoin Exchange Traded Crypto – (BTCE) è il primo Exchange Traded Product sui bitcoin al mondo compensato a livello centrale (CCP) e sarà quotato su XETRA Deutsche Boerse
  • BTCE consente di prendere esposizione al bitcoin fisico con la sicurezza, tranquillità e liquidità di un ETP
  • BTCE sarà scambiato sul libro ordini principale di XETRA e sarà liquidato a livello centrale riducendo il rischio controparte
  • BTCE sarà distribuito attraverso la piattaforma HANetf e si aggiunge alla sua attuale gamma innovativa di ETF ed ETP
  • ETC Group è stato fondato da un team di professionisti e imprenditori esperti nei servizi finanziari. Tra gli azionisti figurano XTX Ventures, il braccio di venture capital della società di market-making elettronico XTX Markets, e la società di servizi finanziari ITI Capital.
  • Gli ETF (acronimo di Exchange Traded Funds) sono fondi o SICAV a basse commissioni di gestione negoziati in Borsa come le normali azioni. Si caratterizzano per il fatto di avere come unico obiettivo quello di replicare fedelmente l’andamento e quindi il rendimento di indici azionari, obbligazionari o di materie prime. 
  • Gli ETP, Exchange Traded Product, sono uno strumento finanziario su cui ricade l’attenzione di diversi investitori. Chi si avvicina per la prima volta al trading, tuttavia, potrebbe avere difficoltà a capire cosa sono e come funzionano.
  • HANetf è uno specialista di ETF indipendente che lavora con società di gestione del risparmio terze per dare agli investitori europei un’esposizione distintiva, moderna e innovativa agli ETF. Fondata da due degli imprenditori leader negli ETF in Europa, Hector McNeil e Nik Bienkowski, HANetf offre una soluzione completa, operativa, normativa, distributiva e di marketing agli asset manager che vogliano lanciare e gestire con successo ETF conformi alla normativa UCITS. www.hanetf.com
  • Xetra è una sede di negoziazione gestita da Frankfurter Wertpapierbörse con sede a Francoforte, in Germania.

Fonte : Comunicato Stampa HANetf

Bitcoin vicina al punto di massimo ribasso. Halving ed opportunità di investimento.

09 Febbraio 2019. Liberamente tratto da questo articolo di 

Bitcoin è entrato ufficialmente nel più lungo periodo di declino di quotazione  nei suoi 10 anni di storia. La criptovaluta più vecchia e preziosa del mondo ha raggiunto il massimo storico di $ 19.764 (€ 17.477,80)  il 17 dicembre 2017 (secondo l’indice quotazione di CoinDesk) performando una serie di massimi ribassi da allora, fino a raggiungere il 2 febbraio 2019 il  411 ° giorno consecutivo di calo delle quotazioni. Come tale, ciò supera la durata del famigerato mercato ribassista  bitcoin del periodo 2013-2015, che è durato 410 giorni dal suo prezzo più alto a quello più basso.

Quadro storico dei ribassi nelle quotazioni Bitcoin

In effetti, l’ultimo calo dei prezzi del bitcoin rappresenta il più lungo periodo di ribasso mai visto dalla criptovaluta, ma deve ancora diventare la peggiore in termini di deprezzamento totale.

Come si può osservare nel grafico qui sopra, il primo periodo di declino significativo per i bitcoin è stato riscontrato nel 2011 ed è durato solo 163 giorni, ma rimane la peggior performance fino ad oggi.

Dal suo prezzo più alto di $ 31,50 a quello minimo di $ 2,01, il prezzo del bitcoin è sceso di  poco oltre il 93 per cento, che è un calo più marcato rispetto al ribasso 2013-15 quando i prezzi sono scesi dell’86 per cento rispetto al precedente massimo. L’attuale mercato ribassista non ha ancora superato il deprezzamento di oltre l’84 percento rispetto al suo massimo storico, mentre i suoi attuali prezzi vicino ai $ 3.400 registrano un calo dell’82 percento.

Nessuno può essere certo se o quando verrà toccato il fondo stavolta, nè se ciò avverrà come risposta attenuata del mercato al ritiro dell’ennesima proposta di ETF (bitcoin exchange-traded fund) oppure per il prossimo evento di dimezzamento deflazionistico del bitcoin (halving) che si avvicina lentamente, ma sembra di intravvedere  le prove che ciò potrebbe verificarsi in un futuro non troppo lontano.

Grafico settimanale e cronologia del dimezzamento

Come parte della politica monetaria deflazionistica del bitcoin, scritta nell’algoritmo di satoshi e quindi non modificabile, i premi per ogni blocco minato (estratto) vengono dimezzati ogni quattro anni o ogni 210.000 blocchi, con il risultato di rallentare la creazione di nuovi bitcoin fino alla fatidica soglia finale di 21 milioni di bitcoin prodotti.

L’evento è  noto come  “Halving” ed è stato a lungo considerato un catalizzatore rialzista per il prezzo del bitcoin dal momento che la domanda esistente o crescente per la criptovaluta probabilmente supererà il rallentamento della produzione. In parole semplici, poiché la domanda è maggiore dell’offerta, crea una valutazione più elevata per l’asset sottostante, indipendentemente dal mercato.

Come mostra il tweet qui sotto , il trend della quotazione  bitcoin tende a toccare il fondo e di seguito  aumentare sostanzialmente diversi mesi prima della data effettiva del halving.

La tua guida al  halving .
– 1° halving (28/11/2012): Il prezzo scese per 378 giorni prima di crescere del 510%
– 2° halving (09/07/2016): Il prezzo scese 539 giorni prima di crescere del 309%
– 3° halving (~25/05/2020): Cjrca 497 giorni al halving

Anche se la dimensione del campione è piccola, il prezzo del bitcoin  tocca il fondo 378 giorni prima del halving del 2012 e 539 giorni prima del halving del 2016 con una media di 458 giorni o un anno e un quarto prima di un vero e proprio dimezzamento.

Con il prossimo halving che probabilmente si verificherà a fine maggio del 2020, il bitcoin è ora a poco meno di 500 giorni di distanza dall’evento, quindi la data in cui il trend ribassista finirà non può essere troppo lontana e gli investitori è bene tengano presente   la deflazione dell’offerta e il conseguente picco al rialzo delle quotazioni  come è sempre successo nel passato.

