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BITCOIN RAGGIUNGE UN NUOVO TRAGUARDO con il 90% della PRODUZIONE totale estratta

PREVISTO IL COMPLETAMENTO DELL’ESTRAZIONE ENTRO FEBBRAIO DEL 2140

By Shaurya Malwa – COINDESK – 13 dicembre 2021

Una mining farm per la produzione di bitcoin

Secondo i dati di Blockchain.com, il novanta per cento di tutti i bitcoin estratti è stato raggiunto lunedi mattina 13 dicembre 2021,  . Ciò significa che 18,89 milioni di bitcoin – su un massimo di 21 milioni estraibili– sono ora sul mercato.

Il raggiungimento di questo traguardo ha richiesto quasi 12 anni da quando i primi bitcoin sono stati estratti il ​​9 gennaio 2009. Tuttavia, quanto rimane, non dovrebbe essere estratto fino a febbraio 2140, in base alle stime dell’attività di rete e ai programmi di halving nell’algoritmo alla base di Bitcoin .

I prezzi hanno rispecchiato la crescente offerta man mano che la domanda di nuovi bitcoin cresceva. L’asset era scambiato per meno di $ 0,10 quando il 10% dell’offerta è stata estratta all’inizio del 2010 e si aggirava a $ 7,50 quando il 50% dell’offerta è stata estratta nel dicembre 2012. Al momento della stampa, bitcoin viene scambiato a oltre $ 49.000, dopo essere diminuito di 28 % dal suo picco di $ 69.000 all’inizio di quest’anno, secondo i dati di CoinGecko .

Bitcoin, come proof of work network (rete basata su una prova del lavoro effettuato), si basa su partecipanti alla rete chiamati miners (minatori) che elaborano continuamente le transazioni e convalidano i blocchi in un processo di estrazione definito generalmente mining.

Tali partecipanti forniscono le loro risorse informatiche e hardware per risolvere milioni di calcoli complessi sulla rete Bitcoin ogni secondo, ricevendo bitcoin come ricompensa. I minatori attualmente ricevono 6,25 bitcoin per ogni blocco che minano, che scenderebbero a 3,125 bitcoin dopo il prossimo halving (dimezzamento) nel 2024.

Nel frattempo, non tutti i 21 milioni di bitcoin dovrebbero essere disponibili sul mercato. La società di analisi crittografica Chainalysis stima che 3,7 milioni di bitcoin siano stati “persi” in base all’analisi dell’attività degli indirizzi, per motivi che vanno dalla perdita delle proprie chiavi private alla morte. Un ulteriore milione di bitcoin è ancora detenuto dal creatore di Bitcoin Satoshi Nakamoto, intatto perché la persona o le persone pseudonime legate a questo nickname hanno estratto l’importo nei primi giorni della rete e non lo hanno mai mosso dal wallet (conto) originario.

Halving bitcoin : cos’e’ e come avvantaggiarsene

01/05/2020

Siamo ormai a pochi giorni da un evento storico per Bitcoin, l’ Halving Bitcoin (clicca per vedere quanto manca) , e molti di voi si chiederanno senz’altro cosa significa e quale sia la portata di questo evento che implica il “dimezzamento” delle ricompense per i miners. In questo articolo ho raccolto alcune informazioni e vi lascio qualche suggerimento su come poterlo sfruttare nella maniera più redditizia. Buona lettura. GavriloBTC

COS’E’ L’HALVING BITCOIN?

E’ un evento che dimezza la velocità con cui vengono creati nuovi Bitcoin. Avviene automaticamente ogni quattro anni.

I Bitcoin (BTC) hanno una produzione e immissione sul mercato che è limitata, una volta raggiunto il limite, il network Bitcoin Core smetterà di produrre criptovaluta. Questo è scritto nell’algoritmo matematico che sta alla base della creazione del Bitcoin e non è pertanto modificabile. Per questo motivo viene considerato e definito “oro digitale”, anzi esso, contrariamente a qualsiasi elemento naturale, incarna esattamente il concetto di scarsità addirittura più del metallo prezioso. Bitcoin non è quindi illimitato e un giorno non potrà più essere estratto. Oggi esistono circa 18 milioni di BTC, che rappresentano approssimativamente l’85% dell’offerta monetaria complessiva. Ogni 210.000 blocchi viene infatti eseguito il cosiddetto “halving” o “dimezzamento” nel sistema di produzione dei Bitcoin, rendendo sempre più difficile la sua produzione . Siccome la produzione di bitcoin è legata al processo di verifica delle transazioni effettuato dai miners (controllori e validatori di rete), ciò significa che il protocollo dimezza le ricompense (block reward) legate alla generazione di ogni nuovo blocco e, dopo ogni halving, i miner ricevono metà dei BTC per la verifica delle transazioni rispetto a prima.

Cos’è un block reward?

E’ la quantità di BTC che il miner riceve ogni qual volta aggiunge un nuovo blocco alla blockchain.

