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BITCOIN , MANUALE PRATICO SULL’ORO DEL 21° SECOLO – VIII. SEGWIT E LIGHTENING NETWORK

Cari amici  bitcoiners e newbies (novizi),

sono lieto di annunciarvi questa bella novità: un Manuale pratico e alla portata di tutti che vi aiuterà a capire ed entrare nel mondo delle criptovalute. Scritto da 3 giovani colleghi imprenditori italiani, che sono impegnati come me nel campo delle valute digitali decentralizzate, un mondo nuovo ed estremamente  rivoluzionario, ma ricco di opportunità. Come ho scritto nella prefazione/introduzione di questo libro/manuale, il Bitcoin oltre ad aver cambiato radicalmente ed in meglio la nostra vita  ci ha mosso l’esigenza di fornire ad una platea quanto più eterogenea, degli strumenti di conoscenza anche approfondita , ma scritta in maniera semplice ed alla portata di tutti, nel mio caso in lingua italiana ( ma il libro verrà tradotto in più lingue) .  Il manuale non ha alcuna pretesa scientifica o tecnica, ma solo divulgatoria. Vi preghiamo quindi in anticipo di scusarci ed eventualmente segnalarci se vi troverete eventuali imprecisioni. Molti sono però i punti di contatto anche ideali tra me e questi giovani colleghi entrapreneurs ed è per questo che ho deciso di aiutarli e collaborare con loro alla correzione e diffusione di questo manuale che è acquistabile su Amazon QUI ed anche in bitcoin contattandomi direttamente.  Vi potrà sembrare un controsenso pagare in bitcoin un manuale per iniziare a conoscerli, ma  la novità è che,  per chi nuovo di questo mondo cryptofinanziario volesse approfondire ed imparare le prime nozioni e notizie sulle criptovalute comprandolo e soprattutto leggendolo, sono disponibile ad insegnargli da subito a scaricarsi il suo primo portafoglio e a cambiare in bitcoin inviandogli la cifra necessaria poi all’acquisto del manuale.

A dimostrazione del linguaggio semplice e diretto utilizzato per il manuale, in accordo con gli autori, pubblico qui in anteprima assoluta un capitolo, quello che tratta un argomento piuttosto astruso per i non addetti ai lavori :

VIII CAPITOLO

SEGWIT E LIGHTENING NETWORK

All’interno della comunità Bitcoin, per molto tempo, ha tenuto banco un dibattito, riguardo la dimensione dei blocchi della Blockchain, all’interno dei quali vengono registrate le transazioni di Bitcoin. Il problema sorgeva da un conflitto di
interessi tra le parti in giochi. Per questo ora parliamo di SegWit
(Segregated Witness).
Il protocollo Bitcoin prevede che ogni 10 minuti, un nuovo blocco
della capacità di 1 Megabyte si aggiunga alla Blockchain. Grazie al
successo maturato nel corso dei mesi e l’aumento degli utilizzatori,
è stato raggiunto il limite di archiviazione delle transazioni
disponibile per blocco. Questo ha portato ad una saturazione del
network, ragion per cui si è arrivati ad un momento nel quale tra
l’invio e il ricevimento di una somma di Bitcoin, potevano passare
anche molte ore o persino giorni. L’unico modo per velocizzare il
processo era chiedere di pagare delle FEE (commissioni) più alte ai
Miner per avere maggiore priorità sulle altre transazioni, ma ad un
punto tale per cui utilizzare Bitcoin per piccole somme, diventava
persino sconveniente.
Gli alti costi di transazione rappresentano un problema, sia per gli
utenti finali, sia per tutte le aziende che volessero iniziare a fare
business con i Bitcoin; da ciò deduciamo che se come mezzo di
pagamento nell’utilizzo su larga scala non dovesse più funzionare, si
perderebbe lo scopo per cui è stato creato. A tal proposito, Satoshi
Nakamoto nella prima frase del “White paper”, il documento con
cui presentò il funzionamento alla base del protocollo Bitcoin,
afferma: “Commerce on the Internet has come to rely almost
exclusively on financial institutions serving as trusted third parties to
process electronic payments”, parlando apertamente di commercio
su Internet.

