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BITCOIN RAGGIUNGE UN NUOVO TRAGUARDO con il 90% della PRODUZIONE totale estratta

PREVISTO IL COMPLETAMENTO DELL’ESTRAZIONE ENTRO FEBBRAIO DEL 2140

By Shaurya Malwa – COINDESK – 13 dicembre 2021

Una mining farm per la produzione di bitcoin

Secondo i dati di Blockchain.com, il novanta per cento di tutti i bitcoin estratti è stato raggiunto lunedi mattina 13 dicembre 2021,  . Ciò significa che 18,89 milioni di bitcoin – su un massimo di 21 milioni estraibili– sono ora sul mercato.

Il raggiungimento di questo traguardo ha richiesto quasi 12 anni da quando i primi bitcoin sono stati estratti il ​​9 gennaio 2009. Tuttavia, quanto rimane, non dovrebbe essere estratto fino a febbraio 2140, in base alle stime dell’attività di rete e ai programmi di halving nell’algoritmo alla base di Bitcoin .

I prezzi hanno rispecchiato la crescente offerta man mano che la domanda di nuovi bitcoin cresceva. L’asset era scambiato per meno di $ 0,10 quando il 10% dell’offerta è stata estratta all’inizio del 2010 e si aggirava a $ 7,50 quando il 50% dell’offerta è stata estratta nel dicembre 2012. Al momento della stampa, bitcoin viene scambiato a oltre $ 49.000, dopo essere diminuito di 28 % dal suo picco di $ 69.000 all’inizio di quest’anno, secondo i dati di CoinGecko .

Bitcoin, come proof of work network (rete basata su una prova del lavoro effettuato), si basa su partecipanti alla rete chiamati miners (minatori) che elaborano continuamente le transazioni e convalidano i blocchi in un processo di estrazione definito generalmente mining.

Tali partecipanti forniscono le loro risorse informatiche e hardware per risolvere milioni di calcoli complessi sulla rete Bitcoin ogni secondo, ricevendo bitcoin come ricompensa. I minatori attualmente ricevono 6,25 bitcoin per ogni blocco che minano, che scenderebbero a 3,125 bitcoin dopo il prossimo halving (dimezzamento) nel 2024.

Nel frattempo, non tutti i 21 milioni di bitcoin dovrebbero essere disponibili sul mercato. La società di analisi crittografica Chainalysis stima che 3,7 milioni di bitcoin siano stati “persi” in base all’analisi dell’attività degli indirizzi, per motivi che vanno dalla perdita delle proprie chiavi private alla morte. Un ulteriore milione di bitcoin è ancora detenuto dal creatore di Bitcoin Satoshi Nakamoto, intatto perché la persona o le persone pseudonime legate a questo nickname hanno estratto l’importo nei primi giorni della rete e non lo hanno mai mosso dal wallet (conto) originario.

Halving bitcoin : cos’e’ e come avvantaggiarsene

01/05/2020

Siamo ormai a pochi giorni da un evento storico per Bitcoin, l’ Halving Bitcoin (clicca per vedere quanto manca) , e molti di voi si chiederanno senz’altro cosa significa e quale sia la portata di questo evento che implica il “dimezzamento” delle ricompense per i miners. In questo articolo ho raccolto alcune informazioni e vi lascio qualche suggerimento su come poterlo sfruttare nella maniera più redditizia. Buona lettura. GavriloBTC

COS’E’ L’HALVING BITCOIN?

E’ un evento che dimezza la velocità con cui vengono creati nuovi Bitcoin. Avviene automaticamente ogni quattro anni.