Per capir meglio , bisogna innanzitutto spiegare che alla base del Bitcoin c’è una tecnologia innovativa e rivoluzionaria: la Blockchain. In sintesi, la Blockchain è un registro digitale che archivia informazioni sulle transazioni all’interno di blocchi di dati. Ad esempio, quando una persona A invia BTC ad una persona B, questa transazione verrà memorizzata all’interno di un blocco assieme ad altre 500 transazioni avvenute approssimativamente nello stesso momento. Le ricompense legate alla generazione di nuovi blocchi, o “block reward“, indicano la quantità di nuova criptovaluta che i miner producono e ricevono dopo aver convalidato con successo un nuovo blocco sulla blockchain. Per fare ciò è necessario risolvere problemi matematici estremamente complessi utilizzando hardware con un’enorme potenza di calcolo (asic miners): si tratta quindi di una ricompensa per il duro lavoro compiuto dai miners.

Quanti BTC riceveranno i miner dopo il prossimo halving?

Ogni nuovo blocco produrrà 6,25 BTC: inizialmente questa ricompensa era otto volte maggiore.

Inizialmente nel 2009, i miner ricevevano 50 BTC per ogni blocco validato: questo significa che, prima dell’halving avvenuto nel novembre del 2012, sono stati generati complessivamente 10.500.000 BTC. Dopo tale data, i miner hanno iniziato a ricevere soltanto 25 BTC per ogni blocco. Potrebbe sembrare una cifra eccessivamente alta (quasi 200.000 € ogni dieci minuti, stando al cambio attuale), ma non bisogna dimenticare che al tempo il network era ancora agli albori e nessuno sapeva se la gente avrebbe continuato o meno ad investire la potenza di calcolo dei propri computer per mantenere in vita la rete di Bitcoin. Un altro fattore da tenere a mente è che prima del 2012 il prezzo più alto mai raggiunto da BTC fu soltanto 28,32 €, nel giugno del 2011. Poco più tardi questa “bolla” scoppiò, facendo tornare il prezzo della criptovaluta sotto i 2 €. Ciononostante, è innegabile che il mining si sia dimostrato molto più redditizio per coloro che hanno iniziato a svolgere questa attività nei primi anni della criptovaluta: è per questo motivo che molti critici definiscono Bitcoin uno schema Ponzi. Il secondo halving di Bitcoin si è verificato il 6 luglio 2016, in concomitanza con la produzione del blocco numero 420.000: tale evento ha ridotto le ricompense per i miner a 12,5 BTC, corrispondente al tasso attuale. Il terzo halving dimezzerà ulteriormente tale cifra, che scenderà a 6,25 BTC.

Interessante grafico che mostra il vertiginoso aumento di valore che Bitcoin ha beneficiato ad ogni Halving

Perché le ricompense per i miner vengono dimezzate?

Satoshi Nakamoto, l’anonimo creatore di Bitcoin, ha scelto di programmare una serie di Halving ogni 210.000 blocchi fino a quando la rete (Bitcoin Core) non avrà generato la fornitura massima di 21 milioni di Bitcoin per limitare l’offerta di nuove monete , così a parità di domanda, i prezzi della criptovaluta dovrebbero aumentare. Insomma,  gli halving sono utili per poter sostenere i prezzi della criptovaluta evitando che un’eccessiva offerta possa deprimere le valutazioni di Bitcoin.

Quando avverrà il prossimo halving di Bitcoin?

Sulla base delle prestazioni attuali, il prossimo halving di Bitcoin è previsto per il 12 maggio 2020.

Il prossimo halving di Bitcoin è attualmente previsto il 12 maggio 2020, quando il numero di blocchi raggiungerà le 630.000 unità, ma per lungo tempo la data è restata incerta, in quanto il tempo necessario per generare nuovi blocchi potrebbe accelerare o rallentare. In media, il network produce infatti un nuovo blocco ogni dieci minuti circa. Si prevede che l’ultimo halving si verificherà nell’anno 2140, quando verrà estratto il 21.000.000° BTC. Dopo tale evento i miners smetteranno di ricevere ricompense per la generazione di nuovi blocchi, ma continueranno comunque a ottenere delle entrate: le commissioni che gli utenti pagano per effettuare le transazioni vanno infatti proprio ai miners.