La soluzione per tutte le parti chiamate in causa è rendere Bitcoin
scalabile e cioè che abbia la possibilità di crescere in funzione delle
necessità per l’adozione di massa. Per fare ciò esistono due
possibilità:
1) Scalare “onchain”, tramite l`aumento delle dimensioni dei blocchi
e quindi portarli da 1 Megabyte a 2, 4 o 8, in base all`esigenza,
permettendo l’inclusione di un numero notevolmente superiore di
transazioni per ogni blocco, mantenendo un basso costo per gli
utenti.
2) Scalare “offchain”, la cui unica applicazione al momento
conosciuta consiste nella creazione della Lightning Network, una
rete di canali di pagamento che permette bassi costi di gestione e di
transazioni. Per creare la Lightning Network è stato necessario
l’upgrade a Segwit.
Prima di affrontare dettagliatamente Segwit, cerchiamo di andare a
capire dal punto di vista ideologico, ma anche geopolitico, le
posizioni degli schieramenti in campo, che vedono da una parte i
Miner, di cui le maggiori mining pool sono presenti in Cina e
dall’altra parte aziende come Blockstream, presente negli Stati
Uniti, che raccoglie i migliori sviluppatori al mondo e che è uno dei
maggiori finanziatori di Bitcoin Core (software principale e di
riferimento di Bitcoin).
Per molto tempo la conflittualità tra gli schieramenti ha portato ad
un impasse riguardo la soluzione possibile da adottare per
permettere a Bitcoin di scalare, fino ad arrivare al 23 maggio 2017,
data in cui venne stato siglato il New York Agreement, sottoscritto
da 58 firmatari. L’accordo consiste in un compromesso tra le due
parti del dibattito: coloro che vogliono scalare tramite SegWit e
coloro che vogliono scalare tramite aumento della dimensione del
blocco.

Segwit2x è il nome dato al progetto e consiste in due fasi
sequenziali. La prima riguarda l’attivazione di SegWit, avvenuta
ufficialmente il 24 agosto 2017 al blocco 481.822 e la seconda che
consente l’aumento del blocco a 2 Megabyte, che dovrebbe
avvenire a Novembre 2017.

In cosa consiste Segwit (Segregated Witness)?
SegWit è un aggiornamento del protocollo Bitcoin, che consente di
separare la parte della firma dal resto dei dati della transazione.
Questo non solo permette l’implementazione della Lightning
Network, ma riduce il peso in byte delle transazioni, aumentandone
quindi la quantità possibile al secondo. Si stima che l’aumento della
capacità possa essere equivalente ad un aumento virtuale del
blocco a circa 1,8 MB. “Segretate” significa “separare” e con
“Witnesses” si intendono le firme delle transazioni.
Nonostante possa sembrare un intervento per gli “addetti ai lavori”,
le modifiche apportate a Bitcoin sono epocali, perché hanno
concretizzato la scalabilità della criptomoneta, permettendone la
sopravvivenza.
La speranza ora è che la rete Lightning Network si sviluppi il prima
possibile, in modo da non rendere più necessario l’aumento della
dimensione dei blocchi. Nel caso in cui non si arrivi al risultato
sperato, l’aumento dei blocchi a 2 MB dovrebbe evitare un nuovo
intasamento della rete e il conseguente nuovo aumento delle
commissioni.
Finiamo questo capitolo spiegando brevemente in cosa consiste la
Lightning Network.
Questa crea dei canali di pagamento “offchain”, ovvero al di fuori
della Blockchain, con l’obiettivo di facilitare le microtransazioni nella
rete con notevoli benefici in termini di tempi e costi.

 

 

Bitcoin scaling : perchè le transazioni bitcoin restano sospese

Moltissimi utilizzatori di bitcoin, soprattutto quelli nuovi e/o meno esperti, mi interpellano sempre più spesso perchè si trovano a fare i conti con transazioni che vengono confermate con sempre maggiore ritardo e che restano in sospeso  per giorni e giorni prima di essere finalizzate e permettere l’ulteriore spesa/invio di quei bitcoin. Tutto ciò dipende dal funzionamento stesso del bitcoin e  dall’aumento esponenziale del numero di transazioni sulla rete Bitcoin (Blockchain) che segue anche l’impennata del valore di quotazione della criptovaluta negli ultimi mesi e la sua sempre maggior richiesta e diffusione globale. Bisogna quindi fare attenzione a settare la giusta fee (commissione ) per i miners che validano le transazioni. Il + delle volte il vostro wallet lo fa in modo automatico, ma non sempre è sufficiente. Per questo motivo vi conviene forse dare un occhiata allo status della rete blockchain in tempo reale e settare manualmente le fees in modo che  che la transazione non resti a lungo tempo sospesa senza essere “lavorata” dai validatori/miners.

La brutta notizia è che non c’è molto che si può fare una volta che ci si accorge che una specifica transazione resta nel limbo (si è arrivati fino a 250.000 transazioni in ritardo e non confermate).

Un tentativo di sbloccare la situazione lo si può trovare QUI, o anche QUI,  ma già vi dico che non sempre funziona, soprattutto nei periodi di maggior traffico e intasamento della blockchain. La situazione e alcuni suggerimenti sono state trattati  in italiano sul forum mondiale delle criptovalute Bitcointalk ma la soluzione, che pur esiste, realmente non è alla portata del normale utilizzatore, ma solo dall’intervento degli sviluppatori ufficiali del bitcoin e da un’ accordo equilibrato che salvaguardi realmente gli interessi di tutte le parti in causa :  sviluppatori, minatori/verificatori, mercato . Senza il consenso a stragrande maggioranza di tutti, seguendo il protocollo e l’algoritmo voluto dal suo creatore Satoshi Nakamoto, i rischi di fallimento diventano drammaticamente alti.

