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Bitcoins: Ultimi trend e previsioni future – NewsBTC
di Sarah Jenn, 08/12/2016
Sole24ore: Il bitcoin è l’oro digitale e sancirà la fine del contante. Parla Ametrano di Banca IMI
Il bitcoin torna periodicamente alla ribalta delle cronache, spesso in modo inquietante come per il presunto utilizzo, poi smentito, da parte dei terroristi islamici coinvolti nei recenti attentati parigini. Al tempo stesso banche ed istituzioni finanziarie sembrano estremamente interessate alla tecnologia sottostante bitcoin. Ne parliamo con Ferdinando Ametrano(*), di Banca IMI, gruppo Banca Intesa Sanpaolo.
Perchè la blockchain piace ai governi più del Bitcoin.

Con così tanti paesi in tutto il mondo che tengono d’occhio l’evoluzione dei pagamenti dei consumatori, drastici cambiamenti sono destinati a succedere prima o poi. La Norvegia sta cercando di sbarazzarsi completamente dei pagamenti in contanti mentre in Regno Unito ci sono sollecitazioni nelle istituzioni ad abbracciare la blockchain e la valuta digitale. Ma cosa accadrebbe se i vari paesi del mondo improvvisamente decidessero di creare la propria moneta digitale?
33 indicatori per il successo dei Bitcoin nel 2016 – Cryptocoinnews.com
Pubblicato il 26/12/2015 da Elliot Maras per CCN.LA
La crescita del Bitcoin dalla sua nascita nel 2009 a oggi non ha tracciato una dritta e solida linea. Ma il movimento di ascesa è continuo e per coloro che contestano questa evidenza sarà difficile giustificare i loro dubbi di fronte al grafico preparato da Coupofy.com, una società situata a Bali, nel campo del digital marketing indonesiano, che offre online coupons for negozianti.
I Bitcoin ATM divulgano la criptovaluta tra la gente comune
Intervista rilasciata a Joël Valenzuela per The Cointelegraph il 2015-12-23 03:13 PM

I BTM, o Bitcoin ATM, permettono un’ alternativa alle transazioni di cambio online o di persona nella compravendita di Bitcoin replicando l’uso dei bancomat nel tradizionale sistema bancario . Ciò li rende perfetti per attirare nuovi utilizzatori di Bitcoin.
CASE, il primo vero portafogli Bitcoin che si tocca. Il sogno si realizza
Sarà forse nella natura umana quel bisogno 



NEXTBANK : Banca del futuro o truffa del presente? L’intervista.
Riporto e commento una recente intervista di Marco E.G. Maltese di Cointelegraph su quella che sarebbe potuta essere una novità rivoluzionaria per il mondo bancario e finanziario: NextBank. Secondo quanto pubblicizzato sul loro sito web NextBank promette un range di servizi favolosi tra cui la possibilità di depositare e trattare 135 valute diverse compreso naturalmente il Bitcoin ed altre cryptocurrencies oltre a metalli preziosi ed altro ancora. Non solo, l’offerta di servizi comprende tutto ciò che si possa immaginare da una banca, compresi i servizi di escrow e carte di credito internazionali, con un help desk in 50 lingue differenti. NextBank è registrata a Vanuatu, uno Stato-arcipelago a Est del continente australiano e prevede di ottenere le licenze necessarie entro l’inizio dell’anno prossimo. Per il momento ha intanto lanciato una campagna di raccolta fondi in crowdfunding dove a seconda della cifra investita ( da 100 a 25.000 euro) si ottiene dalla semplice prelazione di apertura conto corrente a socio azionista del progetto .

Il giornalista ha quindi pubblicato questo articolo che vi traduco liberamente .
Ad una precisa domanda sull’ opportunità di aprire un ufficio di rappresentanza nella mia zona, Peltin ha risposto che il loro azionista principale è austriaco e che avremmo potuto organizzare un incontro solo in futuro (anche se sono davvero solo a poche ore di macchina da Vienna). “
Mr. Dordolo ha così abbandonato amaramente qualsiasi idea di investimento su NextBank, affermando che ‘questo progetto, anche se dovesse avere un minimo di validità, impiegherebbe troppo tempo per stare in piedi da solo. E’ un peccato … probabilmente non è ancora giunto il momento per i grandi investitori di finanziare un progetto così ambizioso e innovativo . ‘
Per avere un quadro più chiaro della situazione, abbiamo anche contattato un’altra persona, Simon Dixon, CEO di BankToTheFuture e Fund Manager diBitcoin Capital, da tempo nel settore finanziario. Abbiamo chiesto cosa ne pensa del progetto NextBank.