I Bitcoin (BTC) hanno una produzione e immissione sul mercato che è limitata, una volta raggiunto il limite, il network Bitcoin Core smetterà di produrre criptovaluta. Questo è scritto nell’algoritmo matematico che sta alla base della creazione del Bitcoin e non è pertanto modificabile. Per questo motivo viene considerato e definito “oro digitale”, anzi esso, contrariamente a qualsiasi elemento naturale, incarna esattamente il concetto di scarsità addirittura più del metallo prezioso. Bitcoin non è quindi illimitato e un giorno non potrà più essere estratto. Oggi esistono circa 18 milioni di BTC, che rappresentano approssimativamente l’85% dell’offerta monetaria complessiva. Ogni 210.000 blocchi viene infatti eseguito il cosiddetto “halving” o “dimezzamento” nel sistema di produzione dei Bitcoin, rendendo sempre più difficile la sua produzione . Siccome la produzione di bitcoin è legata al processo di verifica delle transazioni effettuato dai miners (controllori e validatori di rete), ciò significa che il protocollo dimezza le ricompense (block reward) legate alla generazione di ogni nuovo blocco e, dopo ogni halving, i miner ricevono metà dei BTC per la verifica delle transazioni rispetto a prima.

Cos’è un block reward?

E’ la quantità di BTC che il miner riceve ogni qual volta aggiunge un nuovo blocco alla blockchain.

Per capir meglio , bisogna innanzitutto spiegare che alla base del Bitcoin c’è una tecnologia innovativa e rivoluzionaria: la Blockchain. In sintesi, la Blockchain è un registro digitale che archivia informazioni sulle transazioni all’interno di blocchi di dati. Ad esempio, quando una persona A invia BTC ad una persona B, questa transazione verrà memorizzata all’interno di un blocco assieme ad altre 500 transazioni avvenute approssimativamente nello stesso momento. Le ricompense legate alla generazione di nuovi blocchi, o “block reward“, indicano la quantità di nuova criptovaluta che i miner producono e ricevono dopo aver convalidato con successo un nuovo blocco sulla blockchain. Per fare ciò è necessario risolvere problemi matematici estremamente complessi utilizzando hardware con un’enorme potenza di calcolo (asic miners): si tratta quindi di una ricompensa per il duro lavoro compiuto dai miners.

Quanti BTC riceveranno i miner dopo il prossimo halving?

Ogni nuovo blocco produrrà 6,25 BTC: inizialmente questa ricompensa era otto volte maggiore.

Inizialmente nel 2009, i miner ricevevano 50 BTC per ogni blocco validato: questo significa che, prima dell’halving avvenuto nel novembre del 2012, sono stati generati complessivamente 10.500.000 BTC. Dopo tale data, i miner hanno iniziato a ricevere soltanto 25 BTC per ogni blocco. Potrebbe sembrare una cifra eccessivamente alta (quasi 200.000 € ogni dieci minuti, stando al cambio attuale), ma non bisogna dimenticare che al tempo il network era ancora agli albori e nessuno sapeva se la gente avrebbe continuato o meno ad investire la potenza di calcolo dei propri computer per mantenere in vita la rete di Bitcoin. Un altro fattore da tenere a mente è che prima del 2012 il prezzo più alto mai raggiunto da BTC fu soltanto 28,32 €, nel giugno del 2011. Poco più tardi questa “bolla” scoppiò, facendo tornare il prezzo della criptovaluta sotto i 2 €. Ciononostante, è innegabile che il mining si sia dimostrato molto più redditizio per coloro che hanno iniziato a svolgere questa attività nei primi anni della criptovaluta: è per questo motivo che molti critici definiscono Bitcoin uno schema Ponzi. Il secondo halving di Bitcoin si è verificato il 6 luglio 2016, in concomitanza con la produzione del blocco numero 420.000: tale evento ha ridotto le ricompense per i miner a 12,5 BTC, corrispondente al tasso attuale. Il terzo halving dimezzerà ulteriormente tale cifra, che scenderà a 6,25 BTC.

Interessante grafico che mostra il vertiginoso aumento di valore che Bitcoin ha beneficiato ad ogni Halving

Perché le ricompense per i miner vengono dimezzate?