Considerazioni finali, opportunità e benefici

Nella breve storia del bitcoin, l’halving ha sempre rappresentato un momento importante dal punto di vista speculativo perchè sostanzialmente riduce l’offerta di nuove monete immesse regolarmente nel mercato: questo renderà l’asset più scarso. Le precedenti fasi di dimezzamento del block reward nel 2012 e 2016 hanno dato vita a un significativo aumento di prezzo della moneta nel lungo termine. Analizzando i precedenti storici , il 28 novembre del 2012, corrispondente al primissimo halving di Bitcoin, il prezzo della criptovaluta aumentò da 10 a 11€. Il suo valore continuò a crescere per tutto l’anno successivo, raggiungendo il valore di 1000 € nella prima metà di dicembre del 2013. Circa quattro anni più tardi il prezzo di Bitcoin iniziò a seguire un simile movimento rialzista passando dai 526€ del 9 giugno ai 594€ del 9 luglio 2016, data del secondo halving. Ancora una volta il prezzo di BTC ha continuato a crescere nell’anno successivo, raggiungendo il picco di valore mai raggiunto prima e mai eguagliato di 18.000€ il 17 dicembre del 2017. Anche questa volta accadrà lo stesso? Secondo gli scettici, il mercato è già preparato a tale evento e il prezzo non verrà in alcun modo alterato. Ma negli ultimi quattro anni l’industria delle criptovalute è notevolmente cambiata: Bitcoin non è più soltanto un interessante esperimento tecnologico, ma una reale opportunità d’investimento presa seriamente in considerazione dal grande pubblico. E la riprova è arrivata puntuale nei giorni scorsi, un evento non prevedibile come la pandemia da Covid-19 ha nei mesi scorsi messo in difficoltà tutti i mercati compreso quello delle criptovalute, ma il Bitcoin, dopo aver fiutato l’aria, mercoledi 29 marzo ha fatto partire lo sprint pre-halving con un +16,7% nell’ultima settimana. Questo stimolerà notevolmente la domanda di criptovaluta da quei trader che hanno paura di perdere un’occasione irripetibile e, di conseguenza, farà aumentare ancora di più il prezzo. Ciò però non significa che da giugno 2020 assisteremo necessariamente a una salita esponenziale del valore del bitcoin, infatti i rendimenti passati non sono garanzia di profitti futuri. Anzi non è da escludere che nel breve periodo l’halving possa addirittura causare un temporaneo calo della quotazione dovuto al fatto che alcuni miners tenderanno a liquidare parte delle proprie monete poco prima dell’halving o, a seguito dell’evento, decidano di abbandonare l’attività a causa della riduzione del margine di guadagno.  Verosimilmente gli effetti positivi dell’halving sul prezzo della moneta si vedranno solo nel lungo termine con un outlook di fine del periodo rialzista solo a dicembre 2021 .

Kraken identifica UNA FALLA nei WALLET hardware Trezor

Kraken Security Labs ha escogitato un modo per estrarre i seed ( le parole che costituiscono la chiave privata) da entrambi i portafogli hardware di criptovaluta offerti dal leader del settore Trezor, Trezor One e Trezor Model T. L’attacco richiede solo 15 minuti di accesso fisico al dispositivo. Questa è la prima volta che vengono descritti i passaggi dettagliati per un attacco in corso contro questi dispositivi.

Ecco come è stato possibile:

  • Questo attacco si basa sul glitching della tensione per estrarre un seme crittografato. Questa ricerca inizialmente ha richiesto un po’ di know-how e diverse centinaia di dollari di attrezzature, ma si stima che si potrebbe produrre in serie un dispositivo di glitching adatto al consumatore che potrebbe essere venduto per circa $ 75.
  • Si riesce quindi a crackare il seed crittografato, che è protetto da un PIN di 1-9 cifre, con un banale attacco di forza bruta (brute force).

L’attacco sfrutta i difetti intrinsechi all’interno del microcontrollore utilizzato nei walletTrezor. Questo purtroppo significa che per il team Trezor è difficile fare qualcosa su questa vulnerabilità senza una riprogettazione dell’hardware.

Fino ad allora, ecco cosa si può fare per proteggersi:

  • Non consentire a nessuno l’accesso fisico al tuo portafoglio Trezor
    Potresti perdere definitivamente la tua criptovaluta
  • Abilitare la passphrase BIP39 con il client Trezor
    Questa passphrase è poco pratica da usare nella pratica, ma non è memorizzata sul dispositivo e quindi è una protezione che impedisce questo attacco.

Questo attacco è molto simile alla precedente ricerca di Kraken sul portafoglio KeepKey, prevedibilmente perché KeepKey è un derivato e tutti i dispositivi si basano sulla stessa famiglia di chip. Trezor conosce questi difetti sin dalla progettazione dei portafogli.

Altre squadre, come Ledger Donjon, hanno anche eseguito varianti di questo attacco, sebbene i dettagli completi non siano mai stati resi pubblici fino ad ora.

Questi chip non sono progettati per archiviare password e seed e questa ricerca sottolinea che fornitori come Trezor e KeepKey non devono fare affidamento esclusivamente su di essi per proteggere la tua criptovaluta.

Fortunatamente il team di Kraken lavora in collaborazione con il team Trezor per coordinare questa divulgazione e sarebbe bene leggersi anche la loro risposta. Pavol Rusnak, CTO di SatoshiLabs, ha infatti dichiarato “Siamo felici che i Kraken Security Labs stiano investendo le loro risorse per migliorare la sicurezza dell’intero ecosistema Bitcoin. Abbiamo a cuore questo tipo di divulgazione e cooperazione responsabile “.

Nei Kraken Security Labs, si prova infatti a scoprire attacchi contro la comunità crittografica prima che i cattivi lo facciano. Hanno perciò divulgato in modo responsabile i dettagli completi di questo attacco al team Trezor già il 30 ottobre 2019. Questa divulgazione di vulnerabilità è resa pubblica soltanto ora in modo che la comunità crittografica possa proteggersi prima che venga rilasciato un fix dal team Trezor.