Capire Bitcoin e Criptovalute – Articoli ed analisi condivise

 31/12/2017
Siamo giunti a fine mese e a fine di un anno incredibile per quanto riguarda le criptovalute e la loro regina Bitcoin . Molte persone  nuove hanno scoperto questo mondo dimostrando però,  per lo più, un approccio per niente consapevole a quella che senza tema di errori può essere considerata un autentica rivoluzione. Una rivoluzione paragonabile oggi a ciò che fu Internet all’inizio degli anni novanta del secolo scorso e che sconvolgerà nei prossimi anni a seguire la nostra vita in moltissimi campi . A cominciare da quello finanziario ed economico perchè Bitcoin e criptovalute riconsegnano di fatto all’individuo la facoltà di disporre pienamente delle proprie risorse   e del proprio benessere economico disintermediando il rapporto tra noi e il denaro, oggi invece affidato ad organizzazioni umane e lobbies che determinano il destino delle popolazioni. Non solo, ma quello che la Blockchain, la tecnologia che sottintende Bitcoin, può realizzare anche in innumerevoli altri campi, è il vero oggetto di studi e sviluppi ormai già da qualche anno da parte del mondo finanziario tradizionale, di quello IT e di quello burocratico governativo. E’ inoltre innegabile che la novità portata da tutto ciò non sia nè prevista nè contemplata da alcun sistema giuridico o fiscale al mondo e, ciò provoca da una parte una libertà di movimento a mio avviso benefica, ma anche tutta la pericolosità che accompagna sempre tutte le scelte pionieristiche .
Ho voluto quindi fare la scelta di pubblicare un paio di articoli e un video youtube che assolutamente condivido e che secondo me inquadrano queste problematiche a tutta utilità  di chi si approccia oggi a questo nuovo mondo, ma anche di chi già se ne interessa da un po’ ed ha voglia di approfondire.
Nel ringraziare gli autori vi do quindi una buona lettura e che il Nuovo Anno 2018 sia ricco di cripto-soddisfazioni per tutti !!!
Gavrilo

Sempre di Stefano Capaccioli ecco un suo recentissimo intervento e inquadramento giuridico/fiscale su Bitcoin e Criptovalute

Infine questo interessante e secondo me centrato e circostanziato articolo di Riccardo Mansutti che fissa il momentum del Bitcoin con un confronto storico sull’andamento della quotazione/prezzo del Bitcoin assieme ad una vision e ad un approccio di analisi non prettamente finanziaria di ciò che il Bitcoin è e rappresenta e di ciò che il futuro potrebbe riservare.

Bitcoin scaling : perchè le transazioni bitcoin restano sospese

Moltissimi utilizzatori di bitcoin, soprattutto quelli nuovi e/o meno esperti, mi interpellano sempre più spesso perchè si trovano a fare i conti con transazioni che vengono confermate con sempre maggiore ritardo e che restano in sospeso  per giorni e giorni prima di essere finalizzate e permettere l’ulteriore spesa/invio di quei bitcoin. Tutto ciò dipende dal funzionamento stesso del bitcoin e  dall’aumento esponenziale del numero di transazioni sulla rete Bitcoin (Blockchain) che segue anche l’impennata del valore di quotazione della criptovaluta negli ultimi mesi e la sua sempre maggior richiesta e diffusione globale. Bisogna quindi fare attenzione a settare la giusta fee (commissione ) per i miners che validano le transazioni. Il + delle volte il vostro wallet lo fa in modo automatico, ma non sempre è sufficiente. Per questo motivo vi conviene forse dare un occhiata allo status della rete blockchain in tempo reale e settare manualmente le fees in modo che  che la transazione non resti a lungo tempo sospesa senza essere “lavorata” dai validatori/miners.

La brutta notizia è che non c’è molto che si può fare una volta che ci si accorge che una specifica transazione resta nel limbo (si è arrivati fino a 250.000 transazioni in ritardo e non confermate).

Un tentativo di sbloccare la situazione lo si può trovare QUI, o anche QUI,  ma già vi dico che non sempre funziona, soprattutto nei periodi di maggior traffico e intasamento della blockchain. La situazione e alcuni suggerimenti sono state trattati  in italiano sul forum mondiale delle criptovalute Bitcointalk ma la soluzione, che pur esiste, realmente non è alla portata del normale utilizzatore, ma solo dall’intervento degli sviluppatori ufficiali del bitcoin e da un’ accordo equilibrato che salvaguardi realmente gli interessi di tutte le parti in causa :  sviluppatori, minatori/verificatori, mercato . Senza il consenso a stragrande maggioranza di tutti, seguendo il protocollo e l’algoritmo voluto dal suo creatore Satoshi Nakamoto, i rischi di fallimento diventano drammaticamente alti.

Cosa si può quindi fare, oltre ad aspettare che il dibattito attorno a questo problema (già da un paio di anni in atto) si risolva e  possano essere attuate le soluzioni attualmente disponibili?

Attualmente si può solo cercare di prevenire il problema, pagando preventivamente delle fees  (commssioni) più alte rispetto a quelle che normalmente si pagano ai miners (i nodi che verificano la validità e autenticità delle transazioni bitcoin) in sede di invio dei bitcoin. Questa funzione viene normalmente svolta in maniera automatica dai wallet che utilizziamo per inviare bitcoin e, quelli più aggiornati, dinamicamente regolano le fees da mandare a seconda dell’intasamento della blockchain. Quella di aumentare manualmente le fees di transazione , sottolineo, trattasi di una efficace misura preventiva che però non vi darà lo stesso la certezza assoluta di evitare il problema nei momenti di peggior congestione. I costi di transazione possono in questi casi crescere fino a diversi euro per ogni invio e restano comunque normalmente troppo alti. L’ attuale situazione è ad un punto critico perchè premia di fatto i miners che oltre ad incassare le fees, possono scegliere quali transazioni includere nel prossimo blocco da verificare lasciando perciò quelle ” più poverelle” fuori ed in sospeso a tempo indeterminato. L’unica consolazione  è che quei bitcoin sospesi non andranno persi, alla fine  verranno confermati nel wallet destinatario e solo in poche determinate occasioni (se le fee son state per esempio settate a zero) ritorneranno in quello originario (di partenza), al massimo dopo 72 ore ( 3 gg max).

Bitcoin Scaling Problem, ExplainedPer chi volesse approfondire ulteriormente l’argomento, (grazie al blog Ethereum Italia da cui il seguito di questo articolo è tratto)  il nodo cruciale del dibattito dipende dall’arbitrario protocollo che limiterebbe la dimensione massima del blocco nella Blockchain di Satoshi Nakamoto.

I blocchi di Bitcoin sono una collezione di registri delle transazioni nel network di Bitcoin. Questi vengono aggiunti dai miners alla fine della Blockchain, circa ogni 10 minuti. Adesso, la dimensione media di ogni blocco aggiunto ha raggiunto 1 MB ovvero la dimensione massima.

La dimensione massima attuale era stata creata dall’ideatore, Satoshi Nakamoto, come misura antispam agli esordi. Limitando ad un massimo di 1MB a blocco, Satoshi aveva ipotizzato che tale dimensione potesse prevenire l’attacco del network da malintenzionati. Questo vuol dire che se un minatore trova una transazione più pesante dei MB limite, questa verrà negata. Questo però limita il numero di transazioni nella Blockchain. Alcuni della comunità di Bitcoin stanno ipotizzando di voler aumentare il peso limite attraverso una Hard Fork. L’enorme numero di transazioni non verificate e negate hanno infatti generato una lentezza nel network, incrementando il tempo medio, 15 minuti (anzichè i normali 10 minuti), per ogni blocco confermato, e anche un costo maggiore di fees per le transazioni. Ovviamente questo ha anche un human cost, perché rende meno praticabile l’utilizzo della blockchain di Bitcoin per usi commerciali.