Satoshi Nakamoto, l’anonimo creatore di Bitcoin, ha scelto di programmare una serie di Halving ogni 210.000 blocchi fino a quando la rete (Bitcoin Core) non avrà generato la fornitura massima di 21 milioni di Bitcoin per limitare l’offerta di nuove monete , così a parità di domanda, i prezzi della criptovaluta dovrebbero aumentare. Insomma,  gli halving sono utili per poter sostenere i prezzi della criptovaluta evitando che un’eccessiva offerta possa deprimere le valutazioni di Bitcoin.

Quando avverrà il prossimo halving di Bitcoin?

Sulla base delle prestazioni attuali, il prossimo halving di Bitcoin è previsto per il 12 maggio 2020.

Il prossimo halving di Bitcoin è attualmente previsto il 12 maggio 2020, quando il numero di blocchi raggiungerà le 630.000 unità, ma per lungo tempo la data è restata incerta, in quanto il tempo necessario per generare nuovi blocchi potrebbe accelerare o rallentare. In media, il network produce infatti un nuovo blocco ogni dieci minuti circa. Si prevede che l’ultimo halving si verificherà nell’anno 2140, quando verrà estratto il 21.000.000° BTC. Dopo tale evento i miners smetteranno di ricevere ricompense per la generazione di nuovi blocchi, ma continueranno comunque a ottenere delle entrate: le commissioni che gli utenti pagano per effettuare le transazioni vanno infatti proprio ai miners.

Considerazioni finali, opportunità e benefici

Nella breve storia del bitcoin, l’halving ha sempre rappresentato un momento importante dal punto di vista speculativo perchè sostanzialmente riduce l’offerta di nuove monete immesse regolarmente nel mercato: questo renderà l’asset più scarso. Le precedenti fasi di dimezzamento del block reward nel 2012 e 2016 hanno dato vita a un significativo aumento di prezzo della moneta nel lungo termine. Analizzando i precedenti storici , il 28 novembre del 2012, corrispondente al primissimo halving di Bitcoin, il prezzo della criptovaluta aumentò da 10 a 11€. Il suo valore continuò a crescere per tutto l’anno successivo, raggiungendo il valore di 1000 € nella prima metà di dicembre del 2013. Circa quattro anni più tardi il prezzo di Bitcoin iniziò a seguire un simile movimento rialzista passando dai 526€ del 9 giugno ai 594€ del 9 luglio 2016, data del secondo halving. Ancora una volta il prezzo di BTC ha continuato a crescere nell’anno successivo, raggiungendo il picco di valore mai raggiunto prima e mai eguagliato di 18.000€ il 17 dicembre del 2017. Anche questa volta accadrà lo stesso? Secondo gli scettici, il mercato è già preparato a tale evento e il prezzo non verrà in alcun modo alterato. Ma negli ultimi quattro anni l’industria delle criptovalute è notevolmente cambiata: Bitcoin non è più soltanto un interessante esperimento tecnologico, ma una reale opportunità d’investimento presa seriamente in considerazione dal grande pubblico. E la riprova è arrivata puntuale nei giorni scorsi, un evento non prevedibile come la pandemia da Covid-19 ha nei mesi scorsi messo in difficoltà tutti i mercati compreso quello delle criptovalute, ma il Bitcoin, dopo aver fiutato l’aria, mercoledi 29 marzo ha fatto partire lo sprint pre-halving con un +16,7% nell’ultima settimana. Questo stimolerà notevolmente la domanda di criptovaluta da quei trader che hanno paura di perdere un’occasione irripetibile e, di conseguenza, farà aumentare ancora di più il prezzo. Ciò però non significa che da giugno 2020 assisteremo necessariamente a una salita esponenziale del valore del bitcoin, infatti i rendimenti passati non sono garanzia di profitti futuri. Anzi non è da escludere che nel breve periodo l’halving possa addirittura causare un temporaneo calo della quotazione dovuto al fatto che alcuni miners tenderanno a liquidare parte delle proprie monete poco prima dell’halving o, a seguito dell’evento, decidano di abbandonare l’attività a causa della riduzione del margine di guadagno.  Verosimilmente gli effetti positivi dell’halving sul prezzo della moneta si vedranno solo nel lungo termine con un outlook di fine del periodo rialzista solo a dicembre 2021 .

