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Fuori dall’ Euro : Bufala (greca) o Pesce (d’aprile) purchè sia Bitcoin – La Repubblica 01 aprile 2015

Fuori dall’Euro : Bufala (greca) o Pesce (d’aprile) purchè sia Bitcoin

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Riporto di seguito la notizia lanciata da Repubblica, quotidiano noto e accreditato in Italia per le clamorose bufale che pubblica con una frequenza pressochè continua. E’ la testata ufficiale del PD infatti, la prima a pubblicare la notizia per cui il ministro ellenico dell’economia, Yanis Varoufakis, abbia deciso stamane di abbandonare l’euro per il bitcoin, tranne poi sottolineare che trattavasi di pesce d’aprile. Che Varoufakis fosse amico delle Bitcoin già si sapeva, viste anche recenti e molto serie ipotesi e seguenti interviste su una criptomoneta ellenica basata sul bitcoin e sulla blockchain , ma di fatto controllata dallo Stato greco, come toccasana per la grave crisi in cui versa il paese. Il pesce d’aprile odierno però pare qualcosa di più di una semplice burla all’indirizzo dei tedeschi e dell’Europa delle banche  e anche nella sua elaborazione si può intuire che un pensierino Varoufakis lo sta facendo seriamente sul Bitcoin.  Altro che “Pinocchio” Renzi e quei “pallonari” di Repubblica!
Buona lettura
Gavrilo

“Grecia fuori dall’euro, scegliamo il Bitcoin”. Il pesce d’aprile di Varoufakis

Il ministro delle Finanze ellenico ha rilanciato sul suo profilo un pezzo di Greekreporter che inscena la clamorosa decisione del governo di Atene. Nella fanta-ricostruzione, la scelta per la criptomoneta legata alla volontà di sfuggire ai diktat della Troika.

di ETTORE LIVINI

MILANO – “Basta, non ne possiamo più. Da domani la Grecia uscirà dall’euro e adotterà come valuta la Bitcoin. Soffriremo un po’ all’inizio, ma poi la nostra economia avrà solo da trarne giovamento”. Parola di Yanis Varoufakis, il ministro delle finanze di Atene. Che questo pomeriggio alle 14.29 ha twittato al pianeta la clamorosa decisione del suo paese, messo alle corde da uno sfibrante e interminabile confronto con l’ex Troika che – ormai è chiaro a tutti – non si chiuderà nemmeno per Pasqua. L’ora però non è l’unica cosa che conta. Più importante, se possibile, è la data: primo aprile. Ricorrenza che l’ecclettico economista prestato alla politica ha festeggiato facendo rimbalzare sui social planetari la “bufala” rimandata in rete dal sito Greekreporter. “Buon primo aprile a tutti” ha chiosato divertito Varoufakis sul suo profilo.

Il pezzo – introdotto da un emblematico disegno in cui il potentissimo ministro ellenico regge in mano come un’ostia una nuova moneta dell’era Bitcoin – è prodigo di particolari sulla storica decisione: l’annuncio è stato fatto durante “un incontro super-riservato tra gli ambienti più vicini al ministro”.

“Siamo sempre stati avanti rispetto al resto del mondo – avrebbe detto in questo fanta-summit lui stesso –. Il futuro inizia da qui e per una volta l’avremo deciso noi senza che nessuno ci abbia imposto la scelta”. Critica nemmeno troppo velata al governo Samaras, reo di essersi fatto dettare l’agenda economica dai creditori.

L’architettura della transizione alla Bitcoin, come ci si aspetta da un professore universitario di economia, è curata nei dettagli. La criptovaluta sarà introdotta garantendo a tutti i greci una carta con chip su cui caricare stipendi e pensioni. I turisti potranno acquistarla a tutte le frontiere al prezzo di favore di 45 euro (0,2 Bitcoin). Il premier Alexis Tsipras, continua lo scoop di Greekreporter, sarebbe stato inizialmente tiepido sull’iniziativa, forse perché meno digitalizzato di Varoufakis. Alla fine però non ha potuto dire di no. “E’ il metodo migliore per combattere corruzione ed evasione – l’ha convinto il suo braccio destro – lo Stato potrà così monitorare ogni singola transazione”.

La decisione sarebbe stata accelerata dagli ennesimi commenti al vetriolo di Wolfgang Schaeuble sull’economia ellenica, dice Greekreporter. “Vogliono piegarci – dice lo pseudo Varoufakis nel pezzo – dicono che non abbiamo idea di come salvarci. Bene, eccoli serviti. Il Bitcoin è la soluzione per il nostro futuro”. Il prossimo eurogruppo per discutere di Grecia – chiude il sito – è previsto tra due settimane. Nel frattempo ci si può sedere a tavola. Il pesce (d’aprile) è servito, per gentile concessione di Yanis Varoufakis.