Dimensione media del blocco nella Blockchain di Bitcoin nel tempo

Barry Silbert (Digital Currency Group), Roger Ver (Bitcoin.com) and il maggiore miner Jihan Wu (Bitmain) e Valery Vavilov (BitFury), hanno raggiunto un accordo durante il CONSENSUS a New York qualche settimana fa: una Hard Fork che sposta il limite del blocco ad un peso massimo di 2MB. Anche Gavin Adresen, uno dei maggiori developer, ha affermato che la dimensione del blocco dovrebbe essere aumentata attraverso una Hard Fork.

Ovviamente, un’aumento del peso del blocco va a creare un impatto negativo tra i nodi e nei miners della comunità. Infatti, se il peso dovesse aumentare, questo porterebbe ad una maggiore centralizzazione dei miners, ovvero solo pochi miners avrebbero una potenza di calcolo (per risolve gli HASHES) sufficiente per riuscire a minare blocchi di 2MB, avendo inoltre come effetto complementare una uscita dal “mercato” di diversi nodi e miners. Altri sono molto scettici nell’utilizzare una Hard Fork nel network, la quale potrebbe compromettere la sicurezza dell’intera catena di blocchi passati.

Lo stesso problema di scaling viene trattato   e approfondito ulteriormente da questo articolo di Cointelegraph  in lingua originale .

Concludo dicendo che parrebbe che la soluzione  decisiva  sia ormai di massima urgenza  e pare finalmente che l’iter sia stato attivato (Lightening network,  SegWit2x,  BIP 148 UASF, come e quale? )dai programmatori  di Bitcoin Core (gli sviluppatori ufficiali), ma sulla certezza di ciò,  di come avverrà e su come comportarsi , mi riservo di scrivere quando ci sarà delle conferme definitive. Restate collegati…

Terrorismo e riciclaggio sono la scusa UE per toglierci il possesso del nostro denaro.

 31/01/2017 – Liberamente tradotto, commentato, interpretato e tratto da questo articolo di Bitcoin.com da gavriloBTC

Mentre gli USA cominciano finalmente a respirare aria nuova con l’avvento del Presidente Trump e il suo “First America”, in Europa si respirano ancora gli asfittici miasmi del Nuovo Ordine Mondiale che ci vuole tutti come individuo-consumatore e attraverso la mescolanza delle razze “uomo a taglia unica”  . In quest’ottica vanno inquadrati gli sforzi dell UE  dove contante  e cryptocurrencies diventano ora il bersaglio principale di sforzi antiriciclaggio della Commissione Europea.  Di recente, la Commissione ha infatti pubblicato una tabella di marcia della sua proposta sull’iniziativa per le restrizioni sui pagamenti in contanti, estendendole anche alle  cryptocurrencies come il  Bitcoin.

La Roadmap

La tabella di marcia o ‘Inizio di valutazione d’impatto’ avrebbe lo scopo di informare le parti interessate, come le forze dell’ordine, le autorità fiscali, le banche centrali e tutti coloro che saranno toccati dall’ iniziativa per dare loro la possibilità di fornire un feedback. Essa spiega l’iniziativa ed esplora le opzioni principalmente per limitare i pagamenti in contanti e controllare definitivamente il benessere economico e finanziario dei suoi sudditi. 

Europe's Roadmap to Restrict Payments in Cash and CryptocurrenciesLa roadmap  cita la caratteristica di anonimato nelle transazioni in contanti come principale pericolo precisando che “tale anonimato può anche essere utilizzato impropriamente per il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo” ed aggiungendo che le restrizioni sui pagamenti in contanti potrebbero essere un mezzo per combattere le attività criminali che utilizzano grandi transazioni in denaro contante. In realtà è l’ennesima limitazione alle legittime aspirazioni di crescita, benessere e prosperità economica delle popolazioni e degli individui che vivono all’interno di quella che sempre di più sta diventando un lager, l’UEAlcune opzioni considerate dalla Commissione sono perciò quelle dell’ adozione di una legislazione UE che costringa i pagamenti attraverso canali che non sono anonimi, come i bonifici bancari e assegni .

D’altra parte, l’autorità competente potrebbe essere responsabile della trasparenza mentre in alternativa, la dichiarazione potrebbe essere effettuata all’atto del pagamento, indipendentemente da tutte le parti. La Commissione ha anche considerato il livello di soglia di restrizione e se ci debba essere una singola soglia o le soglie variabili in base a poteri d’acquisto del paese (la Germania sicuramente non ne avrebbe, guarda caso…).

Estendere le restrizioni anche alle cryptocurrencies

Among several approaches discussed in the roadmap is an option that takes into account new technologies such as cryptocurrencies.

The problem with cryptocurrency payments is different from that of cash. Cryptocurrencies are not regulated at the EU level. They are considered anonymous because their transactions are recorded but “there is no reporting mechanism equivalent to that found in the mainstream banking system to identify suspicious activity”, the Commission explained.

Tra i vari approcci discussi nella tabella di marcia c’è un’opzione che tiene conto delle nuove tecnologie, come le cryptocurrencies. Il problema dei pagamenti in criptovaluta è diverso da quello in  contanti.  Le Cryptocurrencies non sono regolamentate a livello UE. Esse sono considerate anonime perché le transazioni sono registrate, ma “non vi è alcun meccanismo di informazione equivalente a quello che si trova nel sistema bancario tradizionale per identificare attività sospette”, ha spiegato la Commissione .

La  roadmap suggerisce quindi:

Un’opzione potrebbe essere quella di estendere le restrizioni ai pagamenti in contanti anche per i pagamenti che garantiscano l’anonimato (cryptocurrencies, il pagamento in generale, etc.). Le restrizioni sui pagamenti in contanti, dall’altra parte,  potrebbero promuovere lo sviluppo di tecnologie di pagamento alternative ma compatibili con l’obiettivo perseguito di trasparenza .

Se le restrizioni sui contanti fossero estese alle cryptocurrencies, queste potrebbero integrare le esistenti misure proposte per ridurre l’anonimità delle criptovalute come indicato negli emendamenti nella direttiva  Antireciclaggio (AMLD) dello scorso Luglio.

Siamo alla follia pura : vorrebbero acquisire e utilizzare la tecnologia Blockchain e drasticamente controllare l’accesso alle crittovalute anonime. Certo tutto fattibile, ma non esperibile con successo. Per rendersene conto basti vedere la riuscita della BitLicense nello Stato di New York. La conseguenza alla sua messa in atto ed alle sue restrizione è stata il trasferimento di massa di tutte le imprese e startup del settore Blockchain nel vicino New Jersey con la conseguenza che il Bitcoin comunque impazza irrefrenabilmente nello Stato di New York pur senza rispettare la famosa BitLincense. Un fallimento così clamoroso che i legislatori stanno tentando di correggere in tutta fretta. I soloni europei non hanno capito che il vento di libertà finanziaria portato dal Bitcoin non è più arrestabile ed eventuali proibizioni o blocchi non faranno altro che aumentarne il valore intrinseco e la sua ascesa a discapito dei loro controlli.

