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TRUFFE E BITCOIN, QUALI SONO E COME PREVENIRLE

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Dal suo inizio nel 2009, il Bitcoin è cresciuto in maniera esponenziale diventando una moneta digitale molto popolare ed usata in tutto il mondo. Purtroppo,  a causa della sua popolarità , del suo tasso di crescita e della sua capitalizzazione di mercato, anche i truffatori crescono e realizzano  benefici monetari molto consistenti.

Secondo Bitstamp, la prima piattaforma exchanger con regolare licenza, il bitcoin ha una capitalizzazione di mercato di più 11.3 miliardi di dollari, con una valutazione intorno ai $ 700/BTC (637€/BTC), al momento della pubblicazione. Va da sé che lo spazio Bitcoin e il suo valore attiri truffatori online che vogliono mettere le mani sulla moneta digitale impiegando metodi subdoli.

Naturalmente, indipendentemente dal fatto che tu sia un principiante nello spazio Bitcoin o ti sei dilettato in questa tecnologia per alcuni anni, è sempre una buona idea mantenersi aggiornati  sulle truffe da Bitcoin. Evidenzierò quindi le truffe bitcoin esistenti per rendervi consapevoli su cosa si può fare per evitare di diventarne vittima.

  1. LE TRUFFE DEGLI EXCHANGER BITCOIN

Questo tipo di truffa potrebbe non essere così facile da decifrare, semplicemente perché le organizzazioni possono avere un elevato livello di credibilità all’interno dello spazio bitcoin.

Ce ne sono alcune, però, che filtrano dalla rete. Ad esempio, nel 2014, la piattaforma di scambio valute digitali Cryptsy, perse 13.000 BTC e 300.000 LTC per una violazione  hacker dell’exchanger; tuttavia poi andò avanti senza informare i suoi utenti della situazione per paura di provocare panico di massa. Questo ha portato molti a credere che Cryptsy sia stata un mini-Mt.Gox .

Threat to digital currency. Criminal succeeds hacking theft. File contains Clipping mask, Transparency.
Threat to digital currency. Criminal succeeds hacking theft. File contains Clipping mask, Transparency.

Mt.Gox, l’ormai defunto exchanger bitcoin con sede a Hong Kong, assurse agli onori delle cronache sempre nel 2014, quando venne rivelato che circa 850.000 bitcoin erano stati rubati, per un valore all’epoca di circa $ 450 milioni. Nonostante 200.000 bitcoin furono ‘recuperati’,  molti utenti di quell’exchanger sono ancora in attesa di un rimborso per il  denaro che è stato loro rubato.

Cosa si può fare in situazione come questa? La migliore linea di difesa è quella di utilizzare solo i servizi di completa fiducia. Purtroppo, gli exchanger di cui sopra erano, in verso o nell’altro, exchanger di fiducia.

Che cosa può fare una persona?

Una soluzione è quella di non mettere tutte le uova nello stesso paniere e cercare di dividere quello che hai in diversi portafogli. In questo modo si può stare certi che non tutto quello che possiedi andrà perso se un exchanger viene hackerato. Inoltre è importante, come nel caso di Mt.Gox, accorgersi delle debolezze (ritardi nel rilascio del denaro per esempio) e cogliere i segnali di pericolo in anticipo. Sapendo di cosa si tratta si possono tenere a mente al momento del check out e passare ad altri exchangers (quello che fortunatamente feci io!!).

Naturalmente, prima di inviare il proprio denaro è saggio procedere con  cautela ed informarsi bene, ed essere consapevoli se eventuali exchangers evitano semplicemente di rispondere a domande nel tentativo di ignorare una situazione imbarazzante. Provate ad esempio a chiedere, quando vi faranno la procedura di antiriciclaggio, sulla sicurezza dei dati che state mandando loro e quali assicurazioni possano mettere in campo nel caso di una penetrazione del loro sistema di sicurezza con conseguente perdita di dati e di denaro/bitcoin (ma nemmeno una piattaforma come Bitstamp vi darà risposte rassicuranti, ci potete giurare!)