Non intendiamo in quest’articolo tediarvi con i dettagli tecnici di come eseguire l’operazione di estrazione delle chiavi private dai wallet hardwar Trezor, ma per chi fosse interessato può trovare tutte le informazioni QUI

Se scopri qualcosa, guadagni qualcosa
Il Kraken Security Labs è sempre alla ricerca di vulnerabilità che potrebbero costituire una minaccia per i loro clienti.
Chi è interessato ad aiutarli a identificare potenziali bug sulla loro piattaforma di scambio (exchanger), dia un’occhiata al loro programma Bug Bounty.
Pagano un minimo di $ 100 per ogni problema da voi scoperto e molto di più per minacce gravi.

BITCOIN WALLET – Il portafoglio bitcoin – Guida pratica

Il wallet Bitcoin è il conto o il portafogli su cui si detengono, inviano e ricevono i bitcoin, visualizzato con una stringa alfanumerica molto lunga (34 caratteri) detta CHIAVE PUBBLICA, iniziante per 1 o per 3  nel caso di indirizzi wallet legacy o per “bc” nel caso di indirizzi wallet segwit. Esso  ha la funzione di RICEVERE i bitcoin che arriveranno a quel wallet e si usa proprio come un IBAN bancario. Il wallet contiene anche la CHIAVE PRIVATA, che non è normalmente visibile e che permette di  INVIARE i bitcoin. La  chiave privata è desumibile dal backup del wallet attraverso una PASSPHRASE, ovvero una serie di dodici (o più) parole che servono a recuperare il wallet ed i fondi in bitcoin in esso contenuto in caso di smarrimento o distruzione/furto del wallet. E’ quindi buona pratica fare SEMPRE il back up del wallet per evitare di perdere irrevocabilmente i fondi bitcoin in esso contenuti. Da una chiave pubblica ( indirizzo bitcoin) infatti, non si può mai risalire alla chiave privata, mentre la chiave privata può generare “n” (infinite) chiavi pubbliche. Le transazioni bitcoin sono identificate con stringhe alfanumeriche ancora più lunghe di quelle dei wallet ( Transaction ID) . Queste stringhe alfanumeriche (transaction ID) e gli  indirizzi wallet (address wallet) possono svelare il saldo e tutti i movimenti del wallet se posti in consultazione sulla Blockchain, un registro pubblico inalienabile e immutabile, condiviso in rete tra tutti gli utenti bitcoin perchè contenuto nel wallet. Blockchain e indirizzi bitcoin non rivelano MAI e non sono MAI associabili al proprietario del wallet e dei bitcoin contenuti, nè il luogo fisico dove sono conservati i bitcoin. Questo è il motivo perchè i Bitcoin ed i wallet sono considerati anonimi, anche se in realtà è più corretto affermare che siano pseudonimi come, ad esempio, un indirizzo email  al cui proprietario si può risalire solo attraverso l’analisi dell’IP collegato in rete.  Esattamente il contrario perciò di quanto si possa desumere da un IBAN bancario che rivela il nominativo del proprietario del conto e l’indirizzo fisico della filiale dove quel conto è stato acceso, ma non il saldo e i movimenti del conto rappresentato in IBAN.

Fatte queste doverose premesse, una delle prime domande che ci si pone quando si vuole cominciare ad utilizzare i bitcoin è come fare a riceverli, detenerli, inviarli.     Si tenga sempre preliminarmente presente che il Bitcoin è uno strumento di piena libertà economica e finanziaria  e non necessita, anzi rifugge dall’essere affidato a intermediari come banche, istituti finanziari o assicurativi o peggio, come alcuni erroneamente fanno, su wallet/conti di terze parti come le piattaforme exchanger (Coinbase, Localbitcoin, Paxful  su tutte) o servizi vari online: è un po’ come lasciare il proprio portafogli dal salumiere e utilizzare i soldi che vi sono contenuti per comprare da lui o spenderli solo negli orari di apertura del negozio, quando il salumiere sarà disponibile. Uno dei problemi più diffusi dei wallet su terze parti  rispetto ad  un wallet di proprietà,  è infatti che non  si possiedono le chiavi private ( quelle che di fatto ci permettono di spendere/inviare i nostri bitcoin) e si resta  così esposti al volere ed alle regole del servizio che ospita i nostri bitcoin. Significa nel concreto che anche quando vi inviano bitcoin a quel wallet, non li vedrete immediatamente come normalmente accade con un wallet di proprietà , ma dovrete aspettare  che la transazione abbia le prime conferme dei blocchi di verifica  (cominci cioè ad essere verificata); ciò significa che potrebbero passare decine di minuti se non addirittura ore prima che possiate vedere su quel wallet i bitcoin che vi sono stati inviati, con il disagio che potete immaginare e il sospetto magari di essere stati imbrogliati. La scelta del wallet bitcoin appropriato  è quindi fondamentale per iniziare con il piede giusto e questo significa scaricarsi un wallet che ti permetta di gestire e salvare le chiavi private in modo di avere sempre il controllo dei propri bitcoin.