Più controlli UE sulle Cryptocurrencies

La Commissione ha lavorato attivamente sui modi per ridurre l’anonimato delle criptovalute ed ha pubblicato il ‘Piano d’azione per la lotta contro il finanziamento del terrorismo’ lo scorso febbraio. Il Piano si basa sulla quarta AMLD dell’UE, che dovrebbe essere attuato quest’anno. Esso stabilisce che” c’è il rEurope's Roadmap to Restrict Payments in Cash and Cryptocurrenciesischio che le valute virtuali possano essere utilizzate dalle organizzazioni terroristiche per nascondere i trasferimenti di denaro”, spingendo la Commissione ad estendere “la portata del AMLD ed includere le piattaforme di cambio valuta virtuali”.

Nel luglio dello scorso anno , la Commissione ha  proposto di definire “tutti i guardiani che controllano l’accesso alle valute virtuali, in particolare le piattaforme exchanger e i fornitori di servizi wallet” come le entità che dovranno monitorare le transazioni sospette in criptovaluta.  Avremo quindi la fuga immediata di queste entità dal territorio dell’ UE verso Gran Bretagna, Isola di Man ecc. che ben si presteranno ad ospitarli grazie anche alla Brexit in attuazione. Da sottolineare inoltre che a parte Bitstamp, nessuna piattaforma exchanger è in regola con le normative finanziarie europee nè garantisce alcunchè a chi deposita valuta fiat (euro dollari yen sterline ecc.) presso i loro conti ( se ve li fregano nessuno ve li restituisce). Un altro ottimo passo quindi,  per ammazzare definitivamente l’Euro. Che dire poi delle dichiarazioni su cryptocurrencies e terrorismo?  Nessuno ha spiegato alla Commissione che non è conveniente , ma è invece veramente difficoltoso commerciare in armi, esplosivi e finanziare operazioni costose come quelle terroristiche con una valuta completamente tracciabile e di scarsa reperibilità seppur anonima  come il Bitcoin e le sue sorelle? Molto meglio i dollaroni sonanti e gli euro…Io sono certo di sì, qualcuno dei nostri esperti (anche italiani) glielo ha detto, ma le finalità di quei soloni sono ben altre di quelle che dichiarano.

All’inizio di quest’anno perciò, l’ amministrazione Juncker ha confermato che la lotta al riciclaggio e al finanziamento al terrorismo, che include le criptovalute è una sua priorità. In altre parole, ha confermato l’amministrazione Juncker , riciclaggio e terrorismo sono “cosa nostra”.

( I commenti in corsivo sono a cura dell’autore del blog)

Bitcoin e solidarietà: la tecnologia in aiuto dei terremotati.

 Articolo del 01/09/2016 10:30 AM di  Joël Valenzuela
Italian Anonymous Bitcoin Group Offers Aid, Bitcoin Education to Earthquake Victims

Un gruppo anonimo di Bitcoiners italiani vuole utilizzare la criptovaluta per aiutare le vittime del terremoto che ha devastato una parte del territorio del loro paese.

Nessun servizio finanziario

Il terremoto di magnitudo 6.2 ha colpito e distrutto insieme ad altri il comune di  Amatrice alla fine di agosto.Secondo l’operatore BTM e imprenditore nel campo delle criptovalute Luca Dordolo, il disastro ha azzerato persino la maggior parte dei servizi base di quella zona:

“Per il momento siamo a conoscenza di circa 300 vittime e tutto è distrutto, nè banche o servizi finanziari, manca veramente tutto, persino acqua ed elettricità.”

Anche  Dordolo è venuto da poco a conoscenza dell’iniziativa di lanciare una campagna per aiutare le vittime del terremoto:

“Un gruppo di bitcoiner italiani sta lanciando una campagna di  crowdfuding per aiutare le popolazioni e i comuni dell’Italia centrale  devastati dal recente terremoto. Pensano che ristabilire la Rete Internet possa aiutare ad un rapido ritorno alla normalità in quelle zone e vogliono tirar sù dei fondi in Bitcoin per attuare il proposito e susseguentemente insegnare a quelle popolazioni l’uso del Bitcoin per gli scambi commerciali.”

Opportunità di insegnare il Bitcoin

Un gruppo di entusiasti del  Bitcoin sta combinando la loro passione con il desiderio di aiutare le vittime avviando una raccolta fondi, ristabilendo i servizi essenziali, e insegnando l’uso delle criptovalute. Michele Tringali, portavoce per l’ Italian Bitcoiners Anonymous Group Earthquake Aid (IBAGEA), ha condiviso la visione di questo progetto con un comunicato stampa:

“Il tragico sisma del 26 Agosto 2016  che ha devastato gli antichi borghi abitati  in centro Italia con una  magnitudo 6.2 e provocato quasi 400 vittime, ha fatto scattare immediatamente la macchina dei soccorsi nazionali ed internazionali con l’entrata in campo di  molte forze per portare i primi aiuti ed il ripristino delle condizioni minime di vita alle popolazioni colpite. Mentre ancora si scava per sgombrare le macerie e salvare chi ancora ne è rimasto sepolto sotto, si allestiscono tendopoli e servizi di accoglienza per i senzatetto, si cerca anche di fare la conta dei danni e stabilire le priorità di intervento per un ritorno alla vita normale. Un gruppo di bitcoiners italiani di fronte a tale situazione, si è riunito per decidere in che modo portare un aiuto concreto alle popolazioni colpite dal sisma, ritenendo che una delle priorità essenziali per la ricostruzione sia appunto intervenire nel ripristino delle comunicazioni e della tecnologia in modo da velocizzare quanto più possibile il ritorno alla normalità in quelle località martoriate dal sisma.

Per fare ciò si è pensato di indire una raccolta di fondi internazionale in Bitcoin, moneta digitale che da la possibilità di effettuare donazioni in maniera pressochè anonima e che, per le sue molteplici caratteristiche,  può rappresentare una forma veloce e trasparente di intervento, visto chei fondi depositati sono pubblicamente verificabili in ogni momento, senza intermediari o costi (cambiovalute, banche ecc.). Il gruppo di bitcoiners italiani che per ora vuole restare anonimo, ha infatti affidato ad una società scozzese esperta nel settore IT e specializzata in quello delle criptovalute, la Berkshter LP di Edimburgo, il compito di organizzare concretamente questa raccolta fondi  attraverso un sito web che pubblichi l’aggiornamento della situazione sul posto ed il progresso della raccolta dei fondi. I fondi in criptovaluta saranno conservati su un hardware wallet  Trezor e messi poi a disposizione per realizzare i progetti del gruppo di bitcoiners italiani  e la realizzazione sul posto di infrastrutture tecnologiche, dall’istallazione di antenne ripetitori via radio e wi-fi per portare immediatamente rete internet nelle zone colpite, passando per corsi di apprendimento e uso delle criptovalute per l’immediato ripristino degli scambi commerciali e attività produttive in questo periodo di mancanza di servizi bancari e istituzioni, fino ad interventi strutturali come ad esempio aule e sale tecnologiche quando si entrerà veramente nella fase di ricostruzione.

Per il momento e per chi volesse cominciare da subito a dimostrare la propria solidarietà, la Berkshter LP ha messo a disposizione un’address wallet con relativo Qr-code, dove inviare i Bitcoin :earthquakeaid1KBPod31YMGYDe2QcQDEussjVJH22GRhi1

insieme alla propria email [email protected] per un contatto anche da parte di volesse offrirsi di collaborare per la messa online e l’aggiornamento del sito web dell’iniziativa.”

