
Un fatto rilevante per l’ambiente Bitcoin accaduto sabato scorso, mi da motivo per scrivere una piccola guida di cosa ci sia dietro al bitcoin al protocollo che lo regola e quali prospettive esso generi.
Come scritto nell’algoritmo di Satoshi (l’anonimo creatore del Bitcoin) il numero globale dei bitcoin che verranno prodotti dal sistema è finito : in totale ne potranno venir “estratte” solo 21 milioni di queste monete digitali. Una moneta (bitcoin) vede la luce per la prima volta quando un “minatore” (operatori addetti alle verifiche delle transazioni bitcoin) risolve un blocco ( di verifiche).
Il protocollo Bitcoin include un meccanismo che incoraggia le persone a diventare miners (minatori): ogni volta che costoro risolvono un blocco , il minatore che ci riesce, riceve una ricompensa finanziaria. Questa ricompensa è attualmente il principale incentivo economico che i minatori hanno per “minare” (estrarre) la criptovaluta e prende il nome di coinbase. Allo stesso tempo la coinbase ha un’altra funzione: è l’unico modo con cui si possono generare nuovi bitcoin. Così, il minatore che risolve un blocco vince un quantitativo di bitcoin nuovi, appena “coniati”. Fino a sabato sera scorso (09/07/2016), la ricompensa per ogni blocco minato era di 25 bitcoin. L’evento accaduto sabato chiamato halving, si riferisce perciò al dimezzamento della quantità di bitcoin usati come ricompensa per la creazione di un blocco e seguendo il protocollo stabilito dall’algoritmo di Satoshi, ogni 210.000 blocchi minati succede un halving (un dimezzamento).
Attualmente, di media, sei blocchi sono decriptati ogni ora perciò la generazione di 210.000 blocchi impiega approssimativamente 4 anni . Ciò significa che la ricompensa dei minatori è passata da 25 a 12,5 bitcoin nell’halving occorso sabato 09 luglio scorso. La cifra finale dei 21 milioni di bitcoin generati sarà approssimativamente raggiunta quindi nell’anno 2140.
Diversamente dalle valute Fiat che possono essere stampate a piacimento dalle banche centrali (come BCE e Federal) e dai governi , la fornitura totale dei bitcoin è invece fissa e fissata dal consenso degli standard del sistema (bitcoin). Per la sua natura deflattiva quindi (non può inflazionarsi) , la valuta digitale è spesso assimilata ai metalli preziosi come l’oro, anche loro soggetti a processi di creazione od estrazione i quali utilizzano molte risorse. Anche il processo che mette in sicurezza matematica le transazioni in un blocco di stringhe di verifica chiamato bitcoin mining richiede una grande quantità di fornitura elettrica e di potenza computazionale.
Benchè si possa pensare che l’effetto dell’halving del bitcoin sia prettamente negativo, tanto da ridurre a metà la ricompensa e che perciò i minatori non vogliano più estrarre bitcoin chiudendo progressivamente le loro macchine energivore e causando di conseguenza un processo di rallentamento del sistema fino ad una spiral death (spirale della morte), io sono fermamente convinto che non sia così. Infatti l’halving può risultare un fenomeno favorevole per il bitcoin, come successo in precedenza, non solo perchè i minatori principalmente continuano ad estrarre solamente se c’è un benefit, ma perchè significa che la gente deve usare e dare valore alla moneta digitale. Pertanto, il dimezzamento della dimensione dei blocchi come dimostra il passato, significa che il Bitcoin è rilevante ed ha valore, e ciò rimasto tale per una notevole quantità di tempo (dal 2008 quando fu creato).
Il prezzo del Bitcoin al 28 novembre 2012, data nella quale cadde il primo halving, era di 12,39 dollari USA; due mesi prima, al 28 settembre 2012, aveva esattamente lo stesso prezzo; un mese dopo (28 dicembre 2012) era a 13,42 dollari e 6 mesi dopo (28 maggio 2013) valeva 129 dollari. Un anno dopo, al 28 novembre 2013, il prezzo del Bitcoin era a 1.079,07 dollari. Senza dubbio una ascesa del prezzo spettacolare, questo Bitcoin!! Impossibile sapere con certezza se la principale causa di questa ascesa di valore sia stata causata dall’halving o da altri eventi accaduti in quel periodo (crisi di Cipro del febbraio 2013 ad esempio), oppure una combinazione di tutto ciò. Comunque , il fatto che il valore ed il prezzo del Bitcoin abbia raggiunto i suoi massimi un anno dopo il primo halving supporta la tesi e le speranze che questa crescita si possa ripetere anche adesso, dopo il suo secondo halving . Si può anche notare che in questo periodo il suo prezzo sia salito solo un po’ oltre la metà del suo storico picco massimo, il che dimostrerebbe ancor di più che l’importanza del Bitcoin ed il suo valore, contrariamente a quanto si pensava, sono stati mantenuti dopo il dimezzamento del 2012 con uno sviluppo ulteriore .
La conclusione rimane quella evidente e sotto gli occhi di tutti. Il Bitcoin si dimostra essere una valuta affidabile pur ancora molto volatile ed un bene di rifugio a cui sempre di più gli investitori ricorrono per salvaguardarsi dai crolli delle borse mondiali, è un mezzo di pagamento straordinariamente immediato, sicuro, pressochè senza costi e l’algoritmo matematico su cui si regge funziona molto bene. Cosa aspetti quindi a usarlo anche tu ??