Cosa si può quindi fare, oltre ad aspettare che il dibattito attorno a questo problema (già da un paio di anni in atto) si risolva e  possano essere attuate le soluzioni attualmente disponibili?

Attualmente si può solo cercare di prevenire il problema, pagando preventivamente delle fees  (commssioni) più alte rispetto a quelle che normalmente si pagano ai miners (i nodi che verificano la validità e autenticità delle transazioni bitcoin) in sede di invio dei bitcoin. Questa funzione viene normalmente svolta in maniera automatica dai wallet che utilizziamo per inviare bitcoin e, quelli più aggiornati, dinamicamente regolano le fees da mandare a seconda dell’intasamento della blockchain. Quella di aumentare manualmente le fees di transazione , sottolineo, trattasi di una efficace misura preventiva che però non vi darà lo stesso la certezza assoluta di evitare il problema nei momenti di peggior congestione. I costi di transazione possono in questi casi crescere fino a diversi euro per ogni invio e restano comunque normalmente troppo alti. L’ attuale situazione è ad un punto critico perchè premia di fatto i miners che oltre ad incassare le fees, possono scegliere quali transazioni includere nel prossimo blocco da verificare lasciando perciò quelle ” più poverelle” fuori ed in sospeso a tempo indeterminato. L’unica consolazione  è che quei bitcoin sospesi non andranno persi, alla fine  verranno confermati nel wallet destinatario e solo in poche determinate occasioni (se le fee son state per esempio settate a zero) ritorneranno in quello originario (di partenza), al massimo dopo 72 ore ( 3 gg max).

Bitcoin Scaling Problem, ExplainedPer chi volesse approfondire ulteriormente l’argomento, (grazie al blog Ethereum Italia da cui il seguito di questo articolo è tratto)  il nodo cruciale del dibattito dipende dall’arbitrario protocollo che limiterebbe la dimensione massima del blocco nella Blockchain di Satoshi Nakamoto.

I blocchi di Bitcoin sono una collezione di registri delle transazioni nel network di Bitcoin. Questi vengono aggiunti dai miners alla fine della Blockchain, circa ogni 10 minuti. Adesso, la dimensione media di ogni blocco aggiunto ha raggiunto 1 MB ovvero la dimensione massima.

La dimensione massima attuale era stata creata dall’ideatore, Satoshi Nakamoto, come misura antispam agli esordi. Limitando ad un massimo di 1MB a blocco, Satoshi aveva ipotizzato che tale dimensione potesse prevenire l’attacco del network da malintenzionati. Questo vuol dire che se un minatore trova una transazione più pesante dei MB limite, questa verrà negata. Questo però limita il numero di transazioni nella Blockchain. Alcuni della comunità di Bitcoin stanno ipotizzando di voler aumentare il peso limite attraverso una Hard Fork. L’enorme numero di transazioni non verificate e negate hanno infatti generato una lentezza nel network, incrementando il tempo medio, 15 minuti (anzichè i normali 10 minuti), per ogni blocco confermato, e anche un costo maggiore di fees per le transazioni. Ovviamente questo ha anche un human cost, perché rende meno praticabile l’utilizzo della blockchain di Bitcoin per usi commerciali.

Dimensione media del blocco nella Blockchain di Bitcoin nel tempo

Barry Silbert (Digital Currency Group), Roger Ver (Bitcoin.com) and il maggiore miner Jihan Wu (Bitmain) e Valery Vavilov (BitFury), hanno raggiunto un accordo durante il CONSENSUS a New York qualche settimana fa: una Hard Fork che sposta il limite del blocco ad un peso massimo di 2MB. Anche Gavin Adresen, uno dei maggiori developer, ha affermato che la dimensione del blocco dovrebbe essere aumentata attraverso una Hard Fork.

Ovviamente, un’aumento del peso del blocco va a creare un impatto negativo tra i nodi e nei miners della comunità. Infatti, se il peso dovesse aumentare, questo porterebbe ad una maggiore centralizzazione dei miners, ovvero solo pochi miners avrebbero una potenza di calcolo (per risolve gli HASHES) sufficiente per riuscire a minare blocchi di 2MB, avendo inoltre come effetto complementare una uscita dal “mercato” di diversi nodi e miners. Altri sono molto scettici nell’utilizzare una Hard Fork nel network, la quale potrebbe compromettere la sicurezza dell’intera catena di blocchi passati.

Lo stesso problema di scaling viene trattato   e approfondito ulteriormente da questo articolo di Cointelegraph  in lingua originale .

Concludo dicendo che parrebbe che la soluzione  decisiva  sia ormai di massima urgenza  e pare finalmente che l’iter sia stato attivato (Lightening network,  SegWit2x,  BIP 148 UASF, come e quale? )dai programmatori  di Bitcoin Core (gli sviluppatori ufficiali), ma sulla certezza di ciò,  di come avverrà e su come comportarsi , mi riservo di scrivere quando ci sarà delle conferme definitive. Restate collegati…