  • liberamente tradotto da cointelegraph logo (clicka sull’immagine per leggere l’articolo in originale)

AGGIORNAMENTO DEL 06/09/2016

APERTA LA PIATTAFORMA WEB DI SOLIDARIETA’ AI TERREMOTATI – WWW.BITALYQUAKE.ORG

IBAGEA, il gruppo di bitcoiners italiani che ha lanciato la raccolta fondi in criptovaluta per aiutare le popolazioni dell’Italia Centrale colpite dal recente e devastante sisma di fine agosto, ha comunicato di aver aperto, grazie al lavoro di alcuni volontari, la piattaforma web che ospita l’iniziativa di solidarietà annunciata nei giorni scorsi. La società startup IT scozzese Berkshter LP, a cui IBAGEA ha affidato  la raccolta fondi su un wallet bitcoin a tecnologia Trezor, ha registrato il dominio www.bitalyquake.org e messo a disposizione lo spazio hosting su cui  i volontari stanno alacremente lavorando. La piattaforma fornisce già l’aggiornamento in tempo reale delle donazioni che vengono effettuate , ma si prefigge il compito di fornire notizie fresche e di prima mano della situazione sul posto e sulle iniziative che verranno poste in atto con i fondi raccolti, la pubblicazione di filmati e foto grazie alle nuove tecnologie come  l’uso di droni ed una bacheca su cui postare commenti e mettersi a disposizione con idee e fattivamente per le azioni da effettuare nelle zone del sisma.

– Non solo bitcoin dunque – commenta Michele Tringali, portavoce del gruppo di anonimi bitcoiners che promuovono l’iniziativa –  ma solidarietà internazionale, diretta e soprattutto trasparente grazie alla tecnologia blockchain che permette il controllo costante dei fondi raccolti da parte di chiunque lo desiderasse, con la sicurezza aggiunta di un hardware wallet Trezor. Non resta che invitare tutte quelle persone di buon cuore, convinte che la tecnologia sia un efficace strumento per aiutare il ritorno alla normalità quanto prima possibile delle popolazioni colpite dal sisma a contribuire attraverso la donazione libera sull’ address wallet pubblicato. Un ringraziamento va fin da subito ai bitcoiners della zona che si sono messi a disposizione e agiranno in prima persona per la realizzazione delle iniziative”.

BITCOIN FOR EARTHQUAKE = http://www.bitalyquake.org

Email = [email protected]

Address wallet : 1KBPod31YMGYDe2QcQDEussjVJH22GRhi1

Perchè la blockchain piace ai governi più del Bitcoin.

The Blockchain Should Not Just Be Used To Issue Digitized Fiat Currency. newsbtc

Con così tanti paesi in tutto il mondo che tengono d’occhio l’evoluzione dei pagamenti dei consumatori, drastici cambiamenti sono destinati a succedere prima o poi. La Norvegia sta cercando di sbarazzarsi completamente dei pagamenti in contanti mentre in Regno Unito ci sono sollecitazioni nelle istituzioni ad abbracciare la blockchain e la valuta digitale. Ma cosa  accadrebbe se i vari paesi del mondo improvvisamente decidessero di creare la propria moneta digitale?

Emissione di valuta contante digitalizzata su una Blockchain

Pochi giorni fa, la BBC ha riportato un rapporto del capo consulente scientifico del Regno Unito che esortava il governo a mettersi in gioco per il futuro sviluppo della tecnologia blockchain. Non per aiutare il  Bitcoin direttamente, si badi bene, ma piuttosto per eseguire i servizi pubblici del paese in un modo più conveniente, trasparente e responsabile.

Non è un segreto che la blockchain che alimenta la rete Bitcoin può essere utilizzata per qualsiasi cosa possa venir in mente,  anche se questa idea  può non aver nulla a che fare con la finanza. La gestione dei dati ad esempio, sta diventando un argomento caldo, come cioè i governi stiano raccogliendo sempre maggiori e ulteriori informazioni sui consumatori, ma non riescano ad utilizzare correttamente o registrare questo vasto patrimonio di informazioni.

Come suggerisce il nome, una blockchain sposta blocchi di dati in giro su una rete  alimentata da potenza computazionale. Ogni computer dedicando il suo potere alla rete blockchain, eseguirà una copia perfetta di quelle informazioni, creando un sistema completamente decentralizzato. Rimuovendo il punto centrale di fallimento nel sistema di memorizzazione dei dati, non vi è alcuna possibilità di manomettere le informazioni registrate.

Abbracciare la blockchain per vari scopi governativi sembra essere la strada giusta. Non solo sarebbe possibile memorizzare e gestire i dati, ma sarebbe d’aiuto con quasi ogni aspetto delle azioni quotidiane che rendono un paese funzionante . In effetti, i paesi potrebbero anche decidere di digitalizzare le loro valute locali e rilasciare il nuovo modulo  su una blockchain. Ciò consentirebbe in un dato momento, di tenere sotto controllo tutta la valuta locale, eliminando completamente il rischio di falsificazione delle banconote .

Mentre non è ancora chiaro come  qualsiasi paese del mondo potrebbe o meno emettere moneta a corso forzoso in forma digitalizzata su qualsiasi blockchain, il concetto vale la pena sicuramente sia preso in considerazione. Tale sistema dovrebbe funzionare in modo  completamente autonomo rimuovendo l’elemento umano quasi completamente. Di conseguenza, i rischi di frode e di corruzione si ridurrebbero quasi a zero, il che, a sua volta, potrebbe essere molto utile per qualsiasi economia del mondo di oggi.

La Norvegia vuole rimuovere completamente l’uso del contante.

Uno dei primi paesi che potrebbero essere alla ricerca di digitalizzare completamente il contante è la Norvegia. Sulla base di una recente dichiarazione della più grande banca del paese, non c’è più bisogno di operazioni di cassa in Norvegia. Anzi, i pagamenti per cassa sono pericolosi e scomodi , diventando meno preferibili rispetto alle opzioni elettroniche.

Le statistiche sembrano indicare che sempre meno norvegesi stanno utilizzando contanti in questi giorni. La maggior parte dei pagamenti avvengono con tessere (bancomat/ carta di credito) o soluzioni anche mobili, ma c’è ancora molto spazio di miglioramento, soprattutto  nei pagamenti con carta. La blockchain potrebbe risultare più rapida nella compensazione  e nel regolamento delle transazioni.  Facendolo si rimuoverebbero problemi di liquidità dei rivenditori che potrebbero verificarsi durante i periodi di vendita affollati o nei fine settimana, in cui i trasferimenti di fondi in entrata possono avere un ritardo in alcuni casi di diversi giorni.

In un futuro molto prossimo avrebbe senso per qualsiasi governo abbracciare la tecnologia blockchain e registri distribuiti . Come questa soluzione potrebbe essere attuata, e in quale veste possa essere utilizzata, è una questione diversa, però. La digitalizzazione delle valute fiat esistenti è solo un’opzione di come la blockchain può essere adattata per soddisfare praticamente qualsiasi esigenza che viene in mente. (Un’altra sarebbe affiancare all’euro una moneta locale digitalizzata, una cripoLira ad esempio ed usarla come calmiere… n.d.gav.)