2. TRUFFE DA PHISHING

Sorprendentemente le truffe da phishing sono ben note per avere come obiettivo i bitcoin: dalle email con richieste di pagamento alle app di wallets che drenano i bitcoin degli ignari utenti che li scaricano dagli apple store sui propri smartphones, come è notizia di questi giorni, con seri dubbi sull’efficacia del livello di filtraggio fatto dalla casa della mela prima di pubblicare queste app e metterle a disposizione della propria clientela. Ed infine i cryptolockerphishing locks, programmi che codificano l’hard disk  dei vostri computer bloccando tutti i file data che sono contenuti all’interno i quali verranno poi eventualmente rilasciati solo dietro pagamento di un riscatto in bitcoin. Già nel 2014, proprio con il sistema delle mail con richieste di pagamento fasulle, anche il popolare wallet digitale Coinbase è rimasto vittima di un phishing di massa perdendo importanti dati dei propri utenti. In luglio, a seguito della chiusura e scomparsa della società di bitcoin mining  HashOcean, con milioni di dollari di bitcoin degli utenti, i phisher hanno tentato di raggiungere le vittime sostenendo che potessero recuperare i loro bitcoin rubati. Nel tentativo di attirare vittime ignare hanno usato falsi siti web, pagine di Facebook, e-mail di phishing.

Cosa si può fare per evitare di diventare vittima di una truffa da phishing:  non cliccare su eventuali fonti/link  che non sono state prima verificate. Se qualcosa non vi torna, procedete sempre con cautela. Dopo tutto, è molto meglio essere cauti prima, piuttosto che scoprire dopo avere involontariamente perso tutti i tuoi soldi.

3. FALSI SITI WEB

Si ritiene che in un discorso scritto, si possa leggere compiutamente anche se il contenuto delle singole parole è stato cambiato, basta che la prima e l’ultima lettera siano al loro posto .

Allo stesso modo, quando si tratta di qualcuno che cerca di fare apparire un sito web falso come reale,  utilizza solo una parte dell ‘URL del vero sito web, cambiando invece una  o più lettere. Un esempio di questo tipo di truffa è stato rivelato all’inizio di quest’anno quando un utente di Reddit ha annunciato di aver perso dei bitcoin  dopo l’utilizzo di un sito web falso di cui non si era accorto. L’utente ha creduto di star usando l’exchanger di moneta digitale ShapeShift.io ; tuttavia, è stato solo dopo essersi accorto che i bitcoin scambiati non arrivavano sul suo wallet, che notò la mancanza di una ‘F’  nell’ URL del falso sito web shapeshift utilizzato. Lo stesso succede anche per un altro exchanger , localbitcoins.com, di cui mi sono accorto personalmente e per fortuna ho evitato di cascarci…

Non solo, ma l’exchanger di Hong Kong, Bitfinex, quest’anno ha dovuto avvisare i propri utenti dell’esistenza di  e-mail di phishing che stavano circolando con un indirizzo che sembrava essere uno dei suoi.

Cosa si può fare: evitare di fare clic su fonti che non sono state verificate. Anche se un sito appare legittimo, ricordarsi sempre di controllare l’ortografia corretta del URL prima di procedere.

4. SCHEMI PONZI
Un buon massima di vivere secondo è ‘se sembra troppo bello per essere vero, probabilmente lo è.’ Questo è certamente il caso di schemi Ponzi, truffe piramidali, altresì chiamate catene di Sant’Antonio. Nella maggior parte dei casi, è facile rilevare una truffa di questo genere, ma ci sono ancora persone che ci cadono dentro. Perché? Perché i truffatori sanno cosa dire per ottenere quello che vogliono: tirar dentro quanta più gente possibile con la promessa di un grande ritorno sugli investimenti (ROI) senza dover fare molto per realizzarlo. Gavin Andresen, un noto sviluppatore di bitcoin,  haaffermato e ribadito per esempio, che tutti i cloud-mining bitcoin sono schemi di Ponzi. Vi vendono infatti potenza mining di macchine che nel migliore dei casi sono esauste e non vi ripagheranno mai dei soldi spesi per affittarne la potenza di lavoro, o fanno guadagnare pochissimo solo se uno affitta e rivende allo stesso prezzo massimo un mese dopo, incassando la produzione di quel mese come guadagno sull’investimento (ben poca cosa, dunque!).

Nel 2014, Trendon Shavers è stato arrestato e successivamente condannato a 18 mesi di prigione, dopo il suo coinvolgimento in uno schema Ponzi correlato ai Bitcoin. I rapporti affermano che ha sottratto in tutto 146.000 BTC agli investitori, pari a circa 807.380 $ durante il periodo in cui ha operato.

Un altro schema di Ponzi, che da allora ha smesso era CryptoDouble. Nel 2015, ha cessato tutte le operazioni dopo aver promesso chepyramidscheme avrebbe raddoppiato i depositi dei propri utenti entro 100 ore. Pare sia fruttato circa 2.233 BTC, pari a circa 500.000 $, del momento,  lasciando migliaia di clienti in perdita.