Perchè attualmente non conviene fare mining hobbystico – Gavrilo Princip 29 novembre 2014

mi trovo purtroppo a sconsigliare di intraprendere tale attività al solo fine di lucro, perchè le sorprese e molto amare anche, sono in questo periodo, dietro l’angolo.

coindesk

I minatori hobbysti  di bitcoin possono ancora fare qualche soldo?

(@dannybradbury) | Published on November 8, 2014 at 15:30 GMT

hobby mining bitcoin

È una tempesta perfetta di crescente difficoltà e calo dei prezzi del bitcoin quella che sta uccidendo l’hobbista con le miniere in casa? Alcuni esperti del settore la pensano così.

Ravi Iyengar, fondatore e CEO di CoinTerra, ha detto che la sua società  vendeva lo stesso numero di unità minerarie ASIC ai singoli investitori e ai minatori istituzionali, che li acquisterebbero in grandi volumi.

‘Il rapporto tra le vendite ai piccoli minatori  al dettaglio ed i minatori istituzionali si è quasi azzerato’, ha detto Iyengar, aggiungendo che oggi, meno del 20% delle quote che CoinTerra vende, va a persone che fanno mining da casa.

Il calo delle vendite ai minatori al dettaglio si è  verificato nel corso degli ultimi cinque mesi, con il calare della quotazione del bitcoin.

Il costo dell’energia

Ci sono vari fattori che influenzano la redditività dell’attività mineraria in bitcoin. Il costo dell’hardware è uno, mentre il prezzo di bitcoin è un altro. Anche il costo dell’elettricità è certamente significativo.

Iyengar ha affermato:

“A questo punto, fare mining hobbystico da casa  sembra  non essere  più  attraente, perchè  la  gente  non  riesce  ad avere il prezzo dell’ elettricità che invece i grossi minatori ottengono in locations low-cost.”

Il costo medio al dettaglio dell’elettricità negli Stati Uniti  è stato di 10 centesimi per chilowattora (kWh) nel 2013, secondo l’Istituto per l’energia del 21 ° secolo della Camera di Commercio degli Stati Uniti  . Alla difficoltà attuale e con questo prezzo del Bitcoin, ciò significa che ci vuole circa un anno per raggiungere il ROI (l’ammortamento dei costi), anche utilizzando uno dei macchinari  TerraMiner da 1.6 TH /sec  che l’azienda sta vendendo per 849 dollari dai suoi Mining Data Centers.

In Massachusetts, dove il costo sale a 14,5 centesimi / kWh, teoricamente il pareggio non riesce per niente (Figuratevi in Italia dove il costo è di circa 30 eurocent/kWh!!! n.d. gavrilo). Le cifre esatte cambiano nel tempo, ma l’aumento dei costi è un dato importante perché queste unità sono ad alto assorbimento ed amplificano anche i piccoli aumenti di prezzo dell’energia elettrica.

Che dire allora di una macchina più performante? Il miner della KnCMiner (attualmente esaurito) Nettuno da 3,5 TH / sec a poco meno di 2 kW, per un investimento di hardware di 5.995 dollari. Che sembra di capire sia addirittura  peggiore del TerraMiner, tanto da raggiungere il ROI dopo un anno e mezzo.

Stanno arrivando unità anche più efficenti, naturalmente, ma Adam McKenna, fondatore della mining pool Multipool, ha spiegato che i minatori hobbisti da casa  sono quasi sempre dietro la curva, mettendo denaro per una unità che non sarà disponibile per mesi, in un mercato in cui ogni giorno è fondamentale.