Quando si ha a che fare con i bitcoin si deve anche sempre tenere presente che chi li ha inventati , ha mutuato l’oro e il denaro contante, perciò molte domande che ci poniamo, trovano soluzione nel mondo reale proprio comportandoci come se possedessimo la stessa quantità d’oro o il suo equivalente in banconote. Ve ne andreste in giro con 50.000 euro in contanti  in tasca nel portafoglio? Ne dubito, soprattutto per il pericolo di perdere questa ingente somma e per motivi di sicurezza personale. Per questa ragione ed essendo  i wallet (portafogli) bitcoin scaricabili gratuitamente dalla Rete anche seguendo questo link, vi invito a scegliere  sempre i wallet adeguati alle vostre esigenze .

Il loro funzionamento è estremamente semplice ed intuitivo: tutti i wallet hanno tre sezioni : SALDO dove troverete il saldo attuale e lo storico di tutte le transazioni , INVIA per inviare i bitcoin dal vostro wallet ad un altro indirizzo ( bitcoin address) , RICEVI dove si genera il bitcoin address da passare alla controparte o il qr-code da far scansionare  per ricevere i bitcoin.  Tutti i bitcoin wallet hanno la possibilità di accesso sotto password, anche se naturalmente ciò non basta per mettere al sicuro il vostro capitale in bitcoin. L’importante è ricordare che i bitcoin non scompaiono per magia dal vostro wallet e virus e hackers riescono a penetrare nei vostri sistemi informatici perchè VOI li fate entrare, con qualche vostra disattenzione o negligenza.

Passiamo ora a vagliare quale tipo di wallet potrebbe servire alle nostre esigenze e quale scegliere. Ricordate sempre che i wallet bitcoin sono ANONIMI e GRATUITI,  anche quelli ” di proprietà”  che scaricate su pc o su cellulare. Se quindi vi saranno richieste credenziali soldi o dati personali, sicuramente potrete saltarli piè pari e scaricare comunque il wallet.  Se per esempio vogliamo che il nostro wallet abbia lo stesso utilizzo del portafoglio che abbiamo in tasca per le spese quotidiane, diciamo fino ad un massimo di 500- 1000€ , consiglio di aprire un wallet online come Blockchain walletche ha la praticità di poterlo configurare sul web e clonare poi anche sui propri dispositivi portatili come tablet e smartphones utilizzando l’omonima app scaricata dai rispettivi store e viceversa, si può scaricare come app e poi utilizzare le credenziali con il browser web  dal vostro computer.  Per il fatto di avere costantemente online  i vostri bitcoin e quindi sempre disponibili ad attacchi informatici,, sconsiglio di tenere per lungo tempo cifre superiori a quelle descritte su wallet sempre online.

Se l’esigenza invece è quella di conservare quantitativi di bitcoin di maggior valore e per più lungo tempo , diciamo fino a 5-10 mila euro su wallet bitcoin che equivalga ad un conto corrente bancario, ecco che sarà consigliabile depositarli su programmi wallet scaricabili solo su pc per Windows, IOS o Linux dove si potrà evitare virus e hackers anche semplicemente  staccando il computer dalla rete internet o meglio ancora spegnendolo dopo l’utilizzo. Suggerisco in questi casi di scaricarsi programmi come Electrum  e  di leggere questa guida approfondita su come utilizzarlo.

Infine per proteggere continuativamente quantitativi di bitcoin rilevanti e superiori anche ai 10.000 euro di valore il consiglio è di usare hardware wallets, portafogli fisici come il CASE di cui trovate qui la recensione o in alternativa il Trezor o un Ledger Nano.

Un discorso a parte va fatto per i paper wallets . Un paper wallet è un modo di custodire i bitcoins che consiste nello stampare il bitcoin address (la stringa alfanumerica o indirizzo bitcoin)e le chiavi private su un foglio di carta. Quando fatto in maniera appropriata  è uno dei modi possibili più sicuri (e meno costosi) di custodire i bitcoins. I suoi limiti sono dati dall’evidenza in cui le chiavi pubbliche e private sono stampate sulla carta e il supporto stesso che richiede sia conservato in luoghi adeguati (ad es. in cassaforte). Per poter inviare i bitcoin contenuti in un paper wallet bisognerà assorbire attraverso la scansione del qr-code, le chiavi private sulla applicazione wallet del proprio dispositivo portatile. Uno dei primi e migliori siti di generazione di paper wallet che vi invito ad utilizzare è Bitaddress, facile ed assolutamente intuitivo.

IMPORTANTISSIMO

 Tutti i wallet di proprietà vi danno la possibilità di fare il backup delle chiavi private ( quelle che di fatto permettono l’invio dei bitcoin dal wallet a un altro wallet), cosa che vi consiglio caldamente di fare e nella maggior parte dei casi sono rappresentate da 12 o più parole che vanno conservate in un luogo sicuro FUORI dal pc o dal dispositivo dove avete scaricato il wallet per evitare, se hackerati, di farsele rubare. Queste 12 o più parole vi permetteranno di ricostruire i vostro wallet ovunque e di recuperare sempre i vostri bitcoin.

