Dal suo inizio nel 2009, il Bitcoin è cresciuto in maniera esponenziale diventando una moneta digitale molto popolare ed usata in tutto il mondo. Purtroppo, a causa della sua popolarità , del suo tasso di crescita e della sua capitalizzazione di mercato, anche i truffatori crescono e realizzano benefici monetari molto consistenti.
LA BCE AMMONISCE L’UNIONE EUROPEA A NON PROMUOVERE BITCOIN
Liberi pensieri e considerazioni di un neocinquantenne sull’articolo di Gautham su newsBTC.com – 19/10/2016
L’ Europa della Brexit non riesce ormai più a nascondere le sue laceranti contraddizioni. Quanto durerà ancora prima di implodere? Riusciranno i suoi popoli, le sue nazioni, le sue intelligenze, a cambiarla prima del tragico epilogo? Gautham non se lo chiede nel suo articolo , anche se non manca di sottolineare che gli Stati europei non possono fare a meno di accorgersi della rivoluzione in atto sin dal suo arrivo e poi dalla sempre maggior diffusione del Bitcoin, sia dell’interesse che la nuova tecnologia che lo sottintende (la blockchain) sta suscitando in quelle menti europee che rappresentano il nuovo pensiero liberista e libertario , quello cioè che si ricollega alla sincera tradizione di progresso, prosperità e crescita democratica che il libero mercato ha garantito all’Occidente negli ultimi 150 anni, quello che odia insomma la burocrazia ma di più il lobbismo mondialista oggi imperante in Europa con la costante attuazione del Piano Kalergi.
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PAYMEABIT, E IL BITCOIN DIVENTA SOCIAL
02/10/2016 – di Michele Tringali per gavrilobtc.it
La stagione estiva è ormai alle spalle e sebbene l’Halving 2016 non abbia mostrato ancora sostanziali cambiamenti nel mondo Bitcoin, per certo si nota una maggiore attenzione generale riguardo al mondo delle criptovalute ed alle possibilità che offrono. Ciò senza dubbio grazie anche alla diffusione massiccia di smartphones e tablets che avvicinano sempre di più il cittadino comune alle nuove tecnologie pur senza saperne più di tanto, con piattaforme come whatsapp, facebook, twitter, instagram ed in generale i social media che permettono di sentirsi collegato al resto del mondo e parte attiva di esso grazie alla condivisione di propri contenuti.
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COME VOLEVASI DIMOSTRARE: IL BITCOIN NON E’ TASSABILE . PAROLA DI AGENZIA DELLE ENTRATE
02/09/2016
L’Agenzia delle Entrate si è finalmente decisa a rispondere agli interpelli di cittadini privati ed imprese che chiedevano lumi a proposito del trattamento fiscale dovuto per chi svolge attività di cambio in criptovalute (Bitcoin). Su questo argomento mi sono trovato spesso a “litigare” con colleghi , amici e soloni vari in quanto ho sempre espresso con forza il concetto che il Bitcoin esiste anche per rivoluzionare il rapporto di sudditanza che il cittadino (e quello italiano è in prima fila) ha verso le istituzioni che invece dovrebbero essere al suo servizio (e non il contrario). La sua natura decentralizzata , pseudoanonima e sfuggente è così anche perchè i suoi creatori, restituendo finalmente la libertà economica e finanziaria a chi lo possiede, hanno cambiato anche l’approccio che una persona libera finanziariamente, ha nei confronti dell’imposizione fiscale. Si passa cioè di fatto dall’ obbligo assoluto e incontestabile di pagare le tasse (con la tracciatura dei patrimoni e persino degli stili di vita), al “pago le tasse che ritengo giuste”. E in uno Stato vampiro e sempre inadempiente come l’Italia, ciò ha una funzione di riequilibrio notevole in questo rapporto con il cittadino. La questione dell’interpello all’Agenzia delle Entrate non andava nemmeno posta quindi a mio parere, perchè è fin troppo chiaro, che non avendo alcun riconoscimento giuridico del suo status o essendo comunque molto difficile da definire per la sua natura contemporanea di valuta, sistema di pagamento e asset finanziario, il Bitcoin non ha le caratteristiche per essere regolato al di fuori del suo potente algoritmo e perciò tanto meno tassato. Già un sentore di tali difficoltà si era percepito quando, nel gennaio 2014 l’on. Boccadutri (Sel) propose in sede di finanziaria una forma di riconoscimento del Bitcoin e il suo emendamento non fu nemmeno preso in considerazione in quanto “l’Italia non ha più sovranità monetaria” (così ,in parole spicciole, rispose l’allora Presidente della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati) demandando perciò all’UE – EBA il compito di emettere una qualche direttiva in tal senso. Ebbene, l’Europa ha battuto un colpo appena nell’ottobre 2015 decretando in maniera solonica che, nonostante Bitcoin non possa essere considerato valuta a corso legale, gli scambi tra questo e le valute fiat (euro, dollaro, sterlina, rublo, yen, uan ecc.) sono da considerarsi come operazioni esenti IVA. Un segnale chiaro di quanto da me sostenuto, purtroppo molti “asini ” hanno anche i paraocchi e si ostinano a fare i “bravi cittadini che pagano le tasse” anche quando non serve. La risposta all’interpello dell’Agenzia delle Entrate e il seguente comunicato sembra definitivamente (temo però solo per ora) chiudere la questione a favore delle mie convinzioni.
Bitcoin e solidarietà: la tecnologia in aiuto dei terremotati.

Un gruppo anonimo di Bitcoiners italiani vuole utilizzare la criptovaluta per aiutare le vittime del terremoto che ha devastato una parte del territorio del loro paese.
Se La Brexit rottama l’UE chi ne gode è il Bitcoin

Il vice Cancelliere tedesco ha affermato che il futuro dell’Unione Europea potrebbe essere in declino se la Brexit non verrà gestita in maniera appropriata.
Il nuovo MegaUpload avrà BITCOIN nel motore. Parola di Kim Dotcom
I 60 milioni di USD (120 mila BTC) rubati su Bitfinex sono la vera causa del crollo?
La quotazione Bitcoin perde il 20% dopo l’hack di Bitfinex amplifica il trend ribassista.
Charles Bovaird
Pubblicato il 2 Agosto 2016, ad 23:54 BST su COINDESK.
Gli effetti dell’Halving sul valore e la diffusione del Bitcoin
Un fatto rilevante per l’ambiente Bitcoin accaduto sabato scorso, mi da motivo per scrivere una piccola guida di cosa ci sia dietro al bitcoin al protocollo che lo regola e quali prospettive esso generi.
Onecoin , il multilevel piramidale con la falsa scusa della criptovaluta.
Il rinnovato interesse verso il Bitcoin e le criptovalute come bene di rifugio e come investimento molto fruttuoso, ha creato parecchie aspettative in un crescente pubblico che, anche dalle mie parti, è desideroso di apprendere il funzionamento e le possibilità di guadagno a questo mondo connesse. In tutto ciò si è introdotto Onecoin che attraverso propri affiliati, organizza delle serate “informative gratuite” sulle valute virtuali, ma di fatto tenta di vendere pacchetti formativi con il chiaro intento di vendere i token Onecoin. Anche dalla foto in alto in questo articolo, che riprende una pubblicità Onecoin, questa organizzazione utilizza il Bitcoin (“Onecoin il prossimo Bitcoin”) per vendere un prodotto ed un servizio a mio parere completamente diverso.