McKenna ha detto:

“Nel tempo che ci mette una macchina da casa ad essere consegnata, la difficoltà cresce anche del 20-30% o più”.

Abbiamo eseguito i calcoli di cui sopra sui TerraMiner ASIC usati, ma CoinTerra promuove ora un dispositivo da 16nm AIRE che è molto più conveniente, che fornisce 4.5 TH / sec a 1,35 kW. Non sarà in spedizione fino al Q1 (primo quadrimestre) del prossimo anno però, e la difficoltà sarà già aumentata nel momento in cui il cliente possa cominciare a farci mining .

I vantaggi dei “grandi”

I miners istituzionali ce l’hanno più facile, visto che riescono ad accedere a costi inferiori per l’elettricità.

‘Le bollette di energia elettrica di casa sono molto più costose di quelle che paghereste in un data center’, ha detto Emmanuel Abiodun, presidente e direttore commerciale a PeerNova. PeerNova  vende i propri rack minerari e possiede anche CloudHashing, che fornisce contratti minerari ai privati.

Il costo medio di energia elettrica per usi industriali USA è stato di circa 7 centesimi per KWh quest’anno, secondo  451 Research. E i data center possono posizionarsi in zone dove l’elettricità è molto più economica, come ad esempio nel nord-ovest del Pacifico, con l’accesso alle tecnologie energetiche idroelettriche ead  altre di riduzione dei costi.

I data center hanno anche un vantaggio quando si tratta di garantire l’ estrazione mineraria, ha spiegato McKenna di Multipool:

“La principale barriera per i minatori casalinghi è la data di consegna , mentre i grandi acquirenti di operazioni cloud-mining possono facilmente negoziare per avere i loro ordini consegnati prioma di chiunque compri solo una-due unità.”

Anche l’uso di alcune attrezzature minerarie può essere problematico. I minatori ASIC moderni a volte richiedono maggiore potenza di quella da 15-amp che può essere tipica di un impianto elettrico casalingo , e ciò li rende difficili da ospitare in un ambiente domestico. Questo è un problema che data center non hanno.

” In genere non è possibile minare la maggior parte di SHA-256 altcoins a ritmi 24/7 e produrre più di quanto faresti con il mining bitcoin.”

I data center hanno anche un vantaggio di capitale, non solo perché possono scaricare il costo del loro equipaggiamento più facilmente, ma per alcuni di loro possono costruirsi da soli la propria attrezzatura. Una di queste attività è CloudHashing, per esempio.

Anche Abiodun, che ha fondato CloudHashing, ha la sua dolorosa storia da raccontare, essendo stato tradito da uno dei maggiori produttori di materiale mining proprio prima di partire. Dopo alcune trattative con altri fornitori ASIC, CloudHashing finito per costruire i propri chips.

I mutamenti nel prezzo del Bitcoin

Con le quotazioni del bitcoin così basse al momento, non c’è da meravigliarsi se i tassi di ammortamento sono così bassi. Ma se i prezzi salissero nuovamente a $ 1,000 di nuovo con la difficoltà (di mining) attuale , allora le cose potrebbero migliorare. Il nostro ipotetico TerraMiner potrebbe ammortizzare l’ investimento in circa sette settimane.

Quindi i minatori hobbisti dovrebbero continuare nella speranza che i prezzi migliorino?

‘Se sei un piccolo minatore da casa e se stai contando sul fatto che bitcoin salirà, allora sarebbe meglio che acquistassi le monete,’ ha detto Iyengar.

Se stai minando una moneta perché sei convinto che il prezzo salirà, quindi spendendo oggi  $ 324/BTC  significa che stai acquistando a un prezzo e ad una difficoltà fissi in attesa che il mercato lavori per te. Ma, se si utilizzano quei soldi per il mining , allora dovrai calcolare di pagare i bitcoin nel corso del tempo, combattendo nel frattempo la crescente difficoltà.