Dopo aver letto la presentazione alla stampa del progetto, ha risposto:
‘Non so niente di questa società, ma se mi fosse fatta una proposta di investimento in una nuova banca pronta per il lancio in 7 diversi paesi nel 2016, farei richiesta di vedere 7 diverse licenze bancarie solamente per iniziare il mio processo di due diligence . Devi avere una licenza bancaria in ogni paese dove si desidera operare, solo per usare la parola ‘banca’ nel tuo nome e bisogna avere il permesso da parte del governo locale e della banca centrale. Se non producono questi documenti, la mia due diligence è gia finita lì e non andrei oltre ‘.
Abbiamo chiesto a Simon se pensa che qualcuno senza almeno dieci anni di esperienza nel settore bancario possa lanciare con successo una cosa come NextBank, lui ci ha risposto così:
‘Una nuova banca richiede nuovo modo di pensare e i vecchi banchieri creano vecchie banche, ma per capire come creare una nuova banca c’è bisogno di una comprensione eccezionale di ciò che c’è di sbagliato nelle vecchie banche e probabilmente bisogna aver lavorato in una di queste per acquisire tale esperienza. Dare una definizione di ciò che è una banca sta diventando sempre più indistinto perchè le società Fintech stanno sgretolando quello che era considerato l’essenza di una banca. Se si parla di depositi e prestiti sarebbe necessario quindi una buona comprensione del modello di rischio alla base della banca . Stanno operando in riserva frazionaria o in riserva bancaria? Se è in riserva bancaria, come fanno a fare soldi? Se con riserva frazionaria come proteggono il denaro dei correntisti? ‘
Infine, ha anche aggiunto che i fondi che ci si aspetta di recuperare dagli investitori sono troppo pochi rispetto a quello che sarebbe necessario per un progetto di tale portata:
‘Per avviare una banca in un qualsiasi Paese avrei bisogno di almeno $ 20 milioni solo per presentare la domanda alle autorità di regolamentazione e altri $ 50 milioni per soddisfare i requisiti di riserva. Se stessi lanciandola in 7 paesi, dovrei moltiplicare quelle cifre per 7. ‘
Il Punto di vista di esaminatore di certificati antifrode
Uno specialista in materia di riciclaggio Certified Anti-Money-Laudering (CAMS), Certified Fraud Examiner (CFE), e Certified Associate sul reciclaggio (AdC), studente presso la Northeastern University College of Criminal Justice, che preferisce rimanere anonimo, avendo lavorato per 20 banche globali e sostenitore della moneta digitale e per l’accesso ai servizi finanziari per il unbanked (senzabanche), ci ha riferito il suo parere sul progetto NextBank :
‘Non c’è modo per nessuno di riuscire a fare questo, certamente non nel lasso di tempo che hanno delineato. Finanziariamente, logisticamente e operativamente, tutto ciò è altamente improbabile.
Dal punto di vista della conformità, mi sarei aspettato un impresa così impegnativa e una mole burocratica così grande che avrei subito nominato un amministratore delegato e un responsabile amministrativo per i documenti. Ci sono troppi strati complessi e sovrapposti di regolamentazione su cui lavorare. Non ve lo metto a verbale, ma direi che ci sono tutti i requisiti per essere una truffa. ‘
Bitcoin sotto i riflettori: i motivi della rapida ascesa.