(fonte Repubblica)

04/07/2014 – da Ansa.it – EBA a banche, per ora evitate Bitcoin. Un motivo in più per averli

Una notizia che non sarebbe neanche da pubblicare, tanto scontati sono gli interessi mafiosi e lobbistici che sottintendono le dichiarazioni dell’Autorità Bancaria Europea sul bitcoin, uniti a un autentico terrore che traspare evidente per il destino segnato per questa “istituzione” e  per gli accoliti che la sorreggono. La diffusione del Bitcoin significa infatti per tutti costoro la fine di un potere che ritenevano invincibile: quello di gestire e dirigere la ricchezza individuale attraverso il controllo della valuta. 

In altri Paesi più illuminati (Regno Unito e Australia solo per fare esempi recenti) dopo un’indagine scrupolosa effettuata dalle rispettive Agenzia delle Entrate (quella delle tasse governative), hanno deciso di rinunciare a legiferare su qualcosa che è impossibile da  controllare evitando almeno di essere ridicolizzati dall’evidenza (vedi immagine). BTCbannatiUn riconoscimento alla  genialità di chi, sotto lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto, ha formulato il concetto di criptovaluta fondata su algoritmo matematico che ha come fine ultimo quello di ridare sovranità monetaria a chi la detiene salvaguardando nel contempo  privacy personale ed autenticità (non è falsificabile),  salvandola da signoraggio, inflazione e quindi dagli sporchi giochi finanziari di chi ha causato l’ultima crisi economica mondiale ed in sostanza perciò da chi controlla enti come l’EBA e BCE europee o la Federal Reserve americana. Solo che negli USA si sono accorti da tempo che ci si deve alleare con il nemico che non puoi sconfiggere e, dopo il tentativo di assoggettarlo alle stesse regole che valgono per i prodotti finanziari, adesso si comincia a riconoscere il Bitcoin anche come valuta a corso legale  (vedi le decisioni del governatore della California proprio in questi giorni). In Italia invece, nonostante qualche “illuminato” legislatore abbia tentato di introdurre il concetto di Bitcoin per decreto (l’emendamento dell’on. Boccadutri al decreto Destinazione Italia nel gennaio scorso) la risposta è stata disinformazione, terrorismo mediatico o al massimo l’ammissione che il BelPaese non ha più sovranità monetaria demandando quindi qualsiasi decisione all’Europa delle banche e delle lobby finanziarie. E’ naturale perciò che la stampa di regime ( leggi Gruppo Espresso) per salvaguardare il concetto cattocomunista ” se non ci son poveri, bisogna crearli” si getti sulla pseudonotizia amplificandola il più possibile anche nelle sue propaggini artrofiche locali come ad es. il Messaggero Veneto del 05/07/14 (leggi articolo qui sotto).EBABTCMV

Nonostante il ben più importante Repubblica, suo riferimento principale su tutto ciò che non sia locale, da tempo pubblichi ormai notizie sull’argomento, questo è il  primo articolo su Bitcoin che il Messaggero Veneto fa uscire. Eppure dal 20 febbraio 2014 hanno il primo bitcoin bancomat installato in Italia a nemmeno un kilometro di distanza dalla redazione qui a Udine, ma nulla è trapelato sui bitcoin finchè una televisione locale ha messo in onda un servizio una decina di giorni fa… “A pensar male si fa peccato – diceva Giulio Andreotti – ma ci si azzecca sempre”… Sarà un caso o potrebbe sembrare tendenzioso visto che parliamo di un quotidiano di orientamento politico esattamente opposto a quelli del gruppo Espresso, ma l’opportunità scelta solo qualche giorno fa dal Giornale di accettare il pagamento  degli abbonamenti in bitcoin va invece proprio nel senso opposto a quanto predicato da EBA e vecchiume della finanza vario…chi avrà ragione?…. Qui sotto pubblico l’agenzia Ansa sulla pseudo-notizia che non cambia comunque nemmeno di una virgola quanto sopra esposto.

Ansa.itEba a banche, per ora evitate Bitcoin

Propone regime regolatorio, prima di quello sconsiglia utilizzo

(ANSA) – ROMA, 4 LUG – Gli istituti finanziari “non dovrebbero acquistare, detenere o vendere” le monete virtuali, prima che entri in vigore un regime regolatorio proposto dall’Eba. E’ quanto si legge in una nota dell’Autorità bancaria europea, che identifica più di 70 categorie di rischio dalle monete virtuali, fra cui il Bitcoin è la più famosa. Fra i profili di rischio, quelli per gli utenti e per la sicurezza finanziaria, fra cui il potenziale riciclaggio del denaro sporco.