Ed infine i Ponzi su pseudo-criptovalute: Onecoin, Onelife, Swisscoin, Hubcoin sono tutti schemi Ponzi che sfruttano l’ignoranza e la curiosità di chi ha sentito parlare di   Bitcoin e dei favolosi guadagni che si possono ottenere (solo se ben investiti, però.) Fingendo di spiegarvi come funzionano le cryptovalute vi vendono il nulla , proiezioni di guadagno futuro in cambio di soldi reali, con pacchetti di acquisto di qualcosa che non corrisponde ai canoni di una criptovaluta. Ricordate sempre cosa è una criptovaluta e cosa la distingue da quello che questi truffatori cercano di vendervi o coinvolgervi: è una valuta come tutte le altre, nel senso che cambi quando vuoi e la quantità che vuoi (anche 1 solo euro), ma ha la particolarità di essere una moneta matematica, con sicurezze crittografiche (codificata), un sistema di registri delle transazioni (o blockchain) sempre visibili e trasparenti e soprattutto a controllo decentralizzato. Non c’è cioè un Ente Centrale, un governo o peggio, una società che ne controlla l’emissione, il valore e la distribuzione o le transazioni.

Cosa si può fare:  Come accennato prima, se sembra troppo bello per essere vero, allora probabilmente lo è. Evitare di investire in qualcosa che prometta più  guadagno di quanto il ROI possa garantire. Anche se una società Bitcoin ha ricevuto recensioni positive, non aderite subito. Diffidate e fate una vostra ricerca prima. Poi mi ringrazierete, se un investimento che credevate in origine per essere un affare vero si è poi rivelato essere uno schema Ponzi.

. – CONCLUSIONI

Purtroppo, finchè il mondo del bitcoin continua a crescere catturando l’attenzione delle persone che sono desiderose di investire in una nuova tecnologia che promette grandi cose, le truffe su e con i bitcoin rimarranno un fattore prevalente.

Tutto ciò non contribuisce a migliorare lo situazione anzi, è più probabile che ostacoli la sua crescita e che le  vittime di truffa rifuggano da ogni ulteriore investimento nella criptovaluta. Inoltre, la mancanza di regolamentazione significa anche che è più facile per i truffatori scovare le vittime giuste nello spazio  Bitcoin.

Come tale, è improbabile che le truffe che coinvolgono bitcoin si fermeranno in qualunque momento presto; tuttavia, essere a conoscenza dei diversi tipi di truffe rende più facile ad evitare di diventarne vittima e perdere potenzialmente migliaia di dollari, senza alcuna speranza di recupero.

Spunti da Hacked.com  di Rebecca Campbell del 30/10/2016 Aggiornato e corretto da gavriloBTC

 

Le 4 tipiche truffe del Bitcoin : mining, investimenti, wallet ed exchanger

Beware: 4 Typical Bitcoin Scams in Mining, Investment, Wallets, Exchange

Abbiamo raccolto 4 tipiche truffe per ricordarvi che il Bitcoin è come il contante e che bisogna prendersene cura come con il denaro vero: ponendo attenzione.  La maggior parte delle frodi e truffe non accadono a causa della tecnologia impiegata, ma piuttosto della avidità e della poca sensibilità da parte degli utenti.

C’è qualcosa nel Bitcoin che attira tutti i tipi di artisti della truffa e delle frodi. Esso ha anche il potere di trasformare agenti dei servizi segreti in ladri.

I sevizi segreti fanno i ladri

Nel dicembre 2015 l’ex Agente dei servizi segreti Shaun Bridges è stato condannato a quasi sei anni di carcere dopo essersi dichiarato colpevole di accuse di riciclaggio di denaro e depistaggio in connessione con il furto di più di $ 820.000 in Bitcoin da conti collegati a Silk Road . Ora il governo degli Stati Uniti ritiene che egli possa essere stato coinvolto in altri furti sempre collegati al famoso e defunto mercato nero online:

“… Gli Stati Uniti sono recentemente venuti a conoscenza di ulteriori furti di bitcoin dai conti dei servizi segreti, portando il governo a ritenere che Bridges, in associazione con gli altri, sia l’autore di questi furti.”

Il giudice distrettuale Richard Seeborg, che ha presieduto il caso, ha osservato che da quello che si poteva intuire, questo crimine era  motivato da pura avidità. ‘Non si giustifica in altro modo questo caso’, ha detto..