Bitcoin: la quotazione sale rapidamente. Ecco i motivi
martedi 10 novembre 2015 (fonte Coindesk e altre)
Ho notato molta curiosità in queste ultime settimane riguardo ai motivi del rapido aumento di quotazione del Bitcoin e in molti mi hanno chiesto previsioni per il prossimo futuro. Premesso che non mi diletto nell’arte della divinazione e provarci con il Bitcoin è quanto meno azzardato anche per un esperto nel settore finanziario in generale e non solo per uno interessato specificamente nel Bitcoin e nelle criptovalute come me, proverò qui a spiegare cosa stia succedendo aiutandomi con le notizie sull’argomento che regolarmente leggo e attraverso l’attenzione che ne hanno dato i media oltre l’analisi di alcuni fatti secondo me determinanti.
Il Bitcoin è infatti tornato sotto i riflettori ed ha catturato l’attenzione dei giornalisti di tutto il mondo la scorsa settimana , con le principali pubblicazioni che hanno notato come il bitcoin fosse salito oltre i $ 450 oltrepassando anche i $ 500 su alcuni exchanger, per poi vedere una pausa con presa di guadagni in questi ultimi giorni.
Si potrebbe ritenere che la copertura mediatica sulla sua crescita di prezzo punti soprattutto l’attenzione sull’uso tecnologico della moneta digitale, cosa in effetti vera, ma solo parzialmente.
L’interesse attorno alla tecnologia Blockchain che sta dietro al Bitcoin e alle altre criptovalute è ormai innegabile, visto anche le centinaia di milioni di dollari investiti negli ultimi 20 mesi, sia da parte degli operatori storici e degli esperti che ne attribuiscono l’attuale trend di crescita, sia da scettici del Bitcoin come Jamie Dimon , CEO di JPMorgan o il capo del FMI Christine Lagarde che nelle interviste recenti hanno tentato di deviare la discussione in tal senso.
Eppure, anche chi, come l’investitore Tim Draper, ha meglio sintetizzato l’essenza di questa opinione definendo il Bitcoin “una gigantesca goccia” nel mare della blockchain technology, non ha fatto però molto per dissuadere i giornalisti dall’ attenzione sul prezzo del bitcoin, spesso con un entusiasmo che rispecchiava quello dell’investitore miliardario.
L’opinione che ad esempio Bloomberg ha raccolto sulla crescita di valore della moneta digitale è in un pezzo di Julie Verhage, che inizia con un’ ampia formulazione positiva:
‘Il Bitcoin sta girando vorticosamente. All’inizio di questa settimana abbiamo registrato che la moneta virtuale era su un enorme striscia vincente. Ha guadagnato quasi il 40% negli ultimi tre giorni’.
La giornalista ha poi elencato i possibili fattori dietro questa attenzione del mercato e citato Barry Silbert, fondatore e CEO di Digital Currency Group per le sue osservazioni circa l’aumento percepito della domanda proveniente dalla Cina.
‘Stando ai fatti, il bitcoin è stato scambiato con un premio del 5-8% in Cina nelle ultime due settimane, le parole di Silbert , secondo la giornalista.
Dal Wall Street Journal anche Paul Vigna ha riportato l’aumento dei prezzi attraverso la sua rubrica irregolare BitBeat .
‘Il prezzo del bitcoin è in aumento, ritorna sopra il contrassegno dei $ 400 per la prima volta dallo scorso novembre, con una raffica di attività di trading ed un aumento di interesse per la tecnologia alla base della criptovaluta,’ ha detto, aggiungendo:
‘Non c’è una sola spiegazione per tutto ciò, ma una cosa è chiara: la macchina della campagna pubblicitaria sul bitcoin è tornata in azione – anche se è stata reindirizzata.‘
Di seguito, Vigna ha aggiunto:
‘Anche se il bitcoin ha ancora uno stigma agli occhi dell’opinione pubblica, l’hype intorno al potenziale della meccanica di base di bitcoin – la cosiddetta blockchain – è positivamente esploso.’ Sembra, Vigna ha detto, che ogni banca di Wall Street abbia creato una sorta di gruppo per sondare e sperimentare la distributed ledger technology (tecnologia della contabilità distribuita) . ‘E’ come se lo spostamento dell’attenzione sulla blockchain abbia completamente cambiato le opinioni della gente sulla tecnologia ‘, ha concluso.
Anche altrove, i media provato a cercare i motivi per cui il mercato ha visto questi guadagni improvvisi.
Stan Schroeder che scrive per Mashable, ha evidenziato le possibili ragioni, sfogliando una serie di notizie positive degli ultimi mesi.
