Il Parlamento Europeo vota la fine dell’anonimato per il Bitcoin

Tratto da ITALIA OGGI – 19/04/2018 14:24

Regolamentazione più rigida sulle monete virtuali come il Bitcoin per evitare che siano utilizzate per il riciclaggio di denaro e il finanziamento al terrorismo.

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Niente panico, Bitcoin crash non è certo una novità

Liberamente tradotto da 

04/04/2018 –  C. Edward Kelso

Il primo trimestre del 2018 si è concluso confermandosi come il peggiore nella storia dei prezzi sul bitcoin. Poco meno di 115 miliardi di USD nella capitalizzazione di mercato sono andati persi e quasi la metà del suo valore dall’inizio di quest’anno è sparito. Per coloro che sono relativamente nuovi all’ecosistema, potrebbe sembrare il momento di andare nel panico o almeno di incassare ciò che resta degli investimenti iniziali. Ma , come cita un recente studio da parte degli aggregatori di informazioni finanziarie su howmuch.net, la criptovaluta più famosa al mondo potrebbe tornare presto in voga ed il recente crash del Bitcoin non è altro che un territorio familiare per i veterani che se ne occupano. Howmuch.net ha infatti recentemente pubblicato un monitoraggio dei peggiori crash dei prezzi del bitcoin intitolandolo: ” Visualizzazione della storia dei crash Bitcoin: gli hodlers sono pronti per la prossima risalita ?”, dove si cerca di mettere in prospettiva la natura ciclica della volatilità della valuta decentrata. “L’ultimo  Bitcoin crash ha convinto alcuni investitori a credere che la” fine dei giorni sia vicina”, ha iniziato l’autore del post, Paul. “Questo, nonostante  gli hodlers fiduciosi e gli operatori di settore   esprimano  la valutazione che invece ciò indichi solo che il mercato della criptovaluta potrebbe trovarsi di fronte a una nuova normalità. Così, se l’ultimo crash è stato doloroso, è meglio fare un passo indietro e valutare lo stato attuale del Bitcoin rispetto al suo passato. Il Bitcoin si è “schiantato” molte volte nel corso degli ultimi anni, ma come si sta comportando in questa ultima recessione rispetto al passato ? ”
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Smart Contracts: che cosa sono, come funzionano e dove si applicano

Quando si è iniziato a parlare di Smart Contract o di contratti intelligenti il primo pensiero e la prima semplificazione è stata quella di considerarli come una minaccia al lavoro di avvocati e notai. Ma non è affatto vero che la Blockchain o meglio, una delle dimensioni della Blockchain come gli Smart Contract sia destinata a mettere in discussione il lavoro degli studi legali o notarili. Certamente, come tutte le trasformazioni, imporrà un cambiamento, e certamente a queste figure professionali verrà chiesto di rivedere il proprio ruolo nella realizzazione di forme contrattuali fortemente innovative.
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