Tuttavia, l’emissione di monete digitali indipendenti su una blockchain potrebbe creare una nuova serie di problemi. Le banche e governi potrebbero tenere traccia di tutti i fondi in un dato momento – di chi li possiede e come il denaro digitale viene speso – il che si prefigura come una invasione della privacy senza precedenti (ma ottima per il controllo sull’evasione fiscale che verrebbe praticamente azzerata in Paesi come l’Italia n.d.gavr.) Inoltre, questo comporterebbe un numero spropositato di  blockchains, che non è ciò x cui questa tecnologia è stata escogitata. L’obiettivo di questo ecosistema è quello di creare una piattaforma alla quale chiunque nel mondo può accedere, a prescindere dai servizi o dai rapporti  finanziari in essere con le istituzioni.

Il Bitcoin ha mostrato al mondo come è facile da usare una blockchain che connetta chiunque in tutto il mondo. La popolare moneta digitale funziona in tutto il mondo e fornisce all’utente finale il controllo completo sulle sue finanze. Resta quindi il dubbio che blockchains private ​​- come quelli create da banche e governi – possano offrire gli stessi privilegi.

Source: IB Times

NEXTBANK : Banca del futuro o truffa del presente? L’intervista.

NextBank Project

Riporto e commento una recente intervista di Marco E.G. Maltese di Cointelegraph  su quella che sarebbe potuta essere una novità rivoluzionaria per il mondo bancario e finanziario:  NextBank. Secondo quanto pubblicizzato sul loro sito web NextBank promette un range di servizi favolosi tra cui la possibilità di depositare e trattare 135 valute diverse compreso naturalmente il Bitcoin ed altre cryptocurrencies oltre a metalli preziosi ed altro ancora. Non solo, l’offerta di servizi comprende tutto ciò che si possa immaginare da una banca, compresi i servizi di escrow e carte di credito internazionali, con un help desk in 50 lingue differenti. NextBank è registrata a Vanuatu, uno Stato-arcipelago a Est del continente australiano e prevede di ottenere le licenze necessarie entro l’inizio dell’anno prossimo. Per il momento ha intanto lanciato una campagna di raccolta fondi in crowdfunding dove a seconda della cifra investita ( da 100 a  25.000 euro) si ottiene dalla semplice prelazione di apertura conto corrente a socio azionista del progetto .

NextBank: Scams, Foolishness or Reality?

Il giornalista ha quindi pubblicato  questo articolo che vi traduco liberamente .

Cosa è NextBank? L’opinione degli esperti.
Abbiamo contattato Luca Dordolo,  uno dei primi imprenditori Bitcoin in Italia, già politico di lungo corso, consulente esterno per Kryptomith ltd, che ha avuto contatto diretto con l’organizzazione. Favorevolmente colpito dall’avvento sul mercato di una banca con tutte quelle opzioni descritte  da NextBank ha dichiarato:
 
Ne ho avuto notizia un paio di settimane fa ed ho considerato il progetto realmente stupefacente. Ho prima letto un articolo, poi ho trovato il loro sito web , quindi ho deciso di prendere contatto con il loro Press Center . Mi ha destato inizialmente qualche sospetto il fatto che una banca che dovrebbe fornire servizi in 50 lingue diverse come sostengono, abbia un ufficio stampa solo in inglese (e tedesco)”
 
Ha quindi vagliato attentamente le informazioni e le opzioni disponbili sul sito web e si è accorto che l’intero progetto sembrava inconsistente.
 
Ero intenzionato a investirci alcune migliaia di euro, ma  mi sono accorto ben presto che il progetto non stava in piedi. Nessun software,  nessun dettaglio su come e quando saranno operativi, nessuna licenza bancaria o finanziaria (dicono che avranno la licenza di Vanuatu nel 1 ° trimestre del prossimo anno). Alla fine chi mi ha risposto è solo un addetto stampa, Simon Peltin, molto gentile ed educato, ma non abbastanza esaustivo e convincente nelle sue risposte.
Ad una precisa domanda sull’ opportunità di aprire un ufficio di rappresentanza nella mia zona, Peltin ha risposto che il loro azionista principale è  austriaco  e che avremmo potuto organizzare un incontro solo in futuro (anche se  sono davvero solo a poche ore di macchina da Vienna). “
 
Dopo aver raccolto maggiori informazioni ed essere approdato su un thread di Reddit, Luca si è accorto che possono esserci solo due opzioni: ” E’ solo una truffa o, nel migliore dei casi, un bel sogno irrealizzabile di un ragazzo senza esperienza finanziaria”
Luca ha quindi informato Peltin su quanto letto ricevendo una risposta lapidaria in cui si rimandava il link della loro risposta su Reddit e alla facoltà di decidere se acquistare o meno azioni, ma ribadendo anche che era loro facoltà  se e quando organizzare qualsiasi tipo di incontro per discutere qualsiasi tipo di collaborazione.

Mr. Dordolo ha così abbandonato amaramente qualsiasi idea di investimento su NextBank, affermando che ‘questo progetto, anche se dovesse avere un minimo di validità, impiegherebbe troppo tempo per stare in piedi da solo. E’ un peccato … probabilmente non è ancora giunto il momento per i grandi investitori di finanziare  un progetto così ambizioso e innovativo . ‘

 
Una banca presente in 7 diversi paesi costa almeno 490 milioni di dollari 

Per avere un quadro più chiaro della situazione, abbiamo anche contattato un’altra persona, Simon Dixon, CEO di BankToTheFuture e Fund Manager diBitcoin Capital, da tempo nel settore finanziario. Abbiamo chiesto cosa ne pensa del progetto NextBank.
Dopo aver letto la presentazione alla stampa del progetto, ha risposto:

‘Non so niente di questa società, ma se mi fosse fatta una proposta di investimento in una nuova banca pronta per il lancio in 7 diversi paesi nel 2016, farei richiesta di vedere 7 diverse licenze bancarie solamente per iniziare il mio processo di due diligence . Devi avere una licenza bancaria in ogni paese dove si desidera operare, solo per usare la parola ‘banca’ nel tuo nome e bisogna avere il permesso da parte del governo locale  e  della banca centrale. Se non producono questi documenti, la mia due diligence è gia finita  lì e non andrei oltre ‘.

Abbiamo chiesto a Simon se pensa che qualcuno senza almeno dieci anni di esperienza nel settore bancario possa lanciare con successo una cosa come NextBank,  lui ci ha risposto così:

‘Una nuova banca richiede nuovo modo di pensare e i vecchi banchieri creano vecchie banche, ma per capire come creare una nuova banca c’è bisogno di una comprensione eccezionale di ciò che c’è di sbagliato nelle vecchie banche e probabilmente  bisogna aver lavorato in una di queste per acquisire tale esperienza. Dare una definizione di ciò che è una banca sta diventando sempre più indistinto perchè le società Fintech stanno sgretolando quello che era considerato l’essenza di una banca. Se si parla di depositi e prestiti sarebbe necessario quindi una buona comprensione del modello di rischio alla base della banca . Stanno operando in riserva frazionaria o in riserva bancaria? Se è in riserva bancaria, come fanno a fare soldi? Se con riserva frazionaria come proteggono il denaro dei correntisti? ‘

Infine, ha anche aggiunto che i fondi che ci si aspetta di  recuperare dagli investitori sono troppo pochi rispetto a quello che sarebbe necessario per un progetto di tale portata:

Per avviare una banca in un qualsiasi Paese avrei bisogno di almeno $ 20 milioni solo per presentare la domanda alle autorità di regolamentazione e altri $ 50 milioni per soddisfare i requisiti di riserva. Se stessi lanciandola in 7 paesi, dovrei moltiplicare quelle cifre per 7.