‘Il lancio previsto in gennaio della piattaforma exchanger GEMINI dei gemelli Winklevoss (quelli di Facebook ndr) con regolare licenza USA è un segnale per l’aumento dei prezzi, seguito da una serie di buone notizie per i sostenitori dei bitcoin – tra cui quello dell’ Australia che sta muovendosi verso il riconoscimento come moneta del Bitcoin e l’Alta Corte UE che ha dichiarato esentasse le transazioni in Bitcoin ‘ ha scritto.
A queste notizie aggiungo anche quelle recentissime che vedono il Consorzio W3C (quello degli standard utilizzati sul web) e i suoi affiliati, impegnati nella realizzazione di standard per i pagamenti via browser includenti anche il Bitcoin nonostante essa sia valuta non riconosciuta e, per ultimo, l’approvazione del Consorzio UNICODE del simbolo da includere nella mappa caratteri
Tutti punti legittimi, tranne che il riconoscimento dell’Australia sul Bitcoin come valuta è stato seguito da report di varie banche del paese sulla chiusura di conti alle imprese Bitcoin. Ed anche il possibile effetto di Gemini sul prezzo è una teoria che è uscita già da qualche tempo. Già all’inizio di ottobre, un articolo suggeriva che l’exchanger dei Winklevoss ‘può avere un effetto positivo sul prezzo di bitcoin’. All’inizio della scorsa settimana, CNBC ha dichiarato che l’exchanger bitcoin con sede a New York ha visto un aumento negli scambi della criptovaluta.
Izabella Kaminska, Dan McCrum e Robin Kwong del Financial Times hanno invece delineato la possibilità che il recente aumento dei prezzi del bitcoin sia collegato a uno schema di Ponzi (truffa piramidale).
‘Il prezzo della criptovaluta Bitcoin è salito mercoledì scorso sul suo gradino più alto in più di un anno in mezzo a seguito di una ondata di adesioni cinesi ad un social network finanziario chiamato MMM, che ha le caratteristiche di uno schema piramidale. I nuovi iscritti devono comprare bitcoin per aderire al MMM, ideato da Sergey Mavrodi, un ex parlamentare russo in carcere per frode,‘ hanno scritto gli autori. ‘I bitcoin vengono inviati ad altri membri della rete come ‘aiuto reciproco’ e ai partecipanti viene promesso un ritorno del 30% al mese + altri bonus per le references di altri utenti o inviando testimonianze on line su youtube o con altri social networks. Nel pezzo, Kaminska è stato tipicamente ribassista sul bitcoin, notando come esso è ‘sostenuto da nerds e libertari’ e aggiungendo che ha una ‘reputazione pessima’. Mentre è praticamente certo che un tale sistema piramidale abbia un impatto di mercato insignificante sul bitcoin, l’articolo invece conteneva poco o niente in termini di elementi di prova di quanto esso possa avere avuto un impatto significativo sui livelli di transazione. Anche se si volesse dire quindi che questa teoria non è scontata, non vi è comunque stata alcuna indagine forense sulla blockchain che colleghi e verifichi i portafogli bitcoin relativi al MMM ed il volume di scambi avvenuto. Inoltre, i dirigenti delle principali borse con sede in Cina, come BTC China, avevano messo in guardia il pubblico su questo servizio fin dal mese di ottobre, ben prima della più recente escalation del prezzo.
Molti giornalisti non potendo rapportarsi con uno storico che possa essere definito tale (il Bitcoin è sul mercato solo dal 2009) e non avendo memoria della sua volatilità, hanno tentato di fare dei report riferendosi a un mercato finanziario di 24 ore.
Michael del Castillo del The New York Business Journal‘s ha ad esempio iniziato il suo pezzo annotando tutto ciò :
‘La lettura degli articoli è del tutto inutile, perché i titoli sono sufficienti: ’12 per cento aumento,’ ’70 per cento sul mese, ‘flirta con $ 500,’ ‘raggiunge i $ 500,’ ecc . In poche parole, ecco il riassunto: dopo aver percorso la maggior parte dell’anno a un livello costante, il prezzo di bitcoin iniziato a innalzarsi da ieri. Nelle ultime 24 ore, il prezzo è aumentato di circa $ 20 fino al momento della pubblicazione, ma ciò è successo dopo che era sceso di circa $ 70. ‘
Del Castillo ha anche voluto dar voce agli appassionati di tecnologia che spesso affermano che l’ aumento dei prezzi della criptovaluta “non centra”, nel senso che le sue fluttuazioni non cambiano il potenziale effettivo delle sue applicazioni.