Per chi volesse leggere e approfondire l’argomento:

http://www.portafoglioelettronicomigliore.com/bitcoin-wallet.asp

Come inviare i Bitcoin da un portafoglio di carta

http://www.kensan.it/articoli/Paper_wallet.php

http://darkwhite666.blogspot.it/2016/10/differenze-tra-wallet-virtuali-software.html

https://www.bitaddress.org/

Articolo aggiornato al 20 novembre 2020

Gli effetti dell’Halving sul valore e la diffusione del Bitcoin

11/07/2016Bitcoin Halving Party3

Un fatto rilevante per l’ambiente Bitcoin accaduto sabato scorso, mi da motivo per scrivere una piccola guida di cosa ci sia dietro al bitcoin  al protocollo che lo regola e quali prospettive esso generi.

Come scritto nell’algoritmo di Satoshi (l’anonimo creatore del Bitcoin) il numero globale dei bitcoin che verranno prodotti dal sistema è finito : in totale ne potranno venir  “estratte” solo 21 milioni di queste monete digitali.  Una moneta (bitcoin) vede la luce per la prima volta quando un “minatore”  (operatori addetti alle verifiche delle transazioni bitcoin) risolve un blocco ( di verifiche).

Il protocollo Bitcoin  include un meccanismo che incoraggia le persone a diventare miners (minatori): ogni volta che costoro risolvono un blocco , il minatore che ci riesce, riceve una ricompensa finanziaria. Questa ricompensa è attualmente il principale incentivo economico  che i minatori hanno per  “minare” (estrarre) la criptovaluta e prende il nome di coinbase.  Allo stesso tempo la coinbase ha un’altra funzione: è l’unico modo con cui si possono generare nuovi bitcoin. Così, il minatore che risolve un blocco vince un quantitativo di bitcoin nuovi, appena “coniati”.  Fino a sabato sera scorso (09/07/2016), la ricompensa per ogni blocco minato era di 25 bitcoin. L’evento accaduto sabato chiamato halving, si riferisce perciò al dimezzamento della quantità di bitcoin usati come ricompensa per la creazione di un blocco e seguendo il protocollo stabilito dall’algoritmo di Satoshi, ogni 210.000 blocchi minati succede un halving (un dimezzamento).

Attualmente, di media, sei blocchi sono decriptati ogni ora perciò la generazione di 210.000 blocchi impiega approssimativamente 4 anni . Ciò significa che la ricompensa dei minatori è  passata da 25 a 12,5 bitcoin nell’halving occorso sabato 09 luglio scorso. La cifra finale dei 21 milioni di bitcoin generati sarà approssimativamente raggiunta quindi nell’anno 2140.business-163501_1280

Diversamente dalle valute Fiat che possono essere stampate a piacimento dalle banche centrali (come BCE e Federal) e dai governi , la fornitura totale dei bitcoin è invece fissa e fissata dal consenso degli standard del sistema (bitcoin). Per la sua natura deflattiva quindi (non può inflazionarsi) , la valuta digitale è spesso assimilata ai metalli preziosi come l’oro, anche loro soggetti a processi di creazione od estrazione i quali  utilizzano molte risorse. Anche il processo che mette in sicurezza matematica le transazioni in un blocco di stringhe di verifica chiamato bitcoin mining richiede una grande quantità di fornitura elettrica e di potenza computazionale.

Benchè si possa pensare che l’effetto dell’halving del bitcoin sia  prettamente negativo, tanto da ridurre a metà la ricompensa e che perciò  i minatori  non vogliano più estrarre bitcoin chiudendo progressivamente le loro macchine energivore e causando di conseguenza un processo di rallentamento del sistema fino ad una spiral death (spirale della morte), io sono fermamente convinto che non sia così. Infatti l’halving può risultare un fenomeno favorevole per il bitcoin, come successo in precedenza, non solo perchè i minatori principalmente continuano ad estrarre solamente se c’è un benefit, ma perchè significa che la gente deve usare e dare valore alla moneta digitale.  Pertanto, il dimezzamento della dimensione dei blocchi come dimostra il passato, significa che il Bitcoin è rilevante ed ha valore, e ciò rimasto tale per una notevole quantità di tempo (dal 2008 quando fu creato).