Il Punto di vista di esaminatore di certificati antifrode

Uno specialista in materia di riciclaggio Certified Anti-Money-Laudering (CAMS), Certified Fraud Examiner (CFE), e Certified Associate sul reciclaggio (AdC),  studente presso la Northeastern University College of Criminal Justice, che preferisce rimanere anonimo, avendo lavorato per 20 banche globali e sostenitore della moneta digitale e per l’accesso ai servizi finanziari per il unbanked (senzabanche), ci ha riferito il suo parere sul progetto NextBank :

Non c’è modo per nessuno di riuscire a fare questo, certamente non nel lasso di tempo che hanno delineato. Finanziariamente, logisticamente e operativamente, tutto ciò è altamente improbabile.
Dal punto di vista della conformità, mi sarei aspettato un impresa così impegnativa e una mole burocratica così grande che avrei subito nominato un amministratore delegato e un responsabile amministrativo per i documenti. Ci sono troppi strati complessi e sovrapposti di regolamentazione su cui lavorare. Non ve lo metto  a verbale, ma direi che ci sono tutti i requisiti per essere una truffa. ‘

 
 
 

Bitcoin sotto i riflettori: i motivi della rapida ascesa.

Bitcoin: la quotazione sale rapidamente. Ecco i motivi

martedi 10 novembre 2015  (fonte Coindesk e altre)

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Ho notato molta curiosità in queste ultime settimane riguardo ai motivi del rapido aumento di quotazione del Bitcoin e in molti mi hanno chiesto previsioni per il prossimo futuro.  Premesso che non mi diletto nell’arte della divinazione e provarci con il Bitcoin è quanto meno azzardato anche per un esperto nel settore  finanziario in generale e non solo per uno interessato specificamente nel Bitcoin e nelle criptovalute come me,  proverò qui a spiegare cosa stia succedendo aiutandomi con le notizie sull’argomento che regolarmente leggo e attraverso  l’attenzione che ne hanno dato i media oltre l’analisi di alcuni fatti secondo me determinanti.

Il Bitcoin è infatti tornato sotto i riflettori ed ha catturato l’attenzione dei giornalisti di tutto il mondo la scorsa settimana , con le principali pubblicazioni che hanno notato come il bitcoin fosse salito oltre i $ 450  oltrepassando anche i $ 500  su alcuni exchanger, per poi vedere una  pausa con presa di guadagni in questi ultimi giorni.

Si potrebbe  ritenere che la copertura mediatica sulla sua crescita di prezzo punti soprattutto l’attenzione sull’uso tecnologico della moneta digitale, cosa in effetti vera,  ma solo parzialmente.

L’interesse attorno alla tecnologia Blockchain che sta dietro al Bitcoin e alle altre criptovalute  è ormai innegabile, visto anche le centinaia di milioni di dollari investiti negli ultimi 20 mesi, sia da parte degli operatori storici e degli esperti che ne attribuiscono l’attuale trend di crescita, sia da scettici del Bitcoin  come Jamie Dimon , CEO di JPMorgan  o il capo del FMI Christine Lagarde che nelle interviste recenti hanno tentato di deviare la discussione in tal senso.

Eppure, anche chi, come l’investitore Tim Draper, ha meglio sintetizzato l’essenza di questa opinione definendo il Bitcoin “una gigantesca goccia”  nel mare della blockchain technology, non ha fatto però molto per dissuadere i giornalisti dall’ attenzione sul prezzo del bitcoin, spesso con un entusiasmo che rispecchiava quello dell’investitore miliardario.

L’opinione che ad esempio Bloomberg ha raccolto sulla crescita di valore della moneta digitale è  in un pezzo di Julie Verhage, che inizia con un’ ampia formulazione positiva:

‘Il Bitcoin sta girando vorticosamente. All’inizio di questa settimana abbiamo registrato che la moneta virtuale era su un enorme striscia vincente. Ha guadagnato quasi il 40% negli ultimi tre giorni’.

La giornalista ha poi elencato i possibili fattori dietro questa attenzione del mercato e citato Barry Silbert, fondatore e CEO di Digital Currency Group per le sue osservazioni circa l’aumento percepito della domanda proveniente dalla Cina.

‘Stando ai fatti, il bitcoin è stato scambiato con un premio del 5-8% in Cina nelle ultime due settimane, le parole di Silbert , secondo la giornalista.

Dal Wall Street Journal anche Paul Vigna ha riportato l’aumento dei prezzi attraverso la sua rubrica irregolare  BitBeat .

‘Il prezzo del bitcoin è in aumento, ritorna sopra il contrassegno dei $ 400 per la prima volta dallo scorso novembre, con una raffica di attività di trading ed un aumento di interesse per la tecnologia alla base della criptovaluta,’ ha detto, aggiungendo:
Non c’è una sola spiegazione per tutto ciò, ma una cosa è chiara: la macchina della campagna pubblicitaria sul bitcoin è tornata in azione – anche se è stata reindirizzata.
Di seguito, Vigna ha aggiunto:
Anche se il bitcoin ha ancora uno stigma agli occhi dell’opinione pubblica, l’hype intorno al potenziale della meccanica di base di bitcoin – la cosiddetta blockchain – è positivamente esploso.’ Sembra, Vigna ha detto, che ogni banca di Wall Street abbia creato una sorta di gruppo per sondare e sperimentare la distributed ledger technology (tecnologia della contabilità distribuita) . ‘E’ come se lo spostamento dell’attenzione sulla blockchain abbia completamente cambiato le opinioni della gente sulla tecnologia ‘, ha concluso.

Anche altrove, i media provato a cercare i motivi per cui il mercato ha visto questi guadagni improvvisi.

Stan Schroeder che scrive per Mashable,  ha evidenziato le possibili ragioni, sfogliando una serie di notizie positive degli ultimi mesi.
‘Il lancio previsto in gennaio della piattaforma exchanger GEMINI dei gemelli Winklevoss (quelli di Facebook ndr) con regolare licenza USA è un segnale per l’aumento dei prezzi, seguito da una serie di buone notizie per i sostenitori dei bitcoin – tra cui quello dell’ Australia che sta muovendosi verso il riconoscimento come  moneta del Bitcoin e l’Alta Corte UE che ha dichiarato esentasse le transazioni in Bitcoin ‘ ha scritto.