Che dire delle altcoins?

L’altra opzione è quella di acquistare contratti  di bitcoin-mining  da players  che vendono attrezzature minerarie in primo luogo, anche se poi, si sta acquistando hashrate leggermente a prezzi più alti della profittabilità. Potrebbero i minatori hobbisti  passare invece alle altcoins , per un migliore ritorno in termini di profitto?

Multipool offre molte differenti opzioni nelle cryptovalute, but McKenna ci mette in guardia:

“Le basse quotazioni e la difficoltà molto bassa sulla maggior parte delle alt chains in SHA-256 , combinate   con   il profit-switching     delle  pools  come  Multipool,  tende  a   tenerela profittabilità delle altcoins al livello o addirittura inferiore di quello del bitcoin.Così generalmente , non è possibile minare    la maggior parte delle altcoins in   SHA-256 per 24/7 e farci soldi di più  di  quanto   non si facciano direttamente con i bitcoin, a meno che tu non ci stiaspeculando su contando    che il prezzo di una particolare altcoin salirà in maniera significativa in futuro.”

Tutto ciò sembra significare a questo punto che i minatori  hobbisti da casa lo fanno per amore, piuttosto che per un ritorno economico, almeno fino a quando i prezzi aumenteranno in modo significativo;  a quel punto potranno accendere i loro box ASIC per un’altra chance.

Gli Hobbisti di Tecnologia fanno spesso le cose per amore in numerosi altri campi oltre al bitcoin, però. Questo è ciò che li rende così meravigliosi.  Almeno finchè non si rendono conto del pesante aspetto economico e se ne tirano fuori.

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09/06/14 by rischiocalcolato.it – Moneta Digitale: Rischio Scampato per il Bitcoin

Moneta Digitale: Rischio Scampato per il Bitcoin

09/06/14  rischiocalcolato.it

Poche ore fa è stato lanciato un allarme nella comunità Bitcoin, il più grande mining-pool GHash.io aveva quasi raggiunto la soglia del 51% del totale della potenza di calcolo dell’intera rete Bitcoin.

La questione è fondamentale perchè chi raggiunge tale soglia “potrebbe” manipolare la blockchain e ad esempio spendere due volte lo stesso Bitcoin provocando biforcazioni nel database e distruggendo lo dtesso Bitcoin.

12 ore fa la distribzione della potenza di calcolo si presentava così:

Schermata 2014 06 09 alle 08.20.14 Moneta Digitale: Rischio Scampato per il Bitcoin

Con GHash al 47%

Mentre scrivo si presenta cosi

Schermata 2014 06 09 alle 08.20.02 650x476 Moneta Digitale: Rischio Scampato per il Bitcoin

Con Ghash.io al 39%.

Si noti come sono apparsi dal nulla nodi sconosciuti, come se qualcuno avesse attivato computer dormienti per rafforzare la rete.

Oppure si può pensare che l’appello della comunità agli utenti che prestano potenza di calcolao a GHash abbia funzionato.

Se volete seguire in tempo reale la situazione, usate questo link.

Prima o dopo la questione dell’attacco 51% andrà affrontata dagli sviluppatori del btc, le soluzioni tecniche esistono e sono state implementate in altre criptovalute (Peercoin ad esempio, che ha introdotto il proof to stake, ma probabilmente esistono soluioni più eleganti)

Qui un video che spiega il problema (tratto da NewsBTC)

 

Il processo di validazione delle transazioni

Spiegazione nel dettaglio di come funziona il processo di validazione delle transazioni bitcoin.
Si parla di Mining, di Hash e da semplici spiegazioni si scenderà maggiormente nel dettaglio per riuscire a comprendere il semplice quanto complesso sistema che rappresenta il cuore del Bitcoin.