Il prezzo del Bitcoin al 28 novembre 2012, data nella quale cadde il primo halving, era di 12,39 dollari USA; due mesi prima, al 28 settembre 2012, aveva esattamente lo stesso prezzo; un mese dopo (28 dicembre 2012) era a 13,42 dollari e 6 mesi dopo (28 maggio 2013) valeva 129 dollari. Un anno dopo, al 28 novembre 2013,  il prezzo del Bitcoin era a  1.079,07 dollari. Senza dubbio una ascesa del prezzo spettacolare, questo Bitcoin!! Impossibile sapere con certezza se la principale causa di questa ascesa di valore sia stata causata dall’halving o da altri eventi accaduti in quel periodo (crisi di Cipro  del febbraio 2013 ad esempio), oppure una combinazione di tutto ciò. Comunque , il fatto che il valore ed il prezzo del  Bitcoin abbia raggiunto i suoi massimi un anno dopo il primo halving supporta la tesi e le speranze che questa crescita si possa ripetere anche adesso, dopo il suo secondo halving . Si può anche notare che in questo periodo il suo prezzo sia salito solo un po’ oltre la metà del suo storico picco massimo, il che dimostrerebbe ancor di più che l’importanza del Bitcoin ed il suo valore, contrariamente a quanto si pensava, sono stati mantenuti dopo il dimezzamento del 2012 con uno sviluppo ulteriore .halving party Milano

La conclusione rimane quella evidente e sotto gli occhi di tutti. Il Bitcoin si dimostra essere una valuta affidabile pur ancora molto volatile ed un bene di rifugio a cui sempre di più gli investitori ricorrono per salvaguardarsi dai crolli delle borse mondiali, è un mezzo di pagamento straordinariamente immediato, sicuro, pressochè senza costi e l’algoritmo matematico su cui si regge funziona molto bene. Cosa aspetti quindi a usarlo anche tu ??

Perchè attualmente non conviene fare mining hobbystico – Gavrilo Princip 29 novembre 2014

mi trovo purtroppo a sconsigliare di intraprendere tale attività al solo fine di lucro, perchè le sorprese e molto amare anche, sono in questo periodo, dietro l’angolo.

coindesk

I minatori hobbysti  di bitcoin possono ancora fare qualche soldo?

(@dannybradbury) | Published on November 8, 2014 at 15:30 GMT

hobby mining bitcoin

È una tempesta perfetta di crescente difficoltà e calo dei prezzi del bitcoin quella che sta uccidendo l’hobbista con le miniere in casa? Alcuni esperti del settore la pensano così.

Ravi Iyengar, fondatore e CEO di CoinTerra, ha detto che la sua società  vendeva lo stesso numero di unità minerarie ASIC ai singoli investitori e ai minatori istituzionali, che li acquisterebbero in grandi volumi.

‘Il rapporto tra le vendite ai piccoli minatori  al dettaglio ed i minatori istituzionali si è quasi azzerato’, ha detto Iyengar, aggiungendo che oggi, meno del 20% delle quote che CoinTerra vende, va a persone che fanno mining da casa.

Il calo delle vendite ai minatori al dettaglio si è  verificato nel corso degli ultimi cinque mesi, con il calare della quotazione del bitcoin.

Il costo dell’energia

Ci sono vari fattori che influenzano la redditività dell’attività mineraria in bitcoin. Il costo dell’hardware è uno, mentre il prezzo di bitcoin è un altro. Anche il costo dell’elettricità è certamente significativo.

Iyengar ha affermato:

“A questo punto, fare mining hobbystico da casa  sembra  non essere  più  attraente, perchè  la  gente  non  riesce  ad avere il prezzo dell’ elettricità che invece i grossi minatori ottengono in locations low-cost.”

Il costo medio al dettaglio dell’elettricità negli Stati Uniti  è stato di 10 centesimi per chilowattora (kWh) nel 2013, secondo l’Istituto per l’energia del 21 ° secolo della Camera di Commercio degli Stati Uniti  . Alla difficoltà attuale e con questo prezzo del Bitcoin, ciò significa che ci vuole circa un anno per raggiungere il ROI (l’ammortamento dei costi), anche utilizzando uno dei macchinari  TerraMiner da 1.6 TH /sec  che l’azienda sta vendendo per 849 dollari dai suoi Mining Data Centers.

In Massachusetts, dove il costo sale a 14,5 centesimi / kWh, teoricamente il pareggio non riesce per niente (Figuratevi in Italia dove il costo è di circa 30 eurocent/kWh!!! n.d. gavrilo). Le cifre esatte cambiano nel tempo, ma l’aumento dei costi è un dato importante perché queste unità sono ad alto assorbimento ed amplificano anche i piccoli aumenti di prezzo dell’energia elettrica.

Che dire allora di una macchina più performante? Il miner della KnCMiner (attualmente esaurito) Nettuno da 3,5 TH / sec a poco meno di 2 kW, per un investimento di hardware di 5.995 dollari. Che sembra di capire sia addirittura  peggiore del TerraMiner, tanto da raggiungere il ROI dopo un anno e mezzo.

Stanno arrivando unità anche più efficenti, naturalmente, ma Adam McKenna, fondatore della mining pool Multipool, ha spiegato che i minatori hobbisti da casa  sono quasi sempre dietro la curva, mettendo denaro per una unità che non sarà disponibile per mesi, in un mercato in cui ogni giorno è fondamentale.

McKenna ha detto:

“Nel tempo che ci mette una macchina da casa ad essere consegnata, la difficoltà cresce anche del 20-30% o più”.

Abbiamo eseguito i calcoli di cui sopra sui TerraMiner ASIC usati, ma CoinTerra promuove ora un dispositivo da 16nm AIRE che è molto più conveniente, che fornisce 4.5 TH / sec a 1,35 kW. Non sarà in spedizione fino al Q1 (primo quadrimestre) del prossimo anno però, e la difficoltà sarà già aumentata nel momento in cui il cliente possa cominciare a farci mining .