L’avidità e l’ingenuità attirano i malfattori

Perché il Bitcoin attira i malfattori? Molto semplicemente a causa della sua stessa natura. È possibile rimanere anonimi durante lo svolgimento di transazioni in Bitcoin e non vi è alcun meccanismo di chargeback incorporato nella moneta virtuale. Vorremmo qui sottolineare la  parola “valuta” perché è del tutto simile a pagare con denaro contante. Disconoscimento dei pagamenti  e chargeback sono dominio del denaro contante, non del bitcoin.

Uno studio realizzato da ricercatori presso il Southern Methodist University in Texas, nel gennaio 2015 rivela una grande quantità di truffe in Bitcoin con migliaia di vittime tra le persone comuni. La ricerca è stata condotta da Marie Vasek e Tyler Moore e si intitola “Non c’è  “pappa gratis” , anche utilizzando Bitcoin” : un monitoraggio sulla popolarità e sui profitti derivanti da truffe di criptovaluta. La ricerca ha rivelato 41 grandi truffe  verificatesi tra il 2011 e il 2014 in cui 13.000 vittime sono cadute preda di siti Web fraudolenti.  La quantità di denaro perso in questo periodo è stato di circa 11 milioni di dollari in una stima che possiamo definire prudenziale .

Tipiche truffe da  Bitcoin

Abbiamo esaminato i risultati di Marie Vasek e Tyler Moore e di seguito ci sono le loro scoperte chiave. L’elemento comune tra tutte queste truffe, tuttavia, è l’avidità e ingenuità da parte degli utenti:

1. Programmi di investimento in Bitcoin : Se è troppo bello per essere vero, probabilmente non è vero. Il vecchio adagio funziona oggi come  in passato. Le persone sono spesso influenzate dall’avidità e accettano promesse di rendimenti più elevati di quanto logicamente possibile sui loro depositi, .

Si dovrebbe perciò essere cauti su portafogli che offrono rendimenti troppo elevati sui depositi presso di loro o se qualche programma di investimenti vi dà  più ritorni rispetto ai tassi di mercato prevalenti.

2. Truffe da Bitcoin Mining : Un sacco di operazioni di  mining sono accusate di essere truffe, ma per restringere il campo di definizione  delle truffe da mining si possono descrivere come operazioni, che prendono una commissione per estrarre Bitcoin a vostro nome, ma invece non pagano alcunchè. Il Cloud Mining è in particolare quella maggiormente nell’occhio del ciclone. I ricercatori Moore e Vasek:

“Active Mining e Ice Drill sono operatori che hanno accettato denaro per costruire presumibilmente ASIC e condividere i profitti, ma poi non li hanno  mai distribuiti. AsicMiningEquipment.com e Dragon-Miner.com sono invece siti web fraudolenti  di mining ed e-commerce .”

3. Truffe da Bitcoin Wallet : Essere borseggiati da sicuramente fastidio ma farsi vaporizzare i soldi sotto il  naso è semplicemente brutale. Il tipico modus operandi dei portafogli truffa è che la vittima depositi Bitcoin in un tale portafoglio e quando raggiunge una certa soglia il denaro viene trasferito al portafoglio del truffatore. Nelle sue analisi di portafogli Bitcoin fraudolenti , la relazione afferma che:

‘Siamo stati in grado di analizzare tre di questi servizi (Onion Wallet, Easy Coin, e Bitcoinwallet.in), in cui tutti i trasferimenti delle vittime sono state infine confluiti allo stesso indirizzo detenuto dal truffatore. Queste truffe particolari si pubblicizzano offrendo un servizio di miscelazione dei bitcoin che esalta l’anonimato dei clienti. In realtà, tutti e tre i servizi sembrano essere gestiti dallo stesso truffatore, perché i trasferimenti finali vanno tutti direttamente allo stesso indirizzo Bitcoin. ”

4. Truffe da Bitcoin Exchanger : Il cambiavalute (Exchanger) è il punto di entrata nell’universo Bitcoin e molte vittime di truffe sono attratte da tassi di cambio  bassi e particolarmente convenienti, da promesse di anonimato o offerte come PayPal o  carte di credito che gli exchanger usuali non possono offrire.

Una volta che la vittima effettua il pagamento per l’acquisto di Bitcoin, essa non riceverà mai la criptovaluta corrispondente restando letteralmente a bocca asciutta. La maggior parte degli exchanger fraudolenti sembrano avere una vita breve.