Ha continuato osservando come le ultime proiezioni di prezzo e le previsioni sui bitcoin sono in gran parte arbitrarie (come vi ho segnalato all’inizio di questo post). Ad esempio, società di analisi di mercato come Wedbush ha rivisto il suo target al prezzo di bitcoin di 12 mesi a $ 600 proprio questa settimana, un atto ha detto ‘che sarebbe stato impensabile, beh…solo ieri.’
Il giornalista ha anche interpretato il pensiero di quelli che come me paragonano questa corrente “corsa dei prezzi” a quella del novembre 2013, con riferimento al meteorico aumento di prezzo del bitcoin che superò i $ 1.000 due anni fa.
Tuttavia, anche Del Castillo concorda che l’ecosistema è maturato da allora, il che significa che gli osservatori di mercato probabilmente si sbagliavano a quel tempo perchè quell’aumento di prezzi (nov. 2013) non era guidato da una maggiore consapevolezza organica della tecnologia, ma da semplice speculazione.
La sua conclusione è anche la mia: ‘Le cose ora sono diverse’ ….perciò, aggiungo io, difficilmente si ritornerà indietro così tanto con i prezzi, questa volta.
Infine riporto il sondaggio commissionato da Coindesk che ha rivelato che il 48% degli intervistati ritiene che il valore del Bitcoin supererà i $ 500 entro la fine dell’anno.
Il 38,7% degli appassionati di Bitcoin pensa invece che il prezzo della valuta digitale concluderà il 2015 o vicino ai livelli attuali, con 4.370 dei 11.293 intervistati che prevedono la valutazione del bitcoin tra $ 351- $ 500 in questo periodo.
Il 33% degli intervistati pensa inoltre che il prezzo della valuta digitale possa aumentare dai $ 501 – $ 1000 entro il 31 dicembre 2015. Ed è stato seguito dalla categoria che crede il suo posizionamento tra i $ 201- $ 350 , ricevendo il 10,6% dei voti.
Il sondaggio si è anche interessato su come il mercato avesse percepito il recente aumento del prezzo del bitcoin.
La maggior parte degli intervistati (27,4%) hanno detto che non sapevano cosa avesse causato questo movimento del prezzo, tuttavia il 26,3% dei lettori ha attribuito l’aumento della moneta digitale nella scorsa settimana, all’allentamento dei controlli sui capitali in Cina. Circa il 20% degli intervistati ritiene che l’incremento è dovuto alla recente copertura mediatica positiva sull’industria, che ha messo in evidenza il crescente numero di importanti istituzioni finanziarie globali interessate alla tecnologia. Dieci per cento degli intervistati ha pensato che l’aumento dei prezzi è legato alla sentenza della Corte di giustizia europea che ha stabilito l’esenzione del Bitcoin dall’ imposta sul valore aggiunto (IVA), ciò è stato infatti ampiamente visto come un riconoscimento del Bitcoin come moneta.
Inoltre, percentuali notevoli degli intervistati hanno legato l’aumento di valore agli annunci di investimento in aziende del settore e al lancio dell exchanger bitcoin newyorkese Gemini, sostenuto dai fondatori Tyler e Cameron Winklevoss.
Staremo a vedere se tutte queste aspettative saranno soddisfatte nel tempo, intanto spero che questo post vi abbia aiutato a schierirvi le idee in proposito.
CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA: NO IVA SU BITCOIN VALUTA VIRTUALE
Corte di giustizia Ue. Una sentenza qualifica lo «strumento» come una valuta
I servizi relativi al «bitcoin» sono prestazioni esenti Iva
La notizia è ormai nota da qualche giorno (22/10/2015) perciò ho deciso di pubblicare una sintesi piuttosto chiara di quale significato assuma tale decisione lasciando a ognuno le conclusioni da trarre. Gavrilo
La Corte di giustizia Ue risolve in modo semplificato le questioni sulla natura finanziaria delle operazioni relative al “bitcoin”. Con la sentenza di giovedì scorso relativa alla causa C-264/14, la Corte chiarisce che il bitcoin può essere considerato come una valuta virtuale, utilizzata per lo scambio di beni e servizi sul web, sostenendo che le prestazioni di servizi a essa relative rientrano nel campo di applicazione dell’Iva, seppur esenti. In precedenza l’inquadramento di Bitcoin ai fini fiscali variava da Stato a Stato, con alcuni che lo consideravano esente da IVA come la Finlandia e la Spagna ed altri che richiedevano che la valuta dovesse essere inquadrata secondo le leggi in vigore per le valute fiat. Ora l’esenzione verrà applicata su tutto il territorio europeo in quanto lo scambio di bitcoin è stato formalmente dichiarato esente da IVA.
Gli esperti Iva
La posizione della Corte di giustizia Ue anticipa anche le conclusioni di una discussione che era già stata introdotta lo scorso anno dal Regno Unito e che è stata oggetto di analisi sia da parte del Comitato Iva che del Gruppo europeo degli esperti Iva (Veg). La discussione verteva sul fatto se il bitcoin potesse essere considerato o meno come una valuta e quale dovesse essere il trattamento ai fini Iva. Il dubbio nasce dalla natura del bitcoin che, a differenza delle valute tradizionali, non fa riferimento a un ente centrale che lo regolamenti, ma utilizza una piattaforma che tiene traccia delle transazioni e gestisce gli aspetti funzionali, quali la creazione di nuova moneta e l’attribuzione della proprietà. In particolare, il dubbio era quello di definire il bitcoin come una moneta elettronica, come una valuta, come uno strumento finanziario, come un voucher ovvero come un bene digitale. A seconda della qualifica che si intende attribuire al bitcoin, cambia il relativo trattamento ai fini Iva. Infatti, in caso di valute o moneta elettronica, i relativi servizi a esso riconducibili sarebbero esenti da imposta. Al contrario, definire il bitcoin come un bene virtuale comporterebbe il fatto che i servizi a esso relativi sarebbero soggetti a Iva con aliquota ordinaria.
La discussione da parte del Comitato Iva e del Gruppo di esperti Iva non era giunta ancora a una conclusione condivisa. La pronuncia della Corte di giustizia Ue costituisce quindi un punto fermo per la soluzione del problema.
La decisione della Corte
La Corte parte da un quesito posto da un soggetto svedese che intende acquistare bitcoin direttamente da privati e società o da una piattaforma di cambio internazionale, per poi rivenderli sulla piattaforma stessa ovvero depositarli su uno spazio di archiviazione.
Per la definizione della questione, la Corte di giustizia Ue parte dalla posizione dell’avvocato generale e della Banca centrale europea che definisce il bitcoin come una «moneta virtuale» a flusso bidirezionale, che gli utenti possono acquistare e vendere in base ai tassi di cambio. Secondo la Bce tali valute virtuali sono simili a ogni altra valuta convertibile, per quanto riguarda il loro utilizzo nel mondo reale, e consentono l’acquisto di beni e servizi sia reali che virtuali. Precisa, inoltre, la Corte che le valute virtuali sono diverse dalla moneta elettronica in quanto, a differenza da tale moneta, nel caso delle valute virtuali i fondi non sono espressi nell’unità di calcolo tradizionale, ad esempio in euro, ma nell’unità di calcolo virtuale, ad esempio il bitcoin.
Pertanto, anzitutto la Corte risolve la prima questione relativa al fatto che il bitcoin non può essere considerato come un bene virtuale, come invece sosteneva il Governo svedese, e la relativa acquisizione non costituisce una cessione di beni. Successivamente, la Corte qualifica il bitcoin come una valuta, un mezzo di pagamento: per questo motivo i servizi a esso relativi si considerano prestazioni di servizi esenti da Iva. Qui i dettagli del questito posto dall’Avvocatura Generale UE alla Corte e le conclusioni che troverete una volta pubblicate.