I vantaggi dei “grandi”

I miners istituzionali ce l’hanno più facile, visto che riescono ad accedere a costi inferiori per l’elettricità.

‘Le bollette di energia elettrica di casa sono molto più costose di quelle che paghereste in un data center’, ha detto Emmanuel Abiodun, presidente e direttore commerciale a PeerNova. PeerNova  vende i propri rack minerari e possiede anche CloudHashing, che fornisce contratti minerari ai privati.

Il costo medio di energia elettrica per usi industriali USA è stato di circa 7 centesimi per KWh quest’anno, secondo  451 Research. E i data center possono posizionarsi in zone dove l’elettricità è molto più economica, come ad esempio nel nord-ovest del Pacifico, con l’accesso alle tecnologie energetiche idroelettriche ead  altre di riduzione dei costi.

I data center hanno anche un vantaggio quando si tratta di garantire l’ estrazione mineraria, ha spiegato McKenna di Multipool:

“La principale barriera per i minatori casalinghi è la data di consegna , mentre i grandi acquirenti di operazioni cloud-mining possono facilmente negoziare per avere i loro ordini consegnati prioma di chiunque compri solo una-due unità.”

Anche l’uso di alcune attrezzature minerarie può essere problematico. I minatori ASIC moderni a volte richiedono maggiore potenza di quella da 15-amp che può essere tipica di un impianto elettrico casalingo , e ciò li rende difficili da ospitare in un ambiente domestico. Questo è un problema che data center non hanno.

” In genere non è possibile minare la maggior parte di SHA-256 altcoins a ritmi 24/7 e produrre più di quanto faresti con il mining bitcoin.”

I data center hanno anche un vantaggio di capitale, non solo perché possono scaricare il costo del loro equipaggiamento più facilmente, ma per alcuni di loro possono costruirsi da soli la propria attrezzatura. Una di queste attività è CloudHashing, per esempio.

Anche Abiodun, che ha fondato CloudHashing, ha la sua dolorosa storia da raccontare, essendo stato tradito da uno dei maggiori produttori di materiale mining proprio prima di partire. Dopo alcune trattative con altri fornitori ASIC, CloudHashing finito per costruire i propri chips.

I mutamenti nel prezzo del Bitcoin

Con le quotazioni del bitcoin così basse al momento, non c’è da meravigliarsi se i tassi di ammortamento sono così bassi. Ma se i prezzi salissero nuovamente a $ 1,000 di nuovo con la difficoltà (di mining) attuale , allora le cose potrebbero migliorare. Il nostro ipotetico TerraMiner potrebbe ammortizzare l’ investimento in circa sette settimane.

Quindi i minatori hobbisti dovrebbero continuare nella speranza che i prezzi migliorino?

‘Se sei un piccolo minatore da casa e se stai contando sul fatto che bitcoin salirà, allora sarebbe meglio che acquistassi le monete,’ ha detto Iyengar.

Se stai minando una moneta perché sei convinto che il prezzo salirà, quindi spendendo oggi  $ 324/BTC  significa che stai acquistando a un prezzo e ad una difficoltà fissi in attesa che il mercato lavori per te. Ma, se si utilizzano quei soldi per il mining , allora dovrai calcolare di pagare i bitcoin nel corso del tempo, combattendo nel frattempo la crescente difficoltà.

Che dire delle altcoins?

L’altra opzione è quella di acquistare contratti  di bitcoin-mining  da players  che vendono attrezzature minerarie in primo luogo, anche se poi, si sta acquistando hashrate leggermente a prezzi più alti della profittabilità. Potrebbero i minatori hobbisti  passare invece alle altcoins , per un migliore ritorno in termini di profitto?

Multipool offre molte differenti opzioni nelle cryptovalute, but McKenna ci mette in guardia:

“Le basse quotazioni e la difficoltà molto bassa sulla maggior parte delle alt chains in SHA-256 , combinate   con   il profit-switching     delle  pools  come  Multipool,  tende  a   tenerela profittabilità delle altcoins al livello o addirittura inferiore di quello del bitcoin.Così generalmente , non è possibile minare    la maggior parte delle altcoins in   SHA-256 per 24/7 e farci soldi di più  di  quanto   non si facciano direttamente con i bitcoin, a meno che tu non ci stiaspeculando su contando    che il prezzo di una particolare altcoin salirà in maniera significativa in futuro.”

Tutto ciò sembra significare a questo punto che i minatori  hobbisti da casa lo fanno per amore, piuttosto che per un ritorno economico, almeno fino a quando i prezzi aumenteranno in modo significativo;  a quel punto potranno accendere i loro box ASIC per un’altra chance.

Gli Hobbisti di Tecnologia fanno spesso le cose per amore in numerosi altri campi oltre al bitcoin, però. Questo è ciò che li rende così meravigliosi.  Almeno finchè non si rendono conto del pesante aspetto economico e se ne tirano fuori.

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