A queste notizie aggiungo anche quelle recentissime che vedono il Consorzio W3C (quello degli standard utilizzati sul web) e i suoi affiliati, impegnati nella realizzazione di standard per i pagamenti via browser includenti anche il Bitcoin nonostante essa sia  valuta non riconosciuta e, per ultimo, l’approvazione del Consorzio UNICODE del simbolo simboloBTC da includere nella mappa caratteri

Tutti punti legittimi, tranne che il riconoscimento dell’Australia sul Bitcoin come valuta è stato seguito da report di varie banche del paese sulla chiusura di conti alle imprese Bitcoin. Ed anche il possibile effetto di Gemini sul prezzo è una teoria che è uscita già da qualche tempo. Già all’inizio di ottobre, un articolo suggeriva che l’exchanger dei Winklevoss ‘può avere un effetto positivo sul prezzo di bitcoin’. All’inizio della scorsa settimana, CNBC ha dichiarato che l’exchanger bitcoin con sede a New York ha visto un aumento negli scambi della criptovaluta.

Izabella Kaminska, Dan McCrum e Robin Kwong del Financial Times hanno invece delineato la possibilità che il recente aumento dei prezzi del bitcoin sia collegato a uno schema di Ponzi (truffa piramidale).
‘Il prezzo della criptovaluta Bitcoin è salito mercoledì scorso sul suo gradino più alto in più di un anno in mezzo a  seguito di una ondata di adesioni cinesi ad un social network finanziario chiamato MMM, che ha le caratteristiche di uno schema piramidale. I nuovi iscritti devono comprare bitcoin per aderire al MMM,  ideato da Sergey Mavrodi, un ex parlamentare russo in carcere per frode,‘ hanno scritto gli autori. ‘I bitcoin vengono inviati ad altri membri della rete come ‘aiuto reciproco’ e ai partecipanti viene promesso un ritorno del 30% al mese + altri bonus per le references di  altri utenti o inviando testimonianze on line su youtube o con altri social networks. Nel pezzo, Kaminska è stato tipicamente ribassista sul bitcoin, notando come esso è ‘sostenuto da nerds e libertari’ e aggiungendo che ha una ‘reputazione pessima’. Mentre è praticamente certo che un tale sistema piramidale abbia un impatto di mercato insignificante sul bitcoin, l’articolo invece conteneva poco o niente in termini di elementi di prova di quanto esso possa avere avuto un impatto significativo sui livelli di transazione. Anche se si volesse dire quindi che questa teoria non è scontata, non vi è  comunque stata alcuna indagine forense sulla blockchain che colleghi e verifichi i portafogli bitcoin relativi al MMM ed il volume di scambi avvenuto. Inoltre, i dirigenti delle principali borse con sede in Cina, come BTC China, avevano messo in guardia il pubblico su questo servizio fin dal mese di ottobre, ben prima della più recente escalation del prezzo.

Molti giornalisti non potendo rapportarsi con uno storico che possa essere definito tale (il Bitcoin è sul mercato solo dal 2009) e non avendo memoria della sua volatilità, hanno tentato di fare dei report  riferendosi a un mercato finanziario di 24 ore.
Michael del Castillo del The New York Business Journal‘s ha ad esempio iniziato il suo pezzo annotando tutto ciò :
‘La lettura degli articoli è del tutto inutile, perché i titoli sono sufficienti: ’12 per cento aumento,’ ’70 per cento sul mese, ‘flirta con $ 500,’ ‘raggiunge i $ 500,’ ecc . In poche parole, ecco il riassunto: dopo aver percorso la maggior parte dell’anno a un livello costante, il prezzo di bitcoin iniziato a innalzarsi da ieri. Nelle ultime 24 ore, il prezzo è aumentato di circa $ 20 fino al momento della pubblicazione, ma ciò è successo dopo che era sceso di circa $ 70. ‘
Del Castillo ha anche voluto dar voce agli appassionati di tecnologia che spesso affermano che  l’ aumento dei prezzi  della criptovaluta “non centra”, nel senso che le sue fluttuazioni non cambiano il potenziale effettivo delle sue applicazioni.
Ha continuato osservando come le ultime proiezioni di prezzo e le previsioni sui bitcoin sono in gran parte arbitrarie (come vi ho segnalato all’inizio di questo post). Ad esempio, società di analisi di mercato come Wedbush ha rivisto il suo target al prezzo di bitcoin di 12 mesi a $ 600 proprio questa settimana, un atto ha detto ‘che sarebbe stato impensabile, beh…solo ieri.’
Il giornalista ha anche interpretato il pensiero di quelli che come me paragonano  questa corrente “corsa dei prezzi” a quella del novembre 2013, con riferimento al meteorico aumento di prezzo del bitcoin che superò i $ 1.000 due anni fa.
Tuttavia, anche Del Castillo concorda che l’ecosistema è maturato da allora, il che significa che gli osservatori di mercato probabilmente si sbagliavano a quel tempo perchè quell’aumento di prezzi (nov. 2013) non era guidato da una maggiore consapevolezza organica della tecnologia, ma da semplice speculazione.
La sua conclusione è anche la mia: ‘Le cose ora sono diverse’ ….perciò, aggiungo io, difficilmente si ritornerà indietro così tanto con i prezzi,  questa volta.

free bitcoins

Infine riporto il sondaggio commissionato da Coindesk che ha rivelato che il 48% degli intervistati ritiene che il valore del Bitcoin supererà i $ 500 entro la fine dell’anno.
Il 38,7% degli appassionati di Bitcoin pensa invece che il prezzo della valuta digitale concluderà il 2015 o vicino ai livelli attuali, con 4.370 dei 11.293 intervistati che prevedono la valutazione del bitcoin  tra $ 351- $ 500 in questo periodo.
Il 33%  degli intervistati pensa inoltre  che il prezzo della valuta digitale possa aumentare dai $ 501 – $ 1000 entro il 31 dicembre 2015. Ed è stato seguito dalla categoria che crede  il suo posizionamento tra i $ 201- $ 350 , ricevendo  il 10,6% dei voti.
Il sondaggio si è anche interessato su come il mercato avesse  percepito il recente aumento del prezzo del bitcoin.
La maggior parte degli intervistati (27,4%) hanno detto che non sapevano cosa avesse causato questo movimento del prezzo, tuttavia il 26,3% dei lettori ha attribuito l’aumento della moneta digitale nella scorsa settimana, all’allentamento dei controlli sui capitali in Cina. Circa il 20% degli intervistati ritiene che l’incremento è dovuto alla recente copertura mediatica positiva sull’industria, che ha messo in evidenza il crescente numero di importanti istituzioni finanziarie globali interessate alla tecnologia.  Dieci per cento degli intervistati ha pensato che l’aumento dei prezzi è legato alla sentenza della Corte di giustizia europea che ha stabilito l’esenzione del Bitcoin dall’ imposta sul valore aggiunto (IVA), ciò è stato infatti ampiamente visto come un riconoscimento del Bitcoin come moneta.
Inoltre, percentuali notevoli degli intervistati hanno legato l’aumento di valore agli annunci di investimento in aziende del settore e al lancio dell exchanger bitcoin newyorkese Gemini, sostenuto dai fondatori Tyler e Cameron Winklevoss.

Staremo a vedere se tutte queste aspettative saranno soddisfatte nel tempo, intanto spero che questo post vi abbia aiutato a schierirvi le